Sviluppato dalla startup francese XSun, grazie all’energia solare può coprire lunghe distanze e restare in volo per mesi sia per il controllo del territorio che per rilevamenti cartografici o qualsiasi altro utilizzo. La sua commercializzazione è prevista nel 2020
Il primo prototipo del SolarXOne SX1.2 è stato presentato a fine giugno all’International Paris Air Show di Parigi-LeBourget da Dassault Systèmes (3DS), società di Dassault Group con sede a Lindau sul Lago di Costanza che con il programma 3DExperience tende ad agevolare la realizzazione dei progetti tecnologici delle varie startup o più semplicemente acceleratore di startup.
Tra queste, la startup francese XSun, che utilizzando le competenze messe a disposizione da Dassault Systèmes ha realizzato questo primo prototipo di drone a guida autonoma alimentato da energia solare. Dassault Systèmes ha voluto precisare che XSun ha avuto la possibilità di provare diversi materiali, configurare vari sistemi di cablaggio e di provare in galleria del vento i flussi aerodinamici e l’integrità strutturale del velivolo.
Una versione (molto) ridotta del Solar Impulse
Il SolarXOne SX1.2 è un drone lungo 2.590 mm a doppia ala con apertura di 4.572 mm e con un peso inferiore a 25 kg. L’idea di base è il Solar Impulse, progettato anch’esso da 3D Experience di Dassault Systèmes, che nel 2016 con l’alimentazione ad energia solare ha compiuto il giro del globo pilotato da Bertrand Picard e André Borschberg. Questo però è un drone, cioè senza pilota e con dimensioni decisamente più ridotte, ma in grado di poter volare in modo del tutto autonomo per diversi mesi.
Oltre a queste sue caratteristiche, il SolarXOne SX1.2 è equipaggiato con una particolare foto/videocamera che consente di monitorare il territorio per la protezione ambientale, per l’agricoltura e anche per la cartografia.
[ Paolo Pauletta ]