AUTO IN PROSPETTIVA… Risponde Carlo Leoni, Direttore Comunicazione Italia·Renault Group
Prodotti, tecnologie ed investimenti
L’elettrico e l’ibrido nel medio-lungo periodo rappresentano, per Governi, Costruttori e gran parte dell’opinione pubblica, la panacea di (quasi) tutti i mali.
D. Il lancio della nuova Mégane E-Tech viene indicato come il primo mattone della nuova era «Full Electric» di Renault. Si tratta di un’accelerazione del processo di transizione energetica diretta verso il solo «full electric» o di una integrazione di gamma (endotermico, ibrido, elettrico…)?
“Quando oltre 10 anni fa Renault ha presentato la propria strategia di sviluppo su larga scala della mobilità elettrica, questa scelta è stata – da molti – giudicata audace. Stiamo, invece, assistendo ad un’accelerazione dell’elettrificazione, dovuta ad almeno 3 fattori strettamente correlati che stanno dettando i tempi dell’industria automobilistica: la crisi ambientale e climatica, regolamentazioni sempre più severe e l’evoluzione tecnologica che ha reso l’auto elettrica una tecnologia oggi reale, matura, affidabile. L’autonomia delle auto oggi sul mercato è in media di 300-400 km o oltre, capace quindi di soddisfare la maggior parte degli spostamenti. Le sensazioni di guida sono ancor più emozionanti delle auto tradizionali. I tempi di ricarica si stanno riducendo, le batterie sono sempre più efficienti nella chimica e nel design.
Negli ultimi 10 anni, Renault è stata protagonista di questa rivoluzione, maturando un know-how e un’esperienza unici nella progettazione, nella produzione, nella vendita e nell’assistenza dei veicoli elettrici. Abbiamo investito oltre 5 miliardi di euro nei VE e prevediamo d’investirne altri 10 nei prossimi 5 anni, abbiamo una gamma di 5 modelli 100% elettrici già sul mercato che sono un riferimento nelle loro rispettive categorie, ed entro il 2025 prevediamo di lanciarne altri 7.
Fra di essi tre simboli della «generazione 2.0» dei veicoli elettrici, pronti ad interpretare le evoluzioni delle attese della clientela nei confronti di questa tecnologia.
Ora è la volta di Mégane E-Tech Electric, che noi amiamo definire la GTI delle auto elettriche per le sue sensazioni di guida uniche.
Successivamente, reinterpreteremo in chiave del tutto moderna due veicoli leggendari ed iconici: la Renault 5, e la R4. Auto che hanno segnato un’epoca e una società, sono state espressione di libertà, ma simboleggeranno anche il futuro e renderanno i veicoli elettrici popolari ed accessibili a tutti.
Questa sarà la nostra Renaulution: prodotti, ma anche tecnologie e servizi per guidare la transizione energetica”.
I modelli che rappresentano l’evoluzione
Sempre limitandoci ai trasporti la svolta ecologica già da tempo in atto nel settore automobilistico e del trasporto leggero, si sta allargando – sia pure in misura al momento ben più contenuta – alla cantieristica, all’industria aerea ed al trasporto pesante su gomma ovvero ai comparti più inquinanti in funzione della massa – sia a vuoto sia a pieno carico – del singolo vettore.
D. Da «oggi» il vostro focus sarà solo sul «full electric» o guardate a una diversificazione di soluzioni in funzione delle aree di impiego dei veicoli? Per «aree» intendiamo la vocazione del veicolo (es. uso familiare o professionale e in quest’ultimo caso per utilizzo urbano/suburbano ovvero sulle grandi distanze).
“Con il piano strategico Renaulution e la «Nouvelle Vague», la nuova era in cui è entrata la Marca, il Gruppo Renault punta a diventare leader della transizione energetica rendendo i veicoli elettrici della marca Renault molto popolari e creatori di valore.
Nuova Mégane E-Tech Electric, come dicevo, rappresenta la traduzione concreta di questo movimento storico all’interno della gamma Renault ma con essa anche il nuovo SUV full hybrid, Renault Austral, che arriverà dopo l’estate e che ci consentirà di proseguire l’offensiva nel segmento C che abbiamo già messo in campo nel 2021 con il lancio del nostro SUV Coupé Arkana. Oltre ad una gamma di veicoli 100% elettrici, Renault offre, infatti, anche E-TECH, una tecnologia ibrida unica sul mercato, pluripremiata, che vanta ben 150 brevetti e può contare sull’esperienza della Marca nei veicoli elettrici e sul know-how ingegneristico acquisito in oltre 40 anni di impegno nella Formula 1. Attualmente disponiamo di ben 3 modelli full hybrid, a cui si aggiungerà appunto Austral entro l’anno, e 2 modelli plug-in hybrid. Quindi un’offerta diversificata per rispondere appieno a tutte le esigenze dei clienti e al tipo di utilizzo”.
Infrastrutture di ricarica
Se si guarda il sistema infrastrutturale del nostro Paese, non si può non notare come questi non tenga il passo con quanto già fatto in altri paesi dell’UE.
D. Infrastrutture per la ricarica. La loro capillarità sarà certamente una delle chiavi del successo dell’elettrificazione. Qual è la vostra visione in merito? I costruttori di auto dovranno scendere in campo direttamente (singolarmente o con accordi) come già in essere in Italia ed in alcuni altri paesi?
“Le colonnine su suolo pubblico si stanno diffondendo progressivamente, ma la loro diffusione non è ancora sufficientemente distribuita per numero e per copertura geografica da costituire un’efficiente rassicurazione per il cliente interessato all’acquisto di un veicolo elettrico. Oggi si contano nel nostro Paese circa 26.000 punti di ricarica pubblici (e di questi solo il 4% sono fast e il 2% ultra-fast). Si stima che al 2030, per soddisfare le esigenze del parco circolante di vetture elettrificate che dovremmo avere a quella data (circa 6 milioni), serviranno fra 95 e 130.000 punti di ricarica. Lo sviluppo della mobilità elettrica non potrà prescindere dallo sviluppo di un’infrastruttura di ricarica adeguata, rapida, interoperabile, di facile accesso e utilizzo, capillare sia in ambito urbano che extraurbano, diffusa in modo da eliminare qualsiasi divario territoriale fra Nord e Sud. Ma sarà determinante anche poter disporre di tariffe energetiche vantaggiose, che rendano l’auto elettrica una valida e conveniente alternativa rispetto all’auto tradizionale.
Tutti gli attori coinvolti – Case auto, stakeholder, utility energetiche – dovranno lavorare in sinergia per creare tutti insieme le condizioni favorevoli ad uno sviluppo su larga scala della mobilità sostenibile, altrimenti mancherà sempre un tassello del mosaico. In tutti i Paesi europei, il segmento delle elettriche è sostenuto da forti agevolazioni governative e da infrastrutture reali, concrete. Per arrivare alla definitiva transizione si deve necessariamente passare per queste tappe obbligate”.
Hyvia per l’idrogeno
La transizione da endotermico ad elettrico segue più vie: dall’ibrido nelle sue diverse declinazioni sino all’idrogeno.
D. Nel percorso di elettrificazione dell’auto, alcuni costruttori indicano la soluzione a fuel-cell come soluzione ottimale. Voi cosa ne pensate?
“Il Gruppo Renault ha obiettivi ambiziosi a livello di mobilità a idrogeno, complementare rispetto alla mobilità elettrica e, nel 2021, insieme a Plug Power, leader mondiale delle soluzioni a idrogeno chiavi in mano, ha creato «HYVIA», una joint-venture dedicata alla mobilità a idrogeno.
HYVIA proporrà un ecosistema completo di soluzioni chiavi in mano: veicoli commerciali leggeri a celle a combustibile, colonnine di ricarica, fornitura di idrogeno decarbonizzato, manutenzione e gestione delle flotte. La tecnologia a idrogeno proposta da HYVIA, complementare rispetto all’offerta elettrica, rende possibile acquisire una grande autonomia, fino a 500 km, e un tempo di ricarica molto rapido, pari a 3 minuti. Due vantaggi particolarmente utili per gli utilizzi professionali dei veicoli commerciali leggeri e per le sfide lanciate dalle normative sulla decarbonizzazione nei centri città. Tre versioni basate su Renault Master saranno commercializzate a breve in Europa e saranno affiancate da un’offerta di stazioni di ricarica e fornitura di idrogeno verde.
A marzo scorso, HYVIA ha inaugurato il suo stabilimento presso la Refactory, la fabbrica del Gruppo Renault per l’economia circolare con sede a Flins, nella regione parigina. HYVIA si prefigge lo scopo ambizioso di raggiungere una quota di mercato del 30% nei veicoli commerciali leggeri a idrogeno in Europa entro il 2030″.
Il valore dell’indipendenza
Non c’è dubbio alcuno che il conflitto russo-ucraino abbia avuto, e probabilmente continuerà ad avere nel medio e lungo periodo, serie ripercussioni su disponibilità e prezzi di materie non di facile reperimento ma comunque essenziali per il processo di elettrificazione in atto.
D. Il contesto geopolitico internazionale e le ripercussioni dello stesso nell’approvvigionamento in termini di volumi e di prezzi di materiali come il Litio e le Terre Rare, potrebbe mettere in seria crisi il percorso di elettrificazione previsto prima del conflitto «Russo-Ucraino»? Quali prospettive/alternative all’orizzonte?
“L’auto elettrica è un potente catalizzatore di creazione di valore. Non solo per localizzare la produzione, ma anche la catena del valore, a monte (catena del valore della batteria) e a valle (ecosistema di energia/ infrastruttura di ricarica/connettività/telecomunicazioni/mobilità condivisa /economia circolare).
Renault lo sta facendo in Francia con ElectriCity, avendo trasformato un sito di produzione in un sistema elettrico rinnovato con tre fabbriche e due GigaFactory, producendo batterie, motori e componenti oltre alle auto.
L’idea, quindi, è di riportare la produzione e l’approvvigionamento vicino a noi, per creare una catena del valore più efficace e più ecologica, ed essere padroni del nostro destino.
La prospettiva del Gruppo Renault è di lavorare a partnership trasversali con grandi player del settore, per controllare meglio la catena del valore dell’elettrico, a monte. Nei prossimi 4-5 anni dovremmo arrivare al controllo del 75% di questa catena, rispetto al 25% di oggi. Al Capital Market Day del prossimo autunno il nostro CEO Luca de Meo presenterà alcune novità in tal senso”.
[ Tony Colomba ● Direttore Responsabile ]