Il 12 maggio termina la “Seconda Settimana Mondiale della Sicurezza Stradale”. È l’occasione di dibattiti e confronti per individuare e adottare strategie di riduzione dell’incidentalità stradale
Voluta dall’ONU e dalla Commissione Europea per la Mobilità e i Trasporti, la “Settimana Mondiale della Sicurezza Stradale” è finalizzata a diffondere il senso civico e la partecipazione, ma anche la conoscenza delle leggi e delle norme per una circolazione stradale più efficiente e sicura. Giunta alla seconda edizione, la Settimana terminerà il 12 maggio, e si articola su momenti di dibattito, riflessioni, attività per sensibilizzare la popolazione mondiale: gli attori sono enti pubblici e privati che, per missione o policy aziendale, hanno il compito di predisporre e attuare iniziative per contribuire a ridurre l’incidentalità stradale.
Iniziative locali e programmi internazionali
In molte città italiane sono state dunque organizzate, com’è consuetudine, manifestazioni, sfilate, camminate collettive e cortei in bicicletta: l’intento è sempre lo stesso, vale a dire coinvolgere e spronare la cittadinanza a partecipare in maniera attiva alla promozione dei sani principi di sicurezza stradale. Ma il senso civico, da solo non basta. Anche a livello istituzionale sono nati progetti significativi, atti a risolvere il problema dalle cause. Le Nazioni Unite hanno infatti stipulato un programma, titolato “United Nations Decade of Action for Road Safety” coinvolgendo l’Organizzazione Internazionale per la Normazione, più brevemente e comunemente nota come “ISO”. ISO è l’organismo che definisce gli standard internazionali, e ha appena rilasciato una specifica norma, la ISO 39001, che regola la gestione sicura del traffico stradale per affrontare i rischi professionali legati alla strada.
Lo strumento ISO
La certificazione di qualità è un sistema di regole, di principi, di etica che, gradualmente, si è affermato anche nel nostro Paese. Dopo alcune norme divenute celebri a livello mondiale, come le ISO 9000 (processi di qualità nella gestione aziendale) e le ISO 14000 (gestione ambientale delle organizzazioni), potremo presto familiarizzare con la ISO 39001. Questo nuovo standard internazionale è stato rilasciato, per la prima volta, il 1° ottobre 2012, e per la sua definizione ha richiesto un processo elaborativo durato quattro anni.
La norma ISO 39001 è stata ideata e compilata pensando a coloro che svolgono un ruolo di responsabilità nella gestione della sicurezza stradale, quindi ai gestori dell’infrastruttura, agli Enti proprietari e agli operatori del “Road Safety Management”. La norma fornisce un quadro comune di riferimento, basato sulle migliori pratiche di gestione per affrontare i rischi per la sicurezza stradale per le municipalità, per tutti gli operatori del traffico e gli utilizzatori della strada in genere.
Luigi Brusamolino, Amministratore Delegato BSI South Europe, ha precisato che la norma “mette in primo piano la sicurezza del cittadino comune, non solo del lavoratore della strada, e che rientra in quella nuova concezione di norme che vede tra i suoi obiettivi la social security, ovvero il bene della comunità”.
Come funziona la norma ISO 39001?
L’approccio è strutturato, e basato sull’adozione delle best practices gestionali: mediante la conformità a esse, imprese e aziende possono attivamente contribuire, compatibilmente con il loro ambito di influenza, al miglioramento della gestione del traffico. Il tutto, adeguandosi alle leggi vigenti contribuendo, nel frattempo, ad un alto obiettivo per la società tutta: quello di ridurre gli incidenti stradali.
Ogni anno, sulle strade di tutto il mondo, perdono la vita oltre 1,3 milioni di persone, a causa di più di 50 milioni di incidenti gravi. Come se ogni anno sparisse, nel mondo, una città poco più grande di Milano. Certificare le strade, e i processi alla base della loro gestione, potrebbe rappresentare una metodologia tanto efficace quanto inedita. Per sapere se dietro l’apposizione di un cartello, posto all’inizio di un’arteria, con su scritto “Strada certificata ISO 39001” possa portare risultati concreti, c’è solo una cosa da fare: aspettare.
Alessandro Ferri