Due nomi simbolo della genialità motoristica d’oltralpe insieme al Salone di Ginevra
Potrebbe sembrare che non ci sia senso logico nel mettere insieme sotto lo stesso stand di Ginevra questi due nomi: Franco Sbarro, conosciuto designer, e Ludovic Lazareth, ideatore di creature esagerate. Eppure attinenza c’è. Ma bisogna raccontare un po’ di storia…
L’architetto dell’automobile
Franco Sbarro è di origine italiana, pugliese per l’esattezza, ma la sua passione per le automobili e per il design in particolare, lo inducono a lasciare la penisola salentina per trasferirsi in Svizzera dove diventa capo meccanico della Scuderia Filippinetti.
Nel 1957 Sbarro realizza il suo primo prototipo, una barchetta con telaio tubolare spinta da un motore Lancia V6 da 2 litri montato in posizione centrale e con un cambio Volkswagen. Certo la linea della carrozzeria non è un granché, ma ormai la strada è tracciata e sei anni dopo disegna e realizza la sua prima vettura: la Filippinetti 1.
Si trattava di una elegante coupé ispirata alla coupé VW Karman Ghia della quale adottava lo stesso motore da 1,6 litri ma non lo stesso “peso”, che registrava un centinaio di chili in meno, grazie alla carrozzeria in polyestere, che gli consentiva di toccare i 160 km/h, 15 km in più. Niente male per una utilitaria, seppur dall’aspetto sportivo, del 1960.
Da quel giorno la matita di Franco Sbarro ha firmato oltre 200 carrozzerie per vetture di tutte le Case del Mondo, spesso pezzi unici realizzati su ordinazione, ma tutti caratterizzati da soluzioni stilistiche d’avanguardia. Più che un designer, un architetto dell’automobile!
Nel 1996 Sbarro apre a Pontarlier la Design Espèra School, e tra i numerosi allievi che ne varcano la soglia arriva Ludovic Lazareth che proprio in questa scuola apprende tutte quelle nozioni stilistiche che poi ha abbinato alla sua conoscenza meccanica per realizzare quegli esagerati veicoli che portano il marchio Lazareth.
La scuola di Sbarro, frequentatissima, dieci anni dopo si trasferisce nella più ampia sede attuale di Montbéliard. Gli allievi di questi ultimi anni hanno realizzato pregevoli vetture sempre caratterizzate dal desiderio di stupire.
Tra queste la ES-13 Fleche Rouge esposta a Ginevra, anche se già vista al Motor Show di Essen lo scorso dicembre.
Si tratta di una vettura sportiva dalla linea estrema, quasi da Batmobile, ispirata nel frontale ad un jet, con un vistoso tubo centrale tipo aereo a reazione e nella parte posteriore con vistosi estrattori d’aria, realizzati più per fini estetici o al limite aerodinamici visto che il motore è quello della Citroën DS3, un sobrio 1,6 litri a 4 cilindri da 156 cv.
Una ibrida per i rally
Novità per il Salone di Ginevra 2014 la Sparta Concept, realizzata dai 27 allievi della Espèra School in soli 84 giorni e finita proprio alla vigilia del Salone. Si tratta di una vettura da rally con telaio tubolare, carrozzeria in fibra di vetro e motorizzazione ibrida.
Nella parte posteriore/centrale è stato montato il propulsore Peugeot a 4 cilindri da 1,6 litri della RCZ che eroga 156 cv più un motore elettrico da 100 kW per la trazione posteriore, mentre nella parte anteriore troviamo un altro motore elettrico da 100 kW per la trazione anteriore. La potenza totale disponibile è di 407 cv.
L’abitacolo è tipicamente da corsa con 2 sedili anatomici Recaro, strumentazione da rally e rollbar a gabbia.
Questa vettura parteciperà al prossimo Rally di Montecarlo Energies Nouvelles in programma il prossimo week-end con l’equipaggio francese composto da Sébastien Muller e David Bouquain.
La Royale Event
Quale opulento simbolo Sbarro, il “Patron” ha presentato la Royale Event, ispirata alla Sbarro Royale realizzata nel 1979, a sua volta replica della Bugatti Royale. Per questa versione 2014, la carrozzeria è aperta tipo “torpedo” costruita in polyestere con interni in un particolare tessuto tipo velluto operato ed inserti in legno tipo radica per cruscotto e portiere. Essenziale la strumentazione con un solo strumento circolare posizionato al centro della plancia.
Il motore è quello della precedente versione, ovvero un poderoso 16 cilindri a V ottenuto abbinando in linea 2 motori V8 Rover.
Particolari realizzazioni
È molto improbabile che si possa incrociare per strada uno dei veicoli di Lazareth in quanto la sua produzione va principalmente in Russia e nei mercati arabi. La sua creatività va oltre la nostra idea di veicolo a motore, sia per quanto riguarda le 2 ruote che le 4 ruote.
A Ginevra ha presentato la sua novità per il 2014, la Wazuma GT, per la prima volta con una carrozzeria realizzata in collaborazione con gli studenti della Espèra School. Vista dalla parte anteriore sembra una qualsiasi vettura sportiva a 2 posti nella sua livrea grigio opaco, però basta girarci attorno per notare che nella parte posteriore troviamo 2 ruote gemellate, confermando la tradizione costruttiva di Lazareth, più che un’auto un quadriciclo, solo che questa volta per guidarla c’è il volante anziché il classico manubrio.
In posizione centrale si può scegliere, a discrezione del cliente, se montare un motore Ford V8 oppure il V8 Supercharged da 4,2 litri e 375 cv della Jaguar XKR. Il prezzo è rispettivamente di 150.000 o 200.000 euro. Con un peso di 985 kg, il rapporto peso/potenza è di 2,5 kg/cv. Tanto per dire, la Porsche 911 Turbo S ha un rapporto di 3 kg/cv.
Se invece qualcuno vuole restare su un Lazareth tradizionale può sempre optare per il Wazuma V8 presente a Ginevra con la sua livrea gialla.
Non ha la carrozzeria, salvo alcune carenature, e si guida con il manubrio faccia a faccia con il mitico motore V8 della Ferrari 328 da 240 cavalli, però bisogna dire che per un cliente russo ha montato un propulsore V12 BMW alimentato a bio-etanolo.
Naturalmente questi stravaganti veicoli sono immatricolabili in quanto rispettano le normative relative alla omologazione per le moto e quadricicli, quantomeno in Inghilterra dove sono ancora in produzione veicoli di questo tipo, sebbene con motorizzazioni differenti.
[ Paolo Pauletta ]