Home > Automotive > RC Auto: oltre il 3% nasconde un tentativo di truffa

RC Auto: oltre il 3% nasconde un tentativo di truffa

A dare una prova tangibile di quanto siano comuni i tentativi di frode alle assicurazioni è Facile.it (www.facile.it) – il principale comparatore online di polizze RC, con una quota di mercato pari al 75% – che ha analizzato le richieste di copertura RC auto e moto giunte al sito negli ultimi dodici mesi, scoprendo che il 3% di queste nascondeva un tentativo di truffare la compagnia.

Il più diffuso “imbroglio” è la modifica del certificato di residenza, nel 40% dei casi, arrivando fino ad inventare lo stemma del Comune, oltre che i dati e le cariche dei responsabili amministrativi. Seguono, con il 38%, gli attestati di rischio con indicazioni scorrette in merito al numero dei sinistri causati negli ultimi cinque anni assicurativi.

Nel 17% dei tentativi di frode viene falsificata la carta d’identità: nelle fotocopie inviate i truffatori manomettono la città di residenza, che magicamente si sposta in città più “virtuosa” (spesso del Nord Italia). Nel restante 5% troviamo documenti di varia natura, tra cui i libretti di circolazione, di cui si vanno a modificare sia i dati del veicolo, sia quelli del proprietario (nel caso di auto rubate).

Benché tentativi di questo tipo provengano da tutte le regioni d’Italia, le aree in cui si concentra il maggior numero di frodi sono le stesse in cui i premi assicurativi sono più elevati. Questo è, purtroppo, un circolo vizioso; un alto numero di frodi (tentate o compiute) porta le compagnie ad avere tariffe più alte e alcuni automobilisti a cercare di ovviare a questi costi. 

A dare una prova tangibile di quanto siano comuni i tentativi di frode alle assicurazioni è Facile.it (www.facile.it) – il principale comparatore online di polizze RC, con una quota di mercato pari al 75% – che ha analizzato le richieste di copertura RC auto e moto giunte al sito negli ultimi dodici mesi, scoprendo che il 3% di queste nascondeva un tentativo di truffare la compagnia.

Il più diffuso “imbroglio” è la modifica del certificato di residenza, nel 40% dei casi, arrivando fino ad inventare lo stemma del Comune, oltre che i dati e le cariche dei responsabili amministrativi. Seguono, con il 38%, gli attestati di rischio con indicazioni scorrette in merito al numero dei sinistri causati negli ultimi cinque anni assicurativi.

Nel 17% dei tentativi di frode viene falsificata la carta d’identità: nelle fotocopie inviate i truffatori manomettono la città di residenza, che magicamente si sposta in città più “virtuosa” (spesso del Nord Italia). Nel restante 5% troviamo documenti di varia natura, tra cui i libretti di circolazione, di cui si vanno a modificare sia i dati del veicolo, sia quelli del proprietario (nel caso di auto rubate).

Benché tentativi di questo tipo provengano da tutte le regioni d’Italia, le aree in cui si concentra il maggior numero di frodi sono le stesse in cui i premi assicurativi sono più elevati. Questo è, purtroppo, un circolo vizioso; un alto numero di frodi (tentate o compiute) porta le compagnie ad avere tariffe più alte e alcuni automobilisti a cercare di ovviare a questi costi.