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Suzuki Baleno SHVS, l’ibrida furba

Il mercato delle auto ibride è in costante crescita, le Case si adeguano e arrivano nuove proposte. Suzuki interpreta il concetto di ibrido con un sistema semplice, efficiente ed economico, quello che equipaggia la Baleno SHVS 1.2 B-Top che abbiamo messo alla prova

Da qualche tempo il mondo dell’auto è percorso da una scossa elettrica, aumentano le proposte di auto elettriche e di ibride e quest’ultime – al momento – rappresentano il giusto compromesso tra autonomia, efficienza ambientale e consumi ridotti. Suzuki debutta nell’auto ibrida con la compatta Baleno SHVS, dotata del sistema Smart Hybrid Vehicle by Suzuki che si prefigge di ridurre i consumi e le emissioni senza penalizzare il peso dell’auto, la capienza del bagagliaio e senza pesare troppo sul prezzo della vettura.

Nel progettare la Baleno in Suzuki si sono posti l’obiettivo di una vettura compatta e leggera, come da tradizione del marchio, ma al tempo stesso pratica e confortevole, vediamo dunque com’è fatta.

Esterni e corpo vettura

La linea della Suzuki Baleno SHVS nasce dal concetto di Liquid Flow, un design «liquido» ispirato ai movimenti dell’ acqua in movimento. È la prima Suzuki ad essere disegnata in italia nel Centro Stile di Torino, con linee arrotondate e dinamiche che insieme alla ridotta altezza da terra e alle carreggiate larghe conferiscono alla Baleno l’immagine di una vettura quasi sportiveggiante, anche se non è questa la sua peculiarità.

È un’auto di segmento B, dunque una compatta come confermano le sue misure: è lunga 3,99 metri, larga 1,74 e alta 1 metro e 47 centimetri. Passo importante, 2,52 metri, ma stupisce soprattutto il peso: con 990 kg (solo 10 in più della versione non ibrida) è la più leggera della categoria, con una massa paragonabile a quella di un segmento A come la Fiat 500.

Merito dei materiali e dell’impegno progettuale volto a contenere i pesi, una costante per gli ingegneri Suzuki. Il muso è piatto e dominato dal movimento della cromatura che si allarga a «V» verso i fari allo Xeno e dotati di luci diurne a Led – e prosegue verso le fiancate, con gli ampi parafanghi che si muovono come onde verso la coda rastremate, caratterizzata dal lunotto molto inclinato, dalle luci a Led e dallo spoiler.

I pneumatici 185/55 su cerchi in lega da 16″ fanno parte della dotazione di serie della versione B-Top, la più completa e l’unica disponibile in versione ibrida.

Meccanica

La Suzuki Baleno SHVS 1.2 B-Top monta il motore quattro cilindri benzina da 1,2 litri dotato di doppia iniezione Dualjet, che eroga 90 cavalli di potenza massima a 6.000 giri/min e una coppia di 120 Nm a 4.400 giri/min. È un motore fluido e ben sfruttabile che rimane piuttosto silenzioso.

Il sistema SHVS, che permette di avere un’auto ibrida con solo 6,2 kg in più rispetto alla versione solo benzina, è composto da una batteria al litio (come quelle dei laptop) posizionata sotto il sedile di guida e dall’ ISG (Integrated Starter Generator) che funge da:
• motorino d’avviamento
• motore elettrico di supporto al motore termico in fase di accelerazione e ripresa
• alternatore per caricare sia la batteria al litio che quella tradizionale recuperando energia durante il rilascio e la frenata.
Il sistema ISG è collegato al motore a combustione per mezzo di una cinghia che rende l’avvio del motore fluido e silenzioso, anche in fase di ripartenza gestita dal sistema Start&Stop.

A dire la verità la Baleno SHVS è una «ibrida smart», nel senso che – a differenza di alcune concorrenti – non ha una modalità EV solo elettrica, il generatore elettrico non sostituisce mail il motore termico ma fornisce un aiutino quando ce n’è bisogno.

Il cambio è un manuale a 5 marce. La Baleno è disponibile anche in versione esclusivamente a benzina equipaggiata con lo stesso 1,2 litri della SHVS oppure con il turbobenzina 1.0 Boostejet da 112 cavalli, entrambi disponibili anche con cambio automatico, opzione purtroppo non disponibile in versione ibrida.

Interni

Le dimensioni compatte degli esterni possono trarre in inganno: dentro Baleno SHVS è molto generosa, offre tanto spazio per i passeggeri anteriori e un’abitabilità addirittura sorprendente per quelli posteriori, dote davvero rara per una “quattro metri”.

È facile trovare la posizione di guida più adatta grazie a volante e sedile ampiamente regolabili, quest’ultimo non particolarmente avvolgente ma comodo nel suo insieme. Il cruscotto ha una grafica piacevole e moderna con il display LCD a colori «MYDRIVE», collocato al centro del quadro strumenti, che informa il conducente sullo stile di guida, in particolare fornisce dati sulle le curve istantanee di coppia e potenza, sul flusso di energia del sistema ibrido, sui consumi oltre a dati statistici su accelerazione, frenata e risparmi generati dal sistema SHVS.

Il volante è rivestito in pelle ed offre una solida impugnatura, le razze accolgono i comandi della radio, del computer di bordo, del telefono del cruise control. 

La plancia centrale riprende il movimento Liquid Flow che caratterizza la carrozzeria, con al centro il grande display touch screen da 7″ con il quale è possibile gestire il navigatore, la radio, il sistema multimediale e ricevere le immagine della retrocamera di parcheggio. Sotto lo schermo ci sono i comandi del climatizzatore automatico, molto efficace e rapido nel raggiungere la temperatura impostata, alla base della plancia è disponibile un ampio vano portaoggetti oltre alle prese di corrente e USB. Plastiche non eccezionali e un po’ rigide.

I sedili non sono molto profilati, ottimi per salire e scendere agevolmente in città ma una maggiore imbottitura laterale sarebbe apprezzata nella guida su percorsi tortuosi, dove il busto dei passeggeri tende a scivolare un po’ troppo lateralmente. I due anteriori sono riscaldabili e dotati di bracciolo centrale. Come detto, colpisce lo spazio disponibile per i passeggeri posteriori, ben 805 millimetri di distanza tra le due file di sedili sono davvero tanti per un’auto di segmento B.

Anche il bagagliaio ha beneficiato della piattaforma pensata per ottimizzare lo spazio interno, è possibile utilizzare il divisorio orizzontale per creare un doppiofondo nascosto alla vista oppure utilizzare tutti i 355 litri di capacità disponibile, tra le più elevate della categoria. Peccato per la soglia di carico alta, ben 79 centimetri da terra e 16 rispetto al pavimento interno, scomoda in caso di bagagli ingombranti o molto pesanti.

Sicurezza

Seguendo le linee dettate dal piano industriale «Suzuki Next 100», la Casa ha sviluppato una piattaforma di nuova generazione che rivede radicalmente la configurazione di base del sottoscocca, per ottenere la massima leggerezza e maggiore rigidità. Questa scocca, che ha debutta in Europa proprio con Baleno, riduce vibrazioni e rumorosità ma al tempo stesso ha una rigidità maggiore del 10% rispetto alle piattaforme che sostituisce con un peso inferiore del 15%. Vantaggi che si traducono in maggior protezione per gli occupanti.

In termini di sicurezza attiva, Suzuki Baleno SHVS può contare sulla combinazione del Radar Brake Support (RBS) con l’Adaptive Cruise Control (ACC). Il primo, grazie alle onde radar millimetriche, agisce per prevenire gli incidenti:
• avverte il conducente della possibilità di collisione;
• applica automaticamente le luci di stop posteriori al fine di avvisare il conducente che segue;
• attiva la funzione d’assistenza alla frenata applicando maggior forza decelerante durante le decelerazioni di emergenza;
• frena automaticamente

Il cruise control adattivo, lavorando insieme al RBS, adatta automaticamente la velocità di crociera per mantenere la distanza di sicurezza dal veicolo che precede.

Su strada

Suzuki Baleno è un’auto che mette immediatamente a proprio agio. È un’auto facile da guidare, brillante alla bisogna, spaziosa e con consumi interessanti. Mettiamoci al volante e scopriamone pregi e difetti.

La città è il suo ambiente naturale, le dimensioni compatte la rendono agile e facile da parcheggiare grazie anche alla buona visibilità anteriore, conseguenza del muso piatto. Quella posteriore, complice il lunotto molto inclinato e gli ampi montanti non è eccellente, ma ci viene in aiuto la telecamera posteriore di parcheggio che è ben posizionata (sotto la modanatura cromata) e restituisce un’ottima prospettiva sullo schermo al centro della plancia. La Baleno soffre un po’ lo sconnesso delle strade cittadine e il pavé, la risposta sulle buche è secca. Consumi rilevati da 19,5 km/l.

In extraurbano si può viaggiare comodamente in quattro (in cinque si sta un po’ sacrificati) grazie allo spazio abbondante, il motore rimane sempre al di sotto della soglia di disturbo e il comportamento sincero della Baleno non mette in difficoltà. Buona la frenata, la taratura delle sospensioni è ovviamente morbida ma il rollio è ben frenato. Viaggiando a 90 km/h si percorrono anche 23 km/l.

L‘autostrada non la spaventa. Baleno SHVS è piacevole anche nei lunghi viaggi, il cruise control adattivo riduce molto lo stress gestendo autonomamente la velocità in funzione dei veicoli che precedono, il sistema utilizza le onde radar del RBS per misurare costantemente la distanza dal veicolo che precede ed è in grado di accelerare, rallentare e frenare fino ad arrestare la vettura in caso di pericolo. Viaggiando a 110/120 km/h si percorrono 20 km/l, grazie al sistema ibrido che “da una mano” in fase di ripresa e di sorpasso.

Abbiamo percorso complessivamente 928 chilometri con la Baleno SHVS, nelle 20 ore circa di guida lo Start&Stop si è attivato per circa 3 ore e mezzo facendoci risparmiare 1,7 litri di benzina. Oltre alle emissioni, ovviamente.

Prezzo

La Suzuki Baleno SHVS 1.2 B-Top della prova, equipaggiata con vernice metallizzata, ha un prezzo di listino di 18.100 euro, è  l’unico allestimento disponibile per la versione ibrida ed è un all-inclusive. La differenza con la stessa versione senza sistema SVHS è di soli 1.000 euro, un investimento che vale la pena fare visti i vantaggi che porta.

 

[ Andrea Tartaglia ]

 

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