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Sol Levante integrale…

Federico Salerno, titolare dell’officina «Euro Sistem» di Tivoli, è il proprietario di questo splendido Pajero realizzato con cura ed attenzione senza lasciare nulla al caso. Grazie anche alla supervisione dell’amico M.O.H. Amed, che si è occupato del reparto carrozzeria, è stato creato un mezzo unico, dalle performance straordinarie 

Guardando da fuori questo 4×4 saltano subito all’occhio le dimensioni importanti delle ruote, delle BF Goodrich MudTerrain KM 2 di misura 33/12,50/R15 calzate su cerchi in acciaio con ET -44 che evitano l’utilizzo dei distanziali. Il frontale è decisamente ben realizzato, sia per la sua eleganza, sia per la sensazione di robustezza che trasmette.

Il paraurti, totalmente artigianale, è davvero ben costruito e si integra perfettamente con la sagoma del veicolo. Ospita due fari di profondità della Maxtel (presenti anche al posteriore) e un comodo sportellino che si apre per controllare il corretto svolgimento del cavo del verricello. Quest’ultimo è marcato Superwinch ed è fissato su di una piastra di ancoraggio in ghisa da 10 mm ed ha una capacità di tiro di 25.000 libbre, ovvero tre volte il peso del veicolo. Concludono il capitolo le protezioni, con le piastre fissate sul cambio e sul serbatoio. Gli interni dell’auto non sono stati stravolti bensì ottimizzati per le varie uscite in fuoristrada. A cominciare dai sedili, sostituiti con quelli della sportiva Mercedes SLK, in grado di contenere meglio il corpo di pilota e passeggero durante gli scossoni e i passaggi in laterale. Il volante è marchiato Momo Corse, rivestito in pelle risulta pregevole al tatto e anche alla vista. Immancabili il trip master (Terratrip Plus) e il CB Alan 48.

Motore

Questo Pajero V20 è stato comprato usato nel 2007 e oggi ha all’attivo 170.000 km. Si tratta di un modello a benzina con motore 3.000 V6 e cambio manuale, estremamente affidabile anche nell’utilizzo intenso. Grazie ad un nuovo albero a camme, uno scarico in acciaio inox diretto da 60 mm e un filtro dell’aria sportivo è stato possibile raggiungere la notevole potenza di 205 cavalli.

Per abbattere i costi è stato installato un impianto GPL multipont ad iniezione, riprogrammabile con cavo tramite Pc. La grossa bombola da 70 litri è alloggiata nel bagagliaio.

Uno snorkel della Safari, in tinta con la carrozzeria, garantisce inoltre la massima protezione del motore in caso di guadi profondi o tratti particolarmente polverosi. 

Sospensioni e Trasmissione

Per riuscire a montare pneumatici da 33 pollici sul Pajero V20, che presenta uno schema di sospensioni indipendenti all’anteriore, sono stati sperimentati e poi applicati diversi stratagemmi. L’assetto è stato rialzato con molle di derivazione Patrol GR Y61 da +6 cm al posteriore, mentre gli ammortizzatori sono ancora quelli originali.

Le barre di torsione originali hanno lasciato spazio ad elementi rinforzati della Desert Fox. È stato applicato un body lift da 5 cm in teflon e gomma per alzare ulteriormente la scocca ed evitare interferenze. Rinforzi sono presenti anche sui bracci delle sospensioni anteriori (sia superiori che inferiori) e sui supporti dei puntoni trattati con l’adipol, un materiale altamente resistente. Non mancano le super ridotte e per avere più mobilità in fuoristrada, la barra antirollio posteriore è stata rimossa. Altra interessante modifica è il pitman arm completamente ricostruito, che adesso ha dimensioni tre volte maggiori dell’originale, e boccole in bronzo. Un’operazione che si è resa necessaria viste le continue rotture dovute agli pneumatici sovradimensionati.

Il test in off-road 

Il test di questo particolare Pajero si è svolto su di una pista privata nei dintorni di Roma dopo una settimana di abbondanti piogge. Il terreno si presentava quindi perfetto per la prova, scivoloso e ricco di zone fangose.

Siamo rimasti impressionati dalla capacità del mezzo di superare buche e zone sconnesse con estrema facilità, merito soprattutto dei generosi pneumatici, ma anche del motore la cui potenza esagerata non fa mai mancare la coppia in basso, che è quel che serve nel fuoristrada.

Nonostante l’assetto con ammortizzatori di serie la Pajero ha un’ottima mobilità e riesce a copiare al meglio le sconnessioni del terreno che vengono superate con tutta calma grazie ai nuovi rapporti ridotti.

Infine vogliamo parlare di un aspetto che ci ha colpito parecchio, frutto dell’attenzione e della passione del proprietario: l’estetica.

Al contrario di molti altri 4×4, dove nelle elaborazioni si bada solo al sodo tralasciando questo particolare, qui abbiamo notato che dopo tutte le fatiche e le nottate passate in officina, Federico ha dedicato molta cura alle finiture esterne e alla colorazione con tratti molto piacevoli all’occhio.

Lorenzo Gentile

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