La limousine del Presidente degli Stati Uniti utilizzata in Italia
Tre aerei C-17A Globmaster III dell’Air Force, giganti dell’aria con un raggio di azione di 6.000 km che possono trasportare oltre 50 tonnellate di carico grazie ai 4 turboreattori F117-PW-100 della Pratt & Whitney’s, gli stessi del Boeing 757, hanno anticipato l’arrivo dell’Air Force One per trasportare la “limousine” del Presidente Obama ed i 45 veicoli della sua scorta.
La limousine presidenziale chiamata “The Beast” (La Bestia) era stata commissionata alla General Motors nel 2008 ed è entrata in servizio con l’attuale Presidente il 20 gennaio 2009. Non deriva da nessuna vettura di serie, è un veicolo speciale e solo per ragioni di immagine internazionale porta i badge Cadillac; infatti solo alcuni particolari appartengono a vetture del Marchio, sono della Escalade i gruppi ottici anteriori, gli specchietti laterali e le maniglie delle porte, mentre le luci posteriori sono della STS sedan, tutto il resto è stato costruito ad hoc o adattato da altri modelli.
Per esempio, il telaio e la meccanica appartengono al veicolo commerciale Chevrolet Kodiak/GMC Topkick, una struttura ideale per sostenere il peso approssimativo di 8/9 tonnellate del veicolo. Probabilmente per ragioni di sicurezza è stato preferito un motore diesel anziché a benzina, nello specifico un V8 Duramax turbo da 6,6 litri con circa 330/360 cv, prodotto in collaborazione tra GM e Isuzu e utilizzato normalmente su veicoli da trasporto, ma anche nella nautica. Considerando il peso della vettura e la potenza tutto sommato limitata del motore, la velocità massima supera di poco i 100 km/h, mentre il consumo è elevato, oltre 30 l/100 km.
Sicurezza al top
Molto di più sarebbe da dire sulla blindatura e sui sistemi di protezione per il Presidente, ma per ovvie ragioni di sicurezza alcuni dati sono top secret. Le poche informazione riguardano la carrozzeria e la blindatura realizzate con piastre di acciaio, alluminio e titanio con lo spessore di 8”.
I vetri di tipo multistrato hanno uno spessore di 5”, con un ulteriore strato in vinile nella parte interna in modo da contenere eventuali frammenti di vetro in caso di parziale perforazione o esplosione.
Gli pneumatici sono di tipo runflat rinforzati con kevlar prodotti da Goodyear. Nella parte inferiore della calandra è stata posizionata una telecamera a infrarossi in modo da consentire all’autista di guidare anche in condizioni di visibilità nulla.
“The Beast” è anche protetta da eventuali attacchi chimici e, allo scopo, sono state installate all’interno alcune bombole di ossigeno per garantire la sopravvivenza agli occupanti. Se questi sono gli elementi per la sicurezza passiva, quella attiva è garantita dall’evoluto sistema elettronico realizzato da Assurance Technology Corporation di Carlisle nel Massachusetts. Questa azienda ha realizzato il WHCA (White House Communications Agency) Roadrunner, un sistema di comunicazione integrato con quello presente alla Casa Bianca che consente di essere collegato via satellite con tutto il Mondo. In particolare attraverso il DSCS (Defense Communications System) e il Fascinator, vengono criptate tutte le conversazioni e trasmissioni dati. Questo sistema è in dotazione anche su altri 22 veicoli della Casa Bianca, a disposizione sia del Presidente che della scorta.
Nei posti anteriori di questa vettura lunga 5.500 mm, trovano posto l’autista ed un agente della sicurezza, mentre nella più spaziosa “cellula” posteriore troviamo due sedili fronte marcia in pelle azzurra divisi da una consolle centrale per il Presidente e di fronte altri tre posti ricavabili da sedili ripiegabili.
Tra le dotazioni di sicurezza anche alcuni estintori ad Halon e una cassetta di pronto soccorso con defibrillatore e una sezione refrigerata con una sacca di sangue per il Presidente.
Tutte queste dotazioni per la massima sicurezza del Presidente e l’affidabile meccanica possono prevenire anche l’imprevedibile, ma non le banalità e lo dimostra quanto è successo in occasione della visita del Presidente Obama a Dublino nel maggio 2011. Evidentemente il pur ben selezionato autista non ha tenuto conto del passo della vettura e del conseguente “angolo di dosso”, andando ad incastrare “La Bestia” sul colmo del passo carraio dell’Ambasciata americana. Una minima conoscenza fuoristradistica avrebbe consentito di valutare la possibilità di superare l’infido ostacolo ed evitare un inconveniente che ha bloccato il corteo presidenziale e suscitato ilarità nella folla presente.
Per dovere di cronaca bisogna evidenziare che le foto degli interni della “The Beast” di questo servizio si riferiscono ad una copia perfetta della vettura presidenziale realizzata in 4 esemplari per il film “White House Down” (“Sotto assedio”) uscito in Italia a ottobre del 2013. Le vetture sono state prodotte dalla Ghostlight Industries di San Fernando California, specializzata nella realizzazioni di ogni tipo di veicolo per gli Studios della vicina Hollywood. Le differenze con l’originale si riferiscono soprattutto alla meccanica essendo ricavata da un pianale della Chevrolet Suburban e della quale conserva anche la meccanica e di conseguenza la trazione integrale. Il motore in questo caso è un Chevy V8 LS3 a benzina da 6,2 litri e 430 cv, quello della Camaro SS.
Paolo Pauletta