Dalla pista alla strada. L’appuntamento di Monza è stato ancora una volta occasione per parlare di lotta agli incidenti. Con la campagna «Sleep Stop», infatti, l’ACI, con il supporto della FIA, dichiara guerra ai micidiali colpi di sonno. Causa o concausa di quasi un quarto di tutti i sinistri, spesso mortali
Oltre il tempio della velocità. Anche quest’anno il Gran Premio d’Italia di Formula 1 è stato palcoscenico privilegiato per promuovere la sicurezza stradale. Obiettivo: sconfiggere la sonnolenza, uno dei più pericolosi killer alla guida, causa o concausa, secondo le stime, di almeno il 22% di tutti gli incidenti stradali. Il che, tradotto in cifre, significa 40mila sinistri in Italia e circa 240mila in tutta l’Unione Europea. Un bollettino di guerra, perché spesso si tratta di incidenti dagli esiti letali.
«Sleep Stop» è un termine coniugato proprio dallo sport automobilistico dove, sostiene il Presidente dell’Automobile Club d’Italia, Angelo Sticchi Damiani: “Il Pit stop è fondamentale per controllare l’auto e proseguire la gara. Nella stessa maniera, uno Sleep stop è essenziale per permettere all’automobilista di non mettere a repentaglio la vita, abusando delle proprie capacità e sottovalutando quei sintomi che indicano l’insorgere di una pericolosa sonnolenza”. “Come i piloti di Formula 1 sono sempre al massimo della concentrazione”, continua il Presidente ACI, “anche gli automobilisti devono essere consapevoli di poter garantire al meglio la propria e l’altrui sicurezza”. Insomma, morire di sonno sulle strade è un problema serio che, solo in Italia, conclude Sticchi Damiani, provoca “800 vittime l’anno”.
La campagna «Sleep stop», sostenuta e condivisa dalla FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) da tempo impegnata in iniziative in materia di mobilità responsabile e salvaguardia della circolazione, contempla anche un questionario a fini scientifici predisposto da medici ed esperti in patologie e problematiche legate al sonno, che tutti gli automobilisti sono invitati a compilare (è disponibile sul sito www.aci.it). Il progetto, inoltre, fa parte del FIA Road Safety Grant Programme (che, tra l’altro, ha assegnato proprio al nostro Automobile Club un importante riconoscimento per l’impegno continuo a favore di una mobilità più sicura e responsabile) ed è collegato a My World. Un’iniziativa, questa, con la quale la FIA, insieme agli Automobile Club nazionali, ha coinvolto gli automobilisti attraverso un sondaggio (anche questo pubblicato sul sito www.aci.it) per sollecitare l’ONU a inserire tra le priorità d’azione la sicurezza stradale. “Per me è una sfida personale”, ha dichiarato Jean Todt, Presidente FIA, durante la presentazione di «Sleep Stop», “perché l’incidentalità stradale miete molte più vittime delle più terribili epidemie a livello mondiale, come, per esempio, l’Ebola. Un problema urgentissimo, a cui, però non viene concessa la giusta considerazione, soprattutto in termini di risorse”.
La campagna «Sleep Stop» rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro i colpi di sonno al volante, grazie anche al supporto scientifico del Tavolo tecnico intersocietario sulla sonnolenza di cui fanno parte circa 80mila medici e specialisti in problematiche legate al sonno. In proposito, Sergio Garbarino, ricercatore internazionale e presidente della Commissione Sonnolenza, sicurezza e trasporti dell’Aims (Associazione italiana medicina del sonno), a sua volta componente del Tavolo tecnico, sottolinea che ci troviamo di fronte a un pericolo insidioso e certamente sottovalutato. Perché, spiega: “Fermo restando che l’eccessiva sonnolenza diurna spesso nasconde patologie o uso e/o abuso di farmaci che inducono sonnolenza, problemi per i quali si raccomanda di rivolgersi al medico, rimane il fatto che al rischio di addormentarsi al volante siamo esposti tutti. Viviamo in una società talmente frenetica dove il sonno, ormai, è diventato un lusso”.
Marina Fanara