Rievocazione della celebre cronoscalata «Castell’Arquato-Vernasca»; omaggio al «Cuore Sportivo» dell’Alfa Romeo
Per l’edizione 2016 della rievocazione storica di questa celebre cronoscalata che venne disputata tra il 1953 e il 1972, gli organizzatori del Club Piacentino Automotoveicoli d’Epoca (CPAE) sono stati costretti per ragioni logistiche ad effettuare una difficile selezione tra le 450 domande di partecipazione pervenute. Alle Verifiche di venerdì sono stati ammessi 228 equipaggi che poi hanno affrontato il percorso di circa 9 km lungo la Val d’Arda che dal borgo medievale di Castell’Arquato sale a Vernasca. Praticamente lo stesso di un tempo, con una parte iniziale caratterizzata da lunghi rettilinei e una seconda parte in salita con ben 34 tornanti.
Come ogni anno gli organizzatori dedicano la Vernasca Silver Flag ad una Casa automobilistica e per questa 21a edizione hanno voluto fare omaggio al «Cuore Sportivo» dell’Alfa Romeo, quelle da corsa, in particolare ai modelli prodotti fino al 1972, ultimo anno di questa cronoscalata. Il Museo Storico Alfa Romeo non ha deluso le aspettative, così come i molti possessori di queste auto che hanno contribuito a creare il mito del «Biscione», per un totale di ben 78 vetture. Molti gli esemplari simbolo di quegli anni presenti a questo evento che non è più una gara di velocità, ma un concorso di eleganza dinamico che premia la storia, l’originalità e il fascino di tutte le «signore che sfilano» per 3 volte su questo storico percorso.
Quest’anno gli organizzatori del C.P.A.E. hanno voluto mettere la ciliegina sulla torta e siccome non sono più permesse corse di velocità su strada, per i piloti che avevano il desiderio di scaricare un po’ i cavalli della loro vettura, hanno organizzato nella giornata che anticipava questo interessante week-end, la 1a edizione del Silver Flag Track Day sulla pista del vicino autodromo di Varano de’ Melegari. Un evento nell’evento per dimostrare che pur essendo delle auto storiche, non sono affatto vecchie e riescono ancora a regalare forti emozioni.
Gli appassionati di auto d’epoca e in particolare coloro hanno vissuto la passione per le corse di quegli anni hanno provato senz’altro forti emozioni nel veder sfilare insieme, vetture che fanno parte della storia dell’automobilismo, alcune delle quali guidate alla Vernasca Silver Flag dai piloti che le avevano portate alla vittoria come Arturo Merzario, Mauro Pregliasco, Sandro Munari e Gian Luigi Picchi ai quali sono stati consegnati trofei di partecipazione.
Emozionante vedere Arturo Merzario al volante della sua Giulietta SZ rossa scattare allo Start del direttore di corsa e lanciarsi verso Vernasca, anche se non con quella SZ bianca preparata da Conrero con la quale partecipò a questa corsa nel 1962.
Mauro Pregliasco ha preso il via al volante di una Alfetta GTV, mentre Gian Luigi Picchi ha emozionato con il rombo della Giulia GTAm.
L’inossidabile Sandro Munari ha dato ancora sfoggio della sua abilità di guida al volante (e come poteva essere diversamente) di una Lancia Fulvia HF 1.6 (fanalone), come quella con la quale partecipò al Mondiale Rally nel 1973/’74 in coppia con Mario Mannucci.
Impossibile menzionare tutte le vetture che hanno dato vita alla Vernasca Silver Flag 2016, ma è doveroso ricordare le varie Alfa Romeo anteguerra a 6 e 8 cilindri con cilindrate da 1.500, 1.750 e 2.300 cc, tra le quali una meravigliosa 1750 GS Aprile del 1931 disegnata da Mario Ravelli di Beaumont, pluri vincitrice in vari concorsi di eleganza e attualmente della collezione di Corrado Lopresto.
Dal Museo Storico Alfa Romeo la 2300 8C LeMans che nel 1931 ha vinto sul circuito della Sarthe pilotata dagli inglesi Francis Curzon (Lord Howe)/Sir Henry Birkin alla media di 125,735 km/h.
Degli anni ’50, ’60 e ’70 le possenti Alfa 1900, le agili Giulietta SZ e Giulia GTA e TZ, le feline TZ2, fino ai prototipi Alfa 33 a 8 e 12 cilindri, esemplari oggi rari, che la giuria ha voluto premiare per il perfetto stato di conservazione.
Premio ASI per il miglior restauro all’Alfa 1900 SSZ del 1955 preparata dal mago Virgilio Conrero per il suo debutto al Rally di Montecarlo, attualmente di Luca Zarenghi.
Premio Tag Heuer per la Giulia GTA del 1965 dell’equipaggio Fantini/Cecconi come vettura più rappresentativa nelle corse in salita.
Trofeo Lanati per la Giulietta TI del 1958 guidata da Fabrizio Leto di Priolo/Morteo. Nel 1955 la Castell’Arquato-Vernasca fu vinta da Massimo Leto di Priolo e si può dire che la prima SZ sia nata per merito suo, in quanto fu lui stesso a commissionare a Elio Zagato una carrozzeria più leggera che andasse a sostituire quella della sua Giulietta Sprint Veloce distrutta in una corsa. Esemplare che poi vinse l’Assoluto al suo debutto nel 1956 a Monza alla Coppa Intereuropea pilotata da Massimo Leto di Priolo.
Best of Show della Vernasca Silver Flag 2016, 4 modelli Alfa Romeo tra i più rari ed esclusivi, orgoglio per la Casa milanese che li ha prodotti e naturalmente degli attuali fortunati proprietari. Del 1932 la Alfa Romeo 6C 1750 GS realizzata in soli 2 esemplari dalla Carrozzeria Brianza, oggi del collezionista svizzero Axel Marx e la 8C 2300 LeMans del 1933 del Museo Storico Alfa Romeo.
Del periodo post bellico, la Giulietta SZ coda tronca del 1962 di Massimo Cremascioli e infine la Alfa 33 a 12 cilindri del 1977 di Massimo Comelli, ancora con la sua livrea Fernet Tonic.
Seppure non premiate, vanno ricordate per il loro palmaresse le Alfa Romeo più recenti che non hanno voluto mancare a questa festa, la 75 Evoluzione, la 155 GTA, la SZ Trofeo e le più moderne 8C e 4C.
Presenti numerose anche le regine assolute delle corse in salita di quegli anni: le Abarth.
Dalle Fiat Abarth 1000 TC e TR e Sport, alle Abarth 3000 Sport e da non dimenticare la Abarth OT 1300 «periscopio» del 1965, se c’era lei il podio era suo e gli altri dovevano accontentarsi delle piazze d’onore.
Un weekend speciale per un evento emozionante, come ogni edizione la Vernasca Silver Flag ha il potere di stimolare tutti i 5 sensi; la Vista perché si possono vedere vetture entrate nel mito delle corse in salita;
l’Udito perché quei motori a carburatori e con quei scarichi hanno un rombo naturale, oggi impossibile da sentire; l’Olfatto per quel odore di olii e benzine che gli appassionati ben conoscono e apprezzano; il Tatto perché pur con il dovuto rispetto è possibile avvicinarsi a questi miti su 4 ruote e toccarle, nella speranza che trasmettano la loro affascinante storia.
Infine, ma non per ultimo, il Gusto perché chi viene alla Vernasca Silver Flag può ben dire di aver trascorso un week-end anche molto gustoso con le tante specialità che offre il territorio.
[ Paolo Pauletta ]
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