Ci sono voluti due anni e mezzo per portare a termine questo modernissimo Circuito di Prova, creato con lo scopo di valorizzare il settore europeo di ricerca e sviluppo, per un investimento di 47 milioni di Euro.
Si tratta dell’ennesima conferma dell’impegno a lungo termine di Toyota, tanto in Belgio quanto nel continente europeo nel suo insieme. Queste le parole usate da Steven Vanackere, Vice Primo Ministro nonché Ministro degli Esteri del governo belga, parlando in occasione dell’inaugurazione del circuito: “Il futuro della nostra economia risiede nella capacità di riuscire a reinventarsi continuamente. Il circuito di prova che inauguriamo oggi ne è un ottimo esempio. Si tratta del risultato di un processo di innovazione tecnologica al servizio della società. La sicurezza sulle nostre strade rappresenta una delle massime priorità, e questo progetto dimostra l’enorme sostegno apportato da Toyota. Oltre a questo, la costruzione del circuito è stata realizzata in maniera estremamente ecologica, mediante un progetto che dimostra la trasparenza del nostro concetto di open business, applaudito dalle aziende di tutto il mondo e in maniera particolare da quelle giapponesi. Come Ministro degli Esteri, è mio enorme piacere poter affermare che le relazioni economiche tra Giappone e Belgio sono oggi più forti che mai”.
Il nuovo Circuito di Prova dell’impianto di Zaventem reciterà un ruolo di primaria importanza per lo sviluppo dei veicoli Toyota in Europa, anche come parte del progetto a lungo termine per farlo diventare il centro di sviluppo globale destinato ai veicoli più piccoli e compatti. Il percorso e le relative strutture coprono 65.000 m² del totale di 187.000 m² dell’area. Attualmente, lo staff Toyota presso il Centro Tecnico R&D è composto da circa 770 membri, 430 dei quali svolgono lavori di ricerca e sviluppo. Ad oggi, Toyota ha investito nel Centro 167 milioni di Euro, compreso il recente investimento di 47 milioni per l’acquisto e la costruzione del nuovo circuito di prova. Didier Leroy, Presidente e Amministratore Delegato di TME, ha così commentato: “Il mercato automobilistico europeo è uno tra i più competitivi al mondo, e il nostro Centro Tecnico si dimostra già oggi essere una struttura chiave dell’organizzazione R&D globale di Toyota. Grazie al nuovo circuito di prova potremo finalmente sfruttare il nostro posizionamento sul mercato e le nostre eccezionali strutture come laboratorio in cui studiare le recenti innovazioni in maniera più rapida e funzionale, in maniera tale da riuscire a sviluppare l’auto adatta ai clienti europei proprio qui, nel cuore dell’Europa.”
Oltre all’ovale lungo 1,4 chilometri, i diversi tipi di utilizzo del circuito di prova offrono una pista per prove di slittamento con un diametro di 90 metri, un circuito per la valutazione della ruvidità e una carreggiata per i test sulla frenata. Le strutture consentono agli ingegneri europei di Toyota di effettuare un’ampia varietà di test quali quelli sul comfort di guida, rumore e vibrazioni del veicolo, sulla resistenza, la sterzata e sulle prestazioni del motore e dei freni. Collocato a stretto contatto con i laboratori e con gli uffici principali del Centro Tecnico, il percorso di prova consentirà il collaudo della maggior parte dei veicoli all’interno della struttura stessa. La riproduzione di superfici stradali reali rappresenta la possibilità di portare avanti i collaudi in maniera efficiente all’interno di un ambiente controllato. Il circuito di prova renderà possibile una risposta più tempestiva alle richieste dal parte del mercato e una verifica più funzionale dei veicoli.
L’impatto ambientale derivante dalla costruzione del circuito è stato ridotto al minimo. Circa il 98% dei materiali demoliti nel corso del progetto (un totale di circa 36.000 tonnellate) sono stati riutilizzati nei lavori. Le strutture installate attorno all’impianto sono state scelte in maniera tale che i materiali potessero integrarsi a perfezione con l’ambiente circostante. Infine, è stato portato avanti uno studio molto dettagliato sui livelli di rumore, affinché essi non arrecassero disturbo alle comunità circostanti.