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Rétromobile 2013 – Parigi [II° parte]

Oltre che vetrina per gli amanti del fascino retro, la manifestazione presenta un momento di grande attrattiva con l’asta di vetture d’epoca firmata Artcurial

 

Nell’ambito della menifestazione parigina delle auto storiche, fa… storia a se’ l’asta di vetture d’epoca curata da Artcurial Motorcars. I numeri sottolineano la portata dell’evento: nell’edizione dello scorso anno si è piazzato il 96% dei 402 lotti proposti con un incasso complessivo di 14,5 milioni di euro! Non vuole essere da meno l’edizione 2013, dove saranno messe all’incanto un centinaio di vetture ed una ventina di motociclette; fra le prime spiccano una Talbot T150 C del 1936 ex-Casa, tre volte vincitrice a Le Mans, ed una alle Mille Miglia (con Chiron/Chinetti/Rosver), stimata fra 1,2 e 1,6 milioni di euro. In vendita anche la Ferrari Testarossa appartenuta ad Alain Delon, con quotazioni tutto sommato modeste, seguita dalla 250 GT cabriolet Pininfarina seconda serie con Hardtop del 1962, con soli 15.000 km di percorrenza dalla “nascita” e due soli proprietari, il secondo dal 1969 (qui le stime parlano di 600/800.000 euro); di valore forse superiore in quanto esemplare unico (si ritiene possa fruttare fra i 750 e gli 850.000 euro), la Fiat 8V carrozzata Vignale del 1953; “scendendo” di livello ecco una Bugatti EB 110 SS del 1995 (14.000 km da nuova; stimata fra i 380 ed i 480.000 euro), 31° ed ultima costruita da (e di proprietà di) Romano Artioli al quale si deve la rinascita del marchio nel 1987 ed una Volkswagen Coccinelle del 1985 con soli 125 km (16-24.000 euro).Altro motivo di dispiacere è dato dalla vendita di una collezione italiana composta da 20 moto da Grand Prix e stradali, tra le quali i più bei modelli degli anni ’60 e ’70 del secolo scorso: un altro pezzo di memoria e di storia che verrà con ogni probabilità disperso fuori dal nostro Paese…Ecco i link dei video relativi ad alcune auto all’asta di Artcurial che abbiamo reperito per voi. Sono tutti delle chicche, alcune di rara suggestione:

► Talbot LagoT150 1936

► Ferrari 250 cabrio

► Duesemberg J cabriolet Murphy 1929

► Bugattitype 57 cabriolet Vanvooren 1935

► Hispano Suiza H16 Coupé-Chauffer Saoutchik 1931

► Fiat V8 Coupé Vignale 1953

e completiamo la rassegna con il link al catalogo on line dove è possibile ammirare moto, auto ed automobilia, tutto da vedere:

http://www.artcurial.com/en/asp/searchresults.asp?pg=10&ps=18&st=D&sale_no=2219+++#a_10426419

Un avvenimento fra gli avvenimenti:… Touring

La carrozzeria Touring Superleggera, presenta due splendidi esemplari di vetture, una completamente restaurata ed un ancora in corso di restauro: l’Alfa Romeo 6c 2500 Touring Berlinetta e la Lamborghini Flying Star II. La berlinetta Alfa (telaio 915005, motore SS, 3 carburatori Weber), la prima di questo modello costruita tra il 1938 e il 1939 in collaborazione con Alfa Romeo è un esemplare particolarmente interessante poiché, quando venne concepito, il design Touring, in forte evoluzione, stava abbandonando le forme poco aerodinamiche del tempo, caratterizzate dalla separatezza dei singoli elementi della carrozzeria (fanaleria, parafanghi, bagagliaio e via dicendo) per passare al design integrato, in forma maggiormente fluida. Il restauro ha comportato la sabbiatura della scocca che, per preservare la sottile “pelle” d’alluminio, è stata effettuata con un processo chimico al ghiaccio secco e bicarbonato; altri passi importanti sono stati il risanamento di pianale, telaio portante e scocca post sabbiatura, con ovvia attenzione alle arie ed agli allineamenti; i copriruota integrali posteriori con il loro particolare sistema di fissaggio sono stati integralmente ricostruiti; infine si è proceduto al rifacimento degli interni, compreso il cielino in tessuto dell’epoca ed alla verniciatura a lucido diretto.

 

Flying Star

Il particolare sistema di fissaggio “brevettato Touring” risale addirittura agli anni ’20, periodo nel quale la carrozzeria acquisì la licenza di costruzione Weymann per abbattere il peso e la resistenza aerodinamica delle sue carrozzerie. Questo sistema consisteva nella chiodatura, tramite giunti di fissaggio snodabili, di leggeri pannelli in pegamoide impermeabilizzata, ad altrettanto leggeri telai in legno in sostituzione delle lamiere metalliche da chiodare alla sottostante struttura in legno; la scarsa durata della pegamoide spinse i tecnici Touring a cercare metodi alternativi e nel 1936 venne messo a punto il metodo Superleggera mutuandolo dall’industria aeronautica: questo metodo prevedeva la costruzione di una struttura in sottili (ma resistenti) tubi d’acciaio sui quali venivano applicati i pannelli in alluminio della carrozzeria. Telaio e scocca, di conseguenza, pur nascendo separati divenivano un insieme unico estremamente leggero ed altrettanto rigido. La Lamborghini Flying Star II è stata realizzata nel 1966 su base 350GT con telaio accorciato e rinforzato ed è dotata del V12 4 litri con cambio a 5 marce della 400GT. Un cocktail caratterizzato da un centro di gravità molto basso e da un peso contenuto, grazie alle particolari tecniche di lavorazione della carrozzeria, ed ai materiali utilizzati, in soli 1.080 kg; immaginalbile, con queste caratteristiche tecniche, la manegevolezza ed il piacere di guida che ne deriva.

 

Restaurata

Esposta al Salone di Torino dello stesso anno, l’auto (in realtà un prototipo “shooting brake” perfettamente funzionale caratterizzato da quelle linee tese e spigoli che anticipavano di un decennio il linguaggio formale degli anni ’70) venne realizzata per celebrare la lunga collaborazione con Lamborghini. Venne venduta durante il Salone stesso al fratello della scrittrice francese Françoise Sagan ed ha sempre mantenuto immatricolazione francese, nonostante una breve permanenza negli USA e in Gran Bretagna. L’attuale proprietario, sempre francese, nel 2009 l’ha affidata a Touring Superleggera per un restauro totale. Un’accurata ricerca storica ha permesso di riportare alle condizioni rigorosamente originali la forma e la finizione del vano bagagli, modificati nel tempo. L’attività di restauro della Touring si prefigge di non snaturare le vetture e di preservarne anima e carattere; per riportarle all’antico splendore si ricorre all’opera manuale di abili battilastra, che nulla hanno a che spartire con controlli elettronici e tolleranze delle vetture di oggi. Così oggi non si correggono le leggere asimmetrie eventualmente presenti sin dall’origine e questo a testimonianza di un’artigianalità quasi perduta. Spingendoci più avanti sul piano pratico, vediamo come i restauri siano basati su un’accurata ricerca storica preventiva avvalendosi in primis del plus rappresentato dai propri archivi, sull’utilizzo di parti di ricambio originali o realizzate su progetto e disegno del tempo e con metodi di costruzione e verniciatura originali o perfettamente compatibili con quelli dell’epoca, nel rispetto comunque delle normative attuali; i restauri diretti vengono certificati a garanzia di un lavoro eseguito a regola d’arte e secondo dettami e tecniche caratteristici del periodo di costruzione della vettura stessa; è evidente il valore aggiunto derivante da tale certificazione.

Undici vittorie alla Millemiglia

Universalmente inserita tra i massimi esponenti della scuola stilistica italiana, la Carrozzeria Touring Superleggera è nata a Milano il 25 marzo 1926 affermandosi rapidamente sia come costruttore di “fuoriserie” ed esemplari unici, e sia nella veste di progettista e costruttore di automobili ad alte prestazioni per i marchi più nobili dell’epoca d’oro dell’automobilismo: Alfa Romeo, Isotta Fraschini, BMW, Lancia, per continuare nel dopoguerra anche con Aston Martin, Ferrari (la maggior parte della produzione fino al 1952), Lamborghini, Maserati e Pegaso. Il suo brevetto “Superleggera”, che permetteva di alleggerire al massimo la carrozzeria delle automobili più sportive, ha consentito a Touring di eccellere anche nel settore delle auto da competizione: nel palmarès dello stilista milanese trovano infatti posto, tra le altre affermazioni di rilievo, undici vittorie assolute alla Mille Miglia, di cui nove consecutive. Citiamo, tra i modelli più famosi progettati da Touring, l’Isotta Fraschini Flying Star (1931), le Alfa Romeo 2500 Villa d’Este (1949) e 1900 Sprint (1952), la Maserati 3500 GT (1957), la Ferrari 166 MM “barchetta” (1949), l’Aston Martin DB 4 e DB5 (1958), la prima Lamborghini 350 Gt (1963) e la Lamborghini Flying Star II su meccanica 400 Gtv (1966). Recentemente acquisita da un gruppo privato europeo specializzato nei brand di lusso dell’automobile, la Touring ha realizzato auto come la Maserati Bellagio (2008), l’A8GCS Berlinetta, premiata come “Best Supercar of the Year” nel 2009 e la fast tourer Tornante, disegnata nel 2011 su commissione di Gumpert. Il 2010 è stato l’anno della Bentley Continental Flying Star la cui richiesta ha “costretto” la Carrozzeria a ristrutturarsi ed aumentare la propria capacità produttiva. Nel 2012 l’ultimo capolavoro: la “Disco Volante 2012” ovvero forme innovative per l’autotelaio dell’Alfa Romeo 8C Competizione a celebrazione della propria anima sportiva nel 60° anniversario della prima Disco Volante, la C52 Alfa Romeo

Curiosità e Automobilia

 

A parte i numerosi stand di libri, modelli, oggettistica e ricambi che in alcuni casi si possono utilizzare a fini decorativi (si pensi ad esempio alla statuetta delle Jaguar anni ’60 montata su basetta in legno ed utilizzata a se stante oppure come fermacarte… o ancora, come ugualmente accade, come parte di una specifica collezione), la Boutique della manifestazione vende per l’occasione una bella riproduzione in scala dell’Auto a Elica di Marcel Leyat in scala 1/20 ad un prezzo non specificato in catalogo mentre in quello di Artcurial si possono reperire componentistica di auto d’epoca ed auto a pedali quotate dai 500 euro ad alcune decine di migliaia di euro…

Redazione Motori360

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