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Yamaha presenta Monkeebeast e Speed Iron, le special yardbuilt

Prosegue la serie delle versioni uniche delle Sport Heritage della Casa dei tre diapason, essenziali e grintose, per le quali Yamaha si avvale dell’opera dei più noti customizer mondiali, Wrenchmonkees e Moto Di Ferro

Questo provocante programma di Yamaha, iniziato alcuni anni fa, si avvale della collaborazione dei più validi customizer del mondo per realizzare versioni uniche e del tutto particolari dei modelli della gamma Sport Heritage; da queste realizzazioni traggono ispirazione tutti gli appassionati di Special intenzionati a personalizzare la propria moto.

XSR 900 Monkeebeast by Wrenchmonkees

È da tempo che la Casa di Iwata collabora con i danesi Wrenchmonkees dalla cui officina di Copenaghen è, negli anni, scaturita una straordinaria sequenza di special su base Sport Heritage come SR400 e XJR1300. Questa serie di personalizzate si arricchisce oggi «Monkeebeast», una nuova Yard Built, realizzata sulla base della Faster Sons XSR 900.

Nera, come tutti i modelli creati dai bike maker scandinavi, questa nuova Yard Built è accattivante, grintosa e versatile: è infatti una guerriera urbana, in grado però di disimpegnarsi su tutti i tipi di terreni.

“I Wrenchmonkees sono tra i preparatori più influenti della scena custom”, commenta Cristian Barelli, Marketing Coordinator di Yamaha Motor Europe.“Abbiamo lavorato con loro sin dall’inizio del progetto Yard Built e, insieme, abbiamo realizzato alcuni tra i modelli più rivoluzionari. La loro ultima creatura è brillante e dimostra chiaramente che il loro design è in costante evoluzione ed anticipa le future tendenze. Sono contento che, ancora una volta, siano riusciti a dimostrare che con alcuni interventi intelligenti, ossia evitando di apportare tagli o saldature al telaio originale, si può trasformare una Yamaha XSR 900 in qualcosa di completamente diverso”.

Il carattere di XSR 900 «Monkeebeast» dipende in non poca parte dai cerchi neri Borrani da 17″, con raggi da 9 mm in acciaio e mozzi neri, che calzano coperture Continental TKC.

Il retrotreno presenta ora un ammortizzatore K-Tech, un tendicatena Gilles Tooling e tubazioni dei freni in treccia d’acciaio TRW mentre per l’impianto frenante anteriore è stata adottata una pompa radiale Nissin e tubazioni in treccia d’acciaio. L’impianto di scarico MT, infine, è stato modificato e dotato di un ruggente scarico SC Project.

Il telaio è stato dotato di una sella monoposto by Wrenchmonkees, le pedane arretrate sono di Gilles Tooling, il manubrio Magura e le manopole Bitwell Renegade. La strumentazione è ridotta all’essenziale grazie ai blocchetti elettrici di Motogadget.

Sempre in tema di (funzionale) estetica, ecco che il faro anteriore della MT-03 e le luci posteriori, sono entrambi a LED. Il look da vera special è completato dal parafango posteriore in alluminio, realizzato in esemplare unico solo per questa moto, dal parafango anteriore e dalla protezione motore. I parafanghi verniciati a polvere, le protezioni motore e la cover serbatoio completano il design di questa nuova aggressiva Yard Built.

XV950 «Speed Iron» by Moto di Ferro

È made in Veneto la XV950 Speed Iron di Moto di Ferro, l’ultima Yard Built «italiana».

Realizzata su base XV950, potente bicilindrica a «V» della famiglia Sport Heritage, «Speed Iron» è una gran bella moto Café Racer dalle linee essenziali e leggere, che non perde l’eccellente ciclistica e stile di guida che contraddistingue il modello di serie.

Moto di Ferro, l’azienda fondata nel 2010 dal designer e artigiano Marco Lugato, ha sempre operato nel rispetto per l’essenza del modello originale. La collaborazione con Yamaha nasce da un incontro avuto lo scorso anno da Lugato, in occasione di Wheels&Waves, con il Product Manager di Yamaha Europe Shun Miyazawa e il Marketing Coordinator di Yamaha EuropeCristian Barelli. Un’occasione per uno scambio di idee e formulazione di progetti futuri focalizzato, ovviamente, sulla passione che lega i tre al mondo delle moto special.

“Sono bastati pochi minuti con Marco per capire che condividiamo la stessa passione per la moto” racconta Cristian Barelli. “Uno degli aspetti più importanti che abbiamo tenuto in considerazione prima di lavorare insieme a Moto di Ferro è che Marco non pensa che questo sia un esemplare unico, ma un concept che può essere realizzato e replicato per i clienti. Moto di Ferro ha dato il meglio con XV950 e sono davvero contento del risultato finale. Il design di «Speed Iron» rispecchia chiaramente il loro stile, ma conserva la semplicità e le prestazioni della nostra bicilindrica. È una special magnifica, molto divertente ed appagante da guidare ed è potenzialmente disponibile per un vasto pubblico di clienti Yamaha”.

Il lavoro è partito dal retrotreno: il telaio originale, più basso sul retro, è stato infatti modificato per poter posizionare un nuovo codone in alluminio ricavato dal pieno mediante lavorazione in CNC; questo codone, progettato dallo stesso Marco, è stato inserito in posizione orizzontale in modo da rialzare il posteriore e dare maggiore omogeneità alla linea complessiva della moto. Su tale codone poggia ora la sella minimal, realizzata in pelle nera e cuciture a vista.

Il serbatoio originale è stato sostituito da uno più piccolo e leggero in alluminio da 7 litri in tinta metallo come i fianchetti laterali e impreziosito dalla celebre grafica speedblock di Yamaha e dal contachilometri Acewell montato dietro i mezzi manubri da Cafè Racer che conferiscono sportività al mezzo pur se posizionati in modo da rendere la guida anche confortevole.

Il filtro dell’aria originale è stato sostituito con uno a tronco conico che porta lo stemma di Moto di Ferro mentre lo scarico 2 in 1 è stato progettato ad hoc in collaborazione con Arrow.

La forcella tradizionale da 52 mm, completamente regolabile, è presa in prestito dalla muscle bike Yamaha VMAX, alla cui estremità lavora una coppia di pinze ad attacco radiale a 6 pistoncini che mordono due dischi wave della Braking da 320 mm.

I cerchi sono da 16 a raggi (sul retro da 6 pollici e davanti da 3.50), con pneumatici Metzeler ME 880 Marathon (posteriore da 200 e anteriore da 130) per ottenere un aspetto più aggressivo, mantenendo al tempo stesso la maneggevolezza garantita anche dalla presenza di una coppia di ammortizzatori posteriori Ohlins.

Infine la fanaleria: gli indicatori di direzione sono multifunzione ed integrati con le luci di posizione e lo stop mentre il fanale anteriore è ora di forma ovale e si armonizza perfettamente alla linea sinuosa di tutto il mezzo.

[ Andrea Sopranzi ]

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