Nella «Terra dei Motori» la 1a edizione di un evento che mancava e mai visto prima in Italia
Finalmente gli appassionati dell’off-road possono contare su un evento che non ha uguali in campo nazionale e il comprensorio della Fiera di Rimini è indubbiamente la sua sede ideale.
Per usare un termine calcistico è una location che batte almeno 5-0 qualsiasi altra alternativa: 1. per la sua posizione geografica; 2. la comodità di accesso per il pubblico (la stazione FS è davanti al suo ingresso); 3. l’ampiezza dei suoi padiglioni; 4. il vasto spazio esterno per le varie exibition; 5. l’infinita offerta alberghiera della città romagnola, indiscussa Capitale della movida estiva.
Con queste premesse e l’esperienza dell’organizzazione IEG Italian Exibition Group il successo del ROR lasciava poco spazio a qualsiasi dubbio. Tuttavia, alcuni costruttori, tuner e rivenditori, probabilmente perché abituati ad allestire il proprio stand in un’altra kermesse off-road italiana, hanno preferito stare a guardare senza investire e magari fare un giro in incognito all’evento prima di decidere per l’anno prossimo dove andare. Decisione legittima, ma non potranno dire “io c’ero fin dalla 1° edizione del 2017”.
Un evento off-road mai visto prima in Italia
Nonostante queste assenze, tutte le declinazioni dell’off-road erano presenti nei padiglioni dedicati. Le ultime novità di Toyota e Ssangyong, quad Polaris e Bombardier BRP, e modelli heritage entrati nella la storia.
Ma anche moto, affascinanti gli ultimi modelli della rinata Indian, il prestigioso marchio acquisito nel 2011 da Polaris. La Scout da 1.133 cc e la poderosa Chief Vintage con il motore
Thunder Stroke raffreddato ad aria da 1.811 cc e dal peso di 388 kg.
Nei padiglioni l’appassionato poteva, inoltre, trovare le ultime novità per allestire il proprio fuoristrada, sia per un utilizzo moderatamente fuoristradistico che agonistico. Sospensioni, pneumatici, verricelli, fari e qualsiasi altro accessorio.
Se all’interno l’off-road era statico, nei 54.000 metri quadrati esterni sono state create piste ad hoc che hanno entusiasmato il pubblico.
Da un lato la pista per le gare di moto, sidecar e quad, dall’altro il tortuoso tracciato per le gare di rally e rallycross con i prototipi che si sono avvicendati nelle varie manches.
Oltre agli avvincenti duelli su pista, i visitatori potevano anche provare gli ultimi modelli di SUV su tracciati specificatamente sviluppati per driver di Toyota Driving Academy: sfiorati i 3.000 test drive dei 3 giorni della manifestazione.
Uno spazio dedicato anche i biker in erba che si sono divertiti in sicurezza sulle loro mini moto da cross.
Inedita e galvanizzante l’esibizione dell’Ape Proto di Loris Rosati (classe ’92) motorizzata Honda Hornet 600, un divertente bolide che consente al Campione italiano della categoria di eseguire evoluzioni mozzafiato.
[ Paolo Pauletta ]