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Scontro Agenzia Reuters-Renault sulle accuse mosse a Mouna Sepehri

La polemica è sorta dopo che l’agenzia Reuters ha divulgato, nell’articolo pubblicato, dati personali di Mouna Sepehri, di origine francese ma nata in Iran, fedelissima del Presidente Carlos Ghosn e che occupa attualmente la poltrona di Direttore Delegato alla Presidenza del Gruppo Renault.

In merito a questa querelle il Gruppo Renault è intervenuto immediatamente con un comunicato che evidenzia quanto segue:

che il nuovo punto sullo stato di avanzamento della missione di verifica degli elementi di remunerazione dei membri del suo Comitato Esecutivo, a cui ha proceduto la Direzione Etica e Compliance con il supporto di esperti esterni indipendenti e di cui ha effettuato il resoconto nel corso della riunione d’informazione degli amministratori del Gruppo Renault tenutasi in data 10 gennaio 2019, ha incluso anche la situazione personale di Mouna Sepehri.

che questo nuovo punto ha preso in esame gli elementi di remunerazione versati da Renault e dalle sue filiali, tra cui RNBV.

che la missione ha concluso confermando la conformità e l’assenza di frode per tutti gli attuali membri del Comitato Esecutivo del Gruppo Renault, compresa Mouna Sepehri, negli esercizi 2017 e 2018.

che, conformemente all’atto di deferimento iniziale, la missione continuerà sugli esercizi precedenti.

Il Gruppo Renault constata che il fatto di mettere in discussione un membro dirigente del Gruppo Renault, pochi minuti dopo la riunione degli amministratori del Gruppo, rientra in una campagna di destabilizzazione deliberatamente orchestrata.

Constatando, infine, che il comunicato stampa pubblicato dall’agenzia Reuters contiene diverse informazioni errate o presentate in modo deliberatamente tendenzioso nonché dati personali, il Gruppo Renault precisa che si riserva la facoltà di intraprendere tutti i procedimenti giudiziari che si riveleranno necessari.

 

 

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