Il salmastro è un nemico assai duro da sconfiggere. Per prevenire i devastanti processi corrosivi sui nostri propulsori è bene effettuare una costante manutenzione e utilizzare prodotti adeguati
Nonostante sia affascinante, l’ambiente marino – con la sua elevata concentrazione di sali – può rilevarsi assai dannoso per le nostre barche poiché, fatto salvo il periodo del carenaggio in cui l’imbarcazioni stazionano a terra, per il resto del tempo tutte le parti metalliche e ferrose sono costantemente sotto attacco.
Già dopo un periodo superiore ai cinque anni, se non si è intervenuto adeguatamente contro il salmastro, inizieremo a vedere con chiarezza i primi segni di ruggine o ossidazione che se in avanzato stato, potranno portare a problemi di discreta entità. Ovviamente non sarà lo scafo di vetroresina, che a parte eventuali sintomi di osmosi resisterà bene al salino, quanto piuttosto i propulsori, che se installati in sentina, risentiranno maggiormente del suddetto problema.
La manutenzione prima di tutto
La prima regola da seguire (cosa che vale anche in campo automobilistico e motociclistico) per prevenire simili processi corrosivi è effettuare una manutenzione generica costante (oli, filtri, ecc.) a cui andrà per forza di cose aggiunto un trattamento specifico definitivo. Il vantaggio di questa operazione non sarà solo gradevole dal punto di vista estetico, in quanto un motore pulito è certamente più piacevole di uno arrugginito, ma sarà anche e soprattutto un beneficio dal punto di vista della sicurezza in mare.
Per dormire sonni tranquilli contro il salmastro, l’unica tecnica valida è quella di riverniciare il propulsore aggiungendo alla vernice originale dei protettivi efficienti. Naturalmente in commercio esistono svariati prodotti, come ad esempio il CRC Urethane Isolation, vernice poliuretanica sia rossa che trasparente che forma una pellicola dura ed estremamente resistente al salino e allo sporco e inalterabile fino ad una temperatura di 100 °C. Un prodotto del genere è sicuramente la soluzione definitiva per la protezione del motore contro la ruggine, anche i manicotti saranno protetti dall’invecchiamento e dadi e viti saranno maggiormente assicurati.
Liberi dalla ruggine
Con l’utilizzo dei plastificanti in aggiunta alle vernici tradizionali, la ruggine e i processi di ossidazione diverranno solamente un ricordo. Prodotti come il CRC Urethane Isolation vanno applicati di norma una volta sola, ma bisognerà provvedere al ripristino della vernice qualora si dovesse intervenire con gli attrezzi per le normali operazioni di manutenzione. Altri accorgimenti da seguire sono un’attenta pulizia del motore prima di applicare la vernice, in particolare grasso o olio potrebbero avere una funzione distaccante della vernice plastica. La colorazione rossa è di norma quella più indicata per i propulsori, in quanto permette una perfetta ricopertura, mentre nella versione trasparente le applicazioni si estendono anche ai fuoribordo, specialmente per il piede poppiero che essendo costantemente immerso in acqua è anche più a rischio dagli attacchi del salmastro.
[ Lorenzo Gentile ]