Sarà in vendita da gennaio la versione speciale del classico fuoristrada americano. Piccoli accorgimenti estetici e tanta sostanza per una vera e propria icona ancora dura a morire
Ma non solo, a testimoniare la vocazione per i climi freddi della nuova Wrangler, è anche la decalcomania con il logo delle tre montagne colorate, posta sul nuovo cofano dal profilo aggressivo e “bombato”.
Ideale per i climi freddi…
L’esclusiva personalizzazione degli esterni continua anche all’interno dell’auto dove i sedili, in pelle nera con impunture Pearl White (regolabili in altezza e riscaldabili), sono impreziositi con il logo Polar sugli schienali. Il volante con comandi integrati è anch’esso rivestito in pelle e arricchito da cuciture a vista Pearl White ed inserti lucidi Ceramic White.
A ricordare la particolare vocazione di questa Wrangler per i climi freddi ci pensa anche il quadro strumenti, caratterizzato dallo sfondo blu ghiaccio e logo Polar in rilievo. Un ulteriore tocco di stile è infine dato dai tappetini in gomma della Mopar, caratterizzati da un motivo in rilievo che riproduce l’impronta degli pneumatici. Il comfort di bordo è assicurato, a parte l’ovvia presenza del climatizzatore, da un computer di bordo EVIC, cruise control e sistema multimediale di intrattenimento e navigazione satellitare UConnectTM, GPS con schermo “touch screen” da 6,5 pollici, hard disk da 40 gigabyte, porta USB, ingresso AUX e lettore DVD video.
Motorizzata con l’ottimo 2,8 litri turbodiesel da 200 cv e 460 Nm di coppia massima tra i 1.600 e i 2.600 giri, anche in questa versione, la Wrangler mantiene inalterate le sue proverbiali e ben note doti di grande fuoristradista. Merito anche del pregevole cambio automatico a cinque rapporti e del sistema di trazione integrale part-time Command-Trac NV241 inseribile “shift-on-the fly”, a due velocità con rapporto per le marce ridotte di 2.72:1. Il differenziale posteriore autobloccante Track Lock (di serie), massimizza la trazione anche durante l’attraversamento di tratti più sconnessi o fondi cedevoli (come sabbia, fango o neve), mentre la robustezza del reparto trasmissione è garantita dall’adozione del ponte anteriore Dana 30 e posteriore Dana 44.
Il futuro
L’evoluzione del settore fuoristradistico sta vivendo in questi ultimi anni un profondo e radicale cambiamento. Oramai i 4×4 “duri e puri”, quelli che in passato andavano per la maggiore, sono sempre di meno e ciò non fa piacere ai veri appassionati del settore. Ma si sa, i costruttori devono adattarsi alle nuove norme (antinquinamento e sicurezza stradale) ed alle sempre più “addomesticate” richieste del mercato; di conseguenza progetti che seppur molto validi per le scorribande nel fango o sulla roccia, sono sempre più rari. A tal proposito, la nuova Jeep Wrangler attesa per il prossimo 2016, potrebbe (il condizionale è d’obbligo) perdere i ponti rigidi in favore di una soluzione sospensiva a ruote indipendenti. Questo naturalmente per contenere i costi di produzione, per diminuire i consumi di carburante (i ponti rigidi sono infatti molto pesanti) e, cosa ancora più importante, solamente le sospensioni a ruote indipendenti, ben integrate con l’elettronica, riuscirebbero a garantire l’efficacia necessaria al rispetto delle sempre più severe e restrittive norme sulla sicurezza stradale.
Lorenzo Gentile