Sarà in vendita da gennaio la versione speciale del classico fuoristrada americano. Piccoli accorgimenti estetici e tanta sostanza per una vera e propria icona ancora dura a morire
Presentato in anteprima allo scorso Salone di Francoforte, questa edizione in tiratura limitata del mitico fuoristrada americano, sarà disponibile da gennaio sia nella versione a due porte che in quella a quattro porte, non solo nei colori “Billet Silver Metallic” e “Bright White”, entrambi già disponibili nella gamma Wrangler commercializzata in Italia, ma anche nell’inedita tonalità “Hydro Blue”. Realizzato sulla base del modello “Sahara”, si differenzia da quest’ultimo per alcuni piccoli ritocchi estetici che ne impreziosiscono la linea. Denominazione ed allestimento traggono spunto dai rigidi climi polari che vengono sottolineati dal badge “Polar” – situato accanto ai parafanghi anteriori – su cui è impresso il logo con le coordinate 78° S e 106° E, corrispondenti alla cittadina di Vostok in Antartide, dove è stata rilevata in assoluto la temperatura più rigida al mondo: -89,2°C con una media annuale oscillante tra i -49°C ed i -60°C.
Ma non solo, a testimoniare la vocazione per i climi freddi della nuova Wrangler, è anche la decalcomania con il logo delle tre montagne colorate, posta sul nuovo cofano dal profilo aggressivo e “bombato”. Ridisegnata inoltre la classica griglia a sette feritoie, che ora presenta degli inserti di colore nero lucido, così come nuovi sono anche i grandi cerchi in lega da 18 pollici con finitura Gloss Black e logo Polar White sul mozzo. Completano l’allestimento esterno il tappo del carburante by Mopar, l’hard-top Freedom Top e il copriruota di scorta rigido (entrambi in tinta con la carrozzeria).
Ideale per i climi freddi…
L’esclusiva personalizzazione degli esterni continua anche all’interno dell’auto dove i sedili, in pelle nera con impunture Pearl White (regolabili in altezza e riscaldabili), sono impreziositi con il logo Polar sugli schienali. Il volante con comandi integrati è anch’esso rivestito in pelle e arricchito da cuciture a vista Pearl White ed inserti lucidi Ceramic White.
A ricordare la particolare vocazione di questa Wrangler per i climi freddi ci pensa anche il quadro strumenti, caratterizzato dallo sfondo blu ghiaccio e logo Polar in rilievo. Un ulteriore tocco di stile è infine dato dai tappetini in gomma della Mopar, caratterizzati da un motivo in rilievo che riproduce l’impronta degli pneumatici. Il comfort di bordo è assicurato, a parte l’ovvia presenza del climatizzatore, da un computer di bordo EVIC, cruise control e sistema multimediale di intrattenimento e navigazione satellitare UConnectTM, GPS con schermo “touch screen” da 6,5 pollici, hard disk da 40 gigabyte, porta USB, ingresso AUX e lettore DVD video.
Motorizzata con l’ottimo 2,8 litri turbodiesel da 200 cv e 460 Nm di coppia massima tra i 1.600 e i 2.600 giri, anche in questa versione, la Wrangler mantiene inalterate le sue proverbiali e ben note doti di grande fuoristradista. Merito anche del pregevole cambio automatico a cinque rapporti e del sistema di trazione integrale part-time Command-Trac NV241 inseribile “shift-on-the fly”, a due velocità con rapporto per le marce ridotte di 2.72:1. Il differenziale posteriore autobloccante Track Lock (di serie), massimizza la trazione anche durante l’attraversamento di tratti più sconnessi o fondi cedevoli (come sabbia, fango o neve), mentre la robustezza del reparto trasmissione è garantita dall’adozione del ponte anteriore Dana 30 e posteriore Dana 44.
Il futuro
L’evoluzione del settore fuoristradistico sta vivendo in questi ultimi anni un profondo e radicale cambiamento. Oramai i 4×4 “duri e puri”, quelli che in passato andavano per la maggiore, sono sempre di meno e ciò non fa piacere ai veri appassionati del settore. Ma si sa, i costruttori devono adattarsi alle nuove norme (antinquinamento e sicurezza stradale) ed alle sempre più “addomesticate” richieste del mercato; di conseguenza progetti che seppur molto validi per le scorribande nel fango o sulla roccia, sono sempre più rari. A tal proposito, la nuova Jeep Wrangler attesa per il prossimo 2016, potrebbe (il condizionale è d’obbligo) perdere i ponti rigidi in favore di una soluzione sospensiva a ruote indipendenti. Questo naturalmente per contenere i costi di produzione, per diminuire i consumi di carburante (i ponti rigidi sono infatti molto pesanti) e, cosa ancora più importante, solamente le sospensioni a ruote indipendenti, ben integrate con l’elettronica, riuscirebbero a garantire l’efficacia necessaria al rispetto delle sempre più severe e restrittive norme sulla sicurezza stradale.
Lorenzo Gentile