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Subaru STI Performance Concept al NYAS

Fuji Heavy Industries Ltd. (FHI), ha svelato al Salone dell’Auto di New York la nuova «STI Performance Concept»

Nell’ambito delle iniziative chiave per la costruzione di una forte struttura aziendale, FHI ha sviluppato il piano «STI Performance Concept» per rafforzare il brand Subaru Tecnica International Inc. (S.T.I.) nella sua strategia di prodotto proprio partendo dal mercato statunitense dell’auto sportiva e del tuning e la presentazione al New York International Auto Show dell’«STI Performance Concept», segna l’inizio concreto di questa iniziativa.

In questo nuovo Concept – basato sulla bella e adrenalinica berlinetta GT86/BRZ nata da un progetto congiunto Toyota-Subaru – rappresenta un’evoluzione spinta della BRZ che è stata profondamente modificata tanto nell’estetica quanto nella meccanica.

Corpo vettura

Premesso che a «parlare» più che il comunicato ufficiale sono le immagini, queste evidenziano un lavoro che, pur senza stravolgere l’estetica della base di partenza BRZ, ne ha profondamente modificato le caratteristiche.

Presentata, ovviamente, con la classica livrea blu metallizzato tipica delle sportive Subaru, la carrozzeria si presenta con un muso completamente rinnovato che, rispetto all’originale, presenta ora una calandra più grande che incorpora due vistose prese d’aria laterali che si raccordano a parafanghi sensibilmente allargati; la vista quasi frontale evidenzia anche come lo pneumatico sia a filo passaruota e suggerisce a questo punto sia un allargamento della carreggiata anteriore e sia, anche osservando la foto della vettura di fianco, l’adozione di cerchi da diametro maggiorato (probabilmente da 18” forse da 19” ma su questo torneremo fra poco); a tutta larghezza – e decisamente maggiorato – lo spoiler che corre al di sotto del muso, completato dal nolder nero come si può notare dalle foto più su inserite.

La vista da trequarti anteriore-laterale conferma l’allargamento non solo dei parafanghi anteriori ma anche (e forse più) di quelli posteriori: basta osservare di quanto sporge la minigonna – ben raccordata ai due parafanghi e completata da una piccola appendice nera inferiore – rispetto al bordo inferiore della portiera.

La foto da trequarti posteriore rivela gli sfoghi aria praticati sia sul parafango anteriore che su quello posteriore, i due tubi di scarico sono stati portati al centro del diffusore che è stato a sua volta maggiorato sia in altezza che verso il basso; lo spostamento degli scarichi ha permesso di ricavare due diffusori laterali di ampia portata che, riguardando i profili neri collocati sotto delle minigonne, fanno pensare ad un studio della fluidodinamica inferiore teso ad aumentare per depressione la tenuta alle alte velocità completando in questo modo l’azione dell’ampio alettone posto sul cofano posteriore che è stato privato del più discreto alettone originale posizionato sul bordo del cofano.

Meccanica

Se il comunicato ha lasciato parlare le foto circa le modifica di carrozzeria, si è dimostrato decisamente stringato sulla parte meccanica e difatti recita, letteralmente, così: “dotata di tecnologie e componenti STI – sospensioni migliorate, freni STI specifici nonché altri particolari esterni per sottolineare l’impegno di STI a motorsports – la nuova Concept impiega il motore BOXER 2 litri turbo (EJ20 STI) attualmente utilizzato da Subaru per il campionato GT in Giappone”.

Quel che possiamo aggiungere, tornando sulle sospensioni, è che l’assetto non sembra di quelli esasperati ai quali ci hanno abituato ad esempio i tuners giapponesi e, come prima accennato, il fatto è confermato dalla distanza corrente fra il bordo superiore del pneumatico ed il passaruota; poiché si parla comunque di sospensioni migliorate è più che probabile che STI abbia agito su compressione e rilascio mentre, per quanto riguarda il propulsore, ecco una foto di un motore turbo Subaru BRZ elaborato aftermarket a confronto con l’unità boxer «normale».

Non sappiamo – ovviamente – se le caratteristiche del propulsore montato sul concept del NYAS si avvicinino o siano analoghe a quelle dell’unità della fotografia, questo – se e quando vorrà – ce lo dirà Subaru.

Interni

Nero/rosso è la combinazione cromatica tipica degli interni dei modelli Subaru più performanti e quindi nessuna sorpresa nel ritrovare questa combinazione, peraltro molto gradevole, anche su questo concept.

Per il resto, poche, in apparenza, le differenze rispetto agli interni della vettura di serie: le bocchette di aereazione sono evidenziate da profili rossi, diversi i sedili (ora più profilati e con gli alloggiamenti per il passaggio di cinture a 4 punti), diversi i battitacchi (ora forati) a protezione del profilo inferiore delle portiere, la leva del cambio ci sembra più corta mentre il volante è simile se non uguale, ma la prospettiva può ingannare, a quello della WRX STI (con tanto di logo rosso STI al centro della razza inferiore) ma arricchito sotto la razza di sinistra da due pulsanti, il rosso più evidente, mentre sotto quella di destra è stato inserito un manettino che potrebbe governare – supponiamo – i diversi settaggi del motore oppure i diversi controlli di trazione anche se tendiamo ad escludere quest’ultima ipotesi in quanto se si osserva la foto d’insieme dell’abitacolo, si nota la presenza dei due pulsanti di serie all’uopo preposti, collocati in posizione d’origine sul tunnel di trasmissione prima della cuffia della leva del cambio.

Le foto fornite non consentono di verificare il mantenimento o meno dei due sedili posteriori di fortuna anche se ci piace pensare, vista l’estremizzazione sportiva, la loro sostituzione con pannelli in fibra di carbonio come quelli mostrati nella foto che segue, disponibili in aftermarket.

Già nel maggio 2014, FHI aveva annunciato la sua strategia a medio termine «Prominence 2020» il cui obiettivo era, ed è, quello di una crescita sostenibile della società che, nella visione del Gruppo, intende entro il 2020 darsi una struttura di non grandi dimensioni ma di alta qualità e con punti di forza distintivi.

Per raggiungere questo obiettivo, l’Azienda ha deciso di concentrarsi su due attività atte a “migliorare il marchio Subaru” e “costruire una solida struttura di business” in modo da focalizzarsi su attività a valore aggiunto ed affrontare al meglio i cambiamenti del contesto economico.

Nell’area Motorsports, STI aumenterà la sua presenza tecnologica nel Subaru of America Global Rallycross team (*) gestito da Subaru of America, Inc. (SOA) che, interamente controllata da FHI con sede a Cherry Hill, NJ.

Questa commercializza e distribuisce dalla sua sede di veicoli Subaru negli Stati Uniti mentre la Casa madre è situata a Mitaka, vicino Tokyo, dove STI gestisce le attività motorsport di Subaru nelle sue tre principali aree di business: ricambi, auto e sport motoristici.

Le future attività di Subaru of America comprenderanno l’espansione delle parti aftermarket STI così come l’introduzione di vetture preparate dalla STI nel mercato statunitense, il più grande per Subaru e, in questo senso, la partecipazione alle 12 gare del Campionato Global Rallycross 2015 rappresenta un argomento di sicura presa nei confronti del particolare segmento di clientela che STI ha nel mirino.

[ Giovanni Notaro ]

 

(*) Per le foto di confronto (auto di produzione) è stata scelta la versione americana, quindi con piccole differenze estetiche rispetto alla versione europea, proprio per coerenza con l’ambiente di presentazione (NYAS) del STI Performance Concept.

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