Continuano i test della prossima generazione della sportiva berlina tedesca che dovrebbe arrivare sul mercato nel 2017
Tradizionalmente Porsche ha tempi di gestazione molto lunghi prima che una sua vettura venga commercializzata. Questo è dovuto principalmente alla verifica maniacale di ogni particolare in modo da assicurare sempre un prodotto di alta qualità e affidabilità.
Anche la seconda generazione della Panamera segue questa consuetudine per essere migliore della attuale e confermarsi, dopo cinque anni dal suo lancio, come la berlina top di gamma della casa di Zuffenhausen.
Innanzitutto, la nuova Panamera si avvarrà del nuovo pianale MSB sviluppato da Porsche che servirà da base anche per la Bentley Flyng Spur; grazie alla sua modularità sarà utilizzato anche per la Boxster/Cayman e per le 911. Oltre ad un indiscutibile vantaggio in termini di costi, questo pianale, che pesa 91 kg meno dell’attuale, migliora il rapporto peso/potenza e riduce i consumi.
Ed è proprio in questa prospettiva che la Panamera farà da apripista, però i test effettuati recentemente al Nürburgring sono serviti prevalentemente per collaudare i nuovi motori.
Tra questi i V6 Twin-turbo e un V8 tutto nuovo con cilindrata da 4 o 4,4 litri, ma anche il 4 cilindri della Macan che potrebbe fare da base per una versione Hybrid plug-in.
I tempi di completamento della vettura sono ancora lunghi e per il momento non si notano particolari differenze estetiche dal modello attuale, salvo i gruppi ottici anteriori laser e la parte posteriore, con una linea diversa del portellone e la targa, non più inserita nel paraurti, ma sopra.
Non è esclusa l’introduzione di una versione Shooting Brake e una versione coupé che vada a ricordare la «928» prodotta dal 1977 al 1995, unica Porsche a vincere il premio «Car of the Year» (1978).
Paolo Pauletta