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Ultime ricerche emissioni 2010: quello che le aziende italiane “emettono”

Nel 2010 le aziende italiane hanno prodotto una quantità di emissioni di anidride carbonica (o CO2) inferiore a quanto prospettato dal Piano Nazionale di Allocazione (o PNA). È quanto emerge da una ricerca condotta da Eco-Way, società italiana leader nel settore dei cambiamenti climatici, su dati aggiornati a aprile 2011 (margine di errore del 1% circa).

Con una produzione di CO2 pari a 191,5 milioni di tonnellate le aziende italiane non superano il limite fissato dal PNA di 199,9 milioni, per quasi 8,5 milioni di tonnellate, corrispondenti ad un delta dell’-4,24%.

ANNO ALLOCATO tCO2 EMISSIONI tCO2 DELTA tCO2 DELTA % tCO2 DELTA SU ANNO PREC % tCO2
2008 212.150.127 220.661.994 8.511.867 4,01% -2,53%
2009 208.922.370 184.877.239 -24.045.131 -11,51% -16,22%
2010 199.969.821 191.489.539 -8.480.282 -4,24% 3,58%

Il PNA è il piano che ogni stato aderente al Protocollo di Kyoto predispone per allocare, sui settori maggiormente energivori, le emissioni di CO2 (detti permessi o quote di emissione – EUA European Unit Allawonces). Gli impianti industriali appartenenti a questi settori devono stare sotto i valori a loro assegnati o, se li superano, comprare i permessi sui mercati della CO2, come previsto dalla normativa ETS seguente al Protocollo di Kyoto. Il Protocollo di Kyoto, entrato in vigore nel 2005, è il primo trattato internazionale che impegna i paesi industrializzati e quelli a economia in transizione a ridurre le emissioni dei principali gas a effetto serra rispetto ai valori del 1990. Le quote assegnate alle aziende si riducono ogni anno per poter raggiungere gli obbiettivi internazionali previsti: nel 2005, inizio della fase 1 o Pre-Kyoto, le tonnellate di CO2 assegnate all’Italia sono state 216 milioni, nel 2008, inizio della seconda fase o Kyoto, 212 milioni e nel 2010 199 milioni.
Nel 2009 e nel 2010 il periodo di crisi ha permesso alle aziende di stare sotto il tetto massimo previsto, -11,51% nel 2009 e -4,24% nel 2010. Negli ultimi anni si è registrata una diminuzione delle emissioni di anidride carbonica, conseguenza del fatto che le aziende hanno diminuito la loro produzione industriale, si è quindi passati dai valori del 2005 con 226 milioni a 184,9 milioni del 2009. In controtendenza il 2010 con un lieve incremento del 3,58% rispetto al 2009.

TABELLA PNA EMISSIONI

ANNO EMISSIONI tCO2
Fase 1
2005 225.989.455
2006 227.439.469
2007 226.388.058
Fase 2
2008 220.661.760
2009 184.877.239
2010 191.489.539

Ricerca Eco-Way maggio 2011

Analizzando i settori che comprendono quasi 1.200 stabilimenti italiani soggetti alla normativa Emission Trading, notiamo come questa controtendenza ha coinvolto quasi tutti i settori, senza tuttavia superare i valori del 2008. 

TABELLA PNA EMISSIONI PER SETTORI

SETTORI ANNO 2008 ANNO 2009 ANNO 2010
Attività Energetiche 143.149.733 122.248.918 122.382.288
Raffinazione 24.736.048 23.149.583 24.864.214
Produzione di Vetro 2.945.016 2.620.298 2.714.449
Industria della Ceramica 493.974 357.148 350.190
Produzione di cemento 28.686.740 23.326.452 23.556.551
Produzione di materiali ferrosi 15.528.635 8.610.693 12.760.600
Produzione di Carta 4.756.425 4.306.478 4.544.841
Altro 365.423 257.669 316.406
TOTALI 220.661.994 184.877.239 191.489.539

Ricerca Eco-Way maggio 2011

Nel 2010 assistiamo ad un incremento di 6,6 milioni di tonnellate, +3,58%, nel 2009, invece, si registrava una diminuzione del -16,22% rispetto ai valori del 2008. Tale aumento riguarda quasi tutti i settori ad eccezione di quello della ceramica, -1,95%; in particolare emerge il settore del ferro con un aumento del 48,19% rispetto al 2009.

Dall’analisi delle emissioni di anidride carbonica degli impianti compresi nell’ETS rispetto alle quote di permessi di emissione assegnate dal Piano Nazionale di Allocazione (PNA), si nota come tutti i settori, eccetto quello energetico e della raffinazione, hanno emesso meno delle quote limite previste: ceramica -54,20%, ferro -33,20%, cemento -24,11%, carta -16,74% e vetro -11,02%.

“E’ evidente, dai dati emersi dalla nostra ricerca, – ha dichiarato Guido Busato, Presidente di Eco-Way – che il 2010 mostra un aumento del 3,58% delle emissioni di CO2 rispetto ai dati del 2009, primo trend in aumento dal 2006. Tale aumento fa ben sperare per un cambio di rotta del periodo di recessione, speriamo, passato. Se si analizzano i dati pre-crisi, però, i valori dell’Italia sono sempre stati sopra i livelli previsti dal Protocollo di Kyoto, indice di uno scollamento tra imprese e impegni presi dai governi. E’ auspicabile, e sarà fondamentale per il sistema paese, il peso che le nostre istituzioni riusciranno ad avere in ambito europeo per evitare gravi disparità tra aziende dello stesso settore ma nazionalità diversa.”