Nell’annunciare il rientro dalla Cigs di 5.418 dipendenti dello stabilimento Sata a Melfi e l’assunzione di 1.500 lavoratori, FCA ha commentato la notizia precisando che questo quadro decisamente positivo per l’occupazione a livello regionale e non solo, è reso possibile dall’andamento «decisamente positivo» della commercializzazione dei nuovi modelli Jeep Renegade e Fiat 500X.
Viene inoltre sottolineato che, qualora si stabilizzino i volumi produttivi in funzione della domanda globale di tali modelli, ai lavoratori inseriti con contratto interinale potrà essere applicato il nuovo contratto a tutele crescenti, la cui approvazione definitiva è al momento in corso.
A proposito del «Jobs Act» Sergio Marchionne sottolinea che “Nessuno assume con l’obiettivo di licenziare ma i mercati – spiega – non dipendono da noi” e che l’assenza di regole precise in tema di condivisione “fa perdere qualsiasi interesse a investitori stranieri… Il fatto che ci sia un sistema di regole che aiuta a gestire anche una potenziale contrazione del mercato aiuta moltissimo”.
Bisogna sottolineare che il positivo quadro evolutivo di Melfi è ovviamente dovuto all’azzeccata strategia commerciale e industriale di FCA ma anche al fatto che il cambiamento delle regole, con il «Jobs Act» fortemente voluto da Governo Renzi, ha fatto in modo che le regole in tema di assunzioni e licenziamenti acquisissero la flessibilità necessaria per avvicinarla a Nazioni a minor tasso di disoccupazione rispetto al nostro tanto che ora, finalmente, si potranno gestire eventuali contrazioni del mercato in maniera più elastica rispetto al passato e Marchionne, con una di quelle uscite senza peli sulla lingua che lo hanno reso famoso ha spiegato di non avercela in realtà con Landini (Fiom) poiché “questa è la realtà: assumere gente, fare macchine, vendere ed esportare. Bisogna lavorare a testa bassa, con umiltà e senza fregnacce…”.