Un pezzo unico realizzato nel 1968 per il “mago” di Cento dopo un restauro di tre anni è tornato a solcare le onde
Il Riva Aquarama è considerato un mito della cantieristica italiana, il gioiello dei Cantieri Riva di Sarnico costruito dal 1962 al 1996 in 789 esemplari. Nel 1968, Ferruccio Lamborghini, attratto da questa fuoriserie del mare, decise di acquistarne una e concordò con Carlo Riva di installare 2 suoi motori V12 anziché i due V8 di serie.
Il risultato fu la realizzazione in soli tre mesi di un esemplare unico dalle caratteristiche eccezionali, una autentica “Istant Classic”. Da un lato la grande qualità dei materiali e di esecuzione dello scafo Riva, dall’altra la potenza di 700 cavalli dei due propulsori Lamborghini, gli stessi montati sulla 350GT. Questo esclusivo esemplare di Aquarama, con il numero progressivo di produzione “278”, venne consegnato a Ferruccio Lamborghini a Cervia (RA) nella primavera del 1968 e iscritto nel Compartimento Navale di Venezia.
Purtroppo dopo la morte di Ferruccio Lamborghini avvenuta nel 1993, si persero le tracce di questo Aquarama. Dopo una lunga ricerca da parte di un collezionista olandese, quello che rimaneva di questo gioiello venne ritrovato abbandonato e dimenticato in un cantiere nautico. Le sue condizioni erano pessime, in particolare per l’assenza dei motori, ma critica anche la situazione di scafo e tappezzeria. Le difficoltà e l’impegno economico per riportare all’antico splendore questo gioiello sono state notevoli.
Tre anni di sapiente restauro e rinasce l’Aquarama Lamborghini
Forse l’impresa più difficile da parte di Riva World, incaricata del restauro, è stata quella di recuperare i motori. Uno dei due, appartenente proprio a quella barca, si trovava nel Museo Lamborghini, che però non aveva nessuna intenzione di cederlo. Unica possibilità offerta era quella di accedere al motore per carpirne i segreti per “marinizzarlo”, ovvero capire come trasformare il motore V12 di una 350GT in un motore nautico. Determinante fu il contributo delle conoscenze tecniche offerte da Lino Morosini che all’epoca era a capo della divisione motori di Riva e responsabile del progetto Aquarama Lamborghini.
Indispensabile si è rivelato anche il contributo del progettista e collaudatore Lamborghini Bob Wallace, purtroppo scomparso lo scorso 19 settembre all’età di 75 anni in Arizona. Nessuno meglio di lui che li ha progettati poteva conoscere tutti i segreti del motore 4 litri V12 per convertirlo all’uso nautico, ma anche per farli “girare” uno a destra e l’altro a sinistra ed aumentare la coppia ai bassi regimi.
Anche il restauro dello scafo è stato un lavoro di grande professionalità. Controllare tutto il fasciame, sostituirlo dove necessario, rimettere a nuovo le doghe di mogano della coperta e rifinirle con 25 mani di vernice.
Dopo tre anni di lavoro il restauro è terminato e l’Aquarama Lamborghini si presenta in tutto il suo splendore originale. Ultima messa a punto… dei 12 carburatori Weber doppio corpo, 6 per ogni motore, e via per un altro battesimo dell’acqua dopo 45 anni sul lago d’Iseo.
Il rombo inconfondibile dei 2 motori Lamborghini e la passione per il “Toro” fa tremare i polsi ai presenti. L’emozione è tanta nel vedere sfrecciare ancora una volta questo Aquarama, che spunta una velocità massima di 48 nodi (+8) rispetto alle versioni “normali” equipaggiati con gli 8V.
Paolo Pauletta