Il Ministro dei Trasporti Graziano Delrio ha partecipato all’incontro annuale dell’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri. Il peggio è passato, ma ora bisogna ripensare radicalmente il modo d’uso dell’auto, e ridurne i costi
L’auto senza pilota. Questo sembra essere stato il tema conduttore dell’assemblea annuale UNRAE, avvenuto a Roma alla presenza del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio. “Tra 20 o 30 anni l’auto sarà connessa, a zero emissioni e non causerà più incidenti”, ha dichiarato Delrio nel corso del suo intervento, ricordando anche che i telefonini e i dispositivi mobili siano la causa dell’80% degli incidenti. Ma come gestire questo importante, complesso cambiamento?
Per il Presidente UNRAE Massimo Nordio, l’essere pronti ad affrontare lo scenario futuro, e rendere il più efficiente possibile la nuova mobilità del nostro Paese, si concretizza in una proposta tesa a creare un soggetto terzo di grande autorevolezza, “capace di una lettura sistematica e non condizionata né da ideologismi né da riferimenti agli interessi di parte”. Questo soggetto per UNRAE ha un nome ben preciso, ed è il «Mobility Champion». Una figura che per Nordio deve essere capace di creare interesse condiviso, e riunire in un’unica cabina di regia decisori pubblici e stakeholder privati. La risposta di Graziano Delrio è giunta immediata, e di apprezzamento: “la proposta dell’UNRAE mi convince: l’idea di individuare un soggetto che fa proposte e cerca di far capire che il futuro dell’auto è già adesso, risponde all’esigenza attuale”. Delrio ha però aggiunto di non credere “alle soluzioni miracolistiche” e che “bisogna tener conto anche delle priorità e delle emergenze”, pur mostrandosi possibilista. “Ora dovremo vedere quale consenso avrà questa proposta, mettersi tutti intorno ad un tavolo e verificare insieme le potenzialità di questa nuova figura. Ma anche continuare a lavorare sulle cabine di regia che già abbiamo aperto”.
Se l’auto “è un mezzo insostituibile per la mobilità – ha aggiunto Delrio – è anche vero che le città non devono essere pensate per l’auto ma per le persone”. Il Ministro si è soffermato a lungo sul ritardo storico maturato, nel nostro Paese, nella mobilità locale, citando per esempio l’elevatissima età media degli autobus del trasporto pubblico, che in qualche caso raggiungono anzianità di oltre 23 anni (ma nel Lazio, tanto per fare un esempio, circolano tuttora dei Fiat 370 del 1987, NdA), considerando – non senza amarezza – che “nella sola Madrid vi sono più chilometri di metropolitana di quanti ve ne siano in tutta Italia, e ribadendo la necessità di adottare investimenti mirati”.
Anche sull’auto, ha precisato Delrio, si sta comunque lavorando per ridurre i costi legati al trasporto privato da un punto di vista generale. A questo proposito il ministro ha precisato che saranno confermati “gli incentivi per il super ammortamento all’acquisto di auto da parte delle aziende”, mentre ha escluso incentivi per gli utenti privati poiché “il mercato dell’auto in questo momento è in ottima salute in Italia, le case stanno facendo promozioni molto importanti e la concorrenza sta aiutando i singoli a rinnovare il parco auto”. Annunciata anche una riforma per il Bollo Auto, senza però precisare se ci si ispirerà alla scelta in vigore in alcuni paesi (dove il bollo è ridotto o addirittura non dovuto se l’auto ha un livello di emissioni inferiore a una determinata soglia, come per esempio gli 88 o i 99 g/km di CO2), o alla soluzione più drastica adottata in Francia (dove il bollo auto, come noto, è stato eliminato).
Romano Valente, Direttore Generale UNRAE, si è invece soffermato sulla buona salute del mercato dell’auto in Italia. Valente ha scattato la fotografia di un mercato in crescita da 32 mesi, con l’eccezione del maggio 2014, e con una previsione per il 2016 di 1.850.000 nuove immatricolazioni. In rialzo del 17,4% rispetto al 2015. Da uno studio del Censis, presentato durante la conferenza, emerge invece che l’automobile, per gli italiani, resta ancora la soluzione ideale per la mobilità individuale, e lo sarà ancora nel prossimo decennio. L’uso del mezzo privato negli spostamenti quotidiani da parte dei cosiddetti «pendolari», infatti, rimane prevalente ed è in crescita, visto che vale secondo gli ultimi rilevamenti il 60,8% contro il 58,7% del 2011.
[ Alessandro Ferri ]