Polestar 4 combina la capienza di un SUV all’aerodinamica curata di una coupé con elementi di design che derivano direttamente dalle concept car
Presentata da poche ore al salone di Shangai, la Polestar 4 ha subito catturato l’attenzione della stampa mondiale. Il marchio Polestar sta con costanza sfornando modelli all’avanguardia, sia dal punto di vista meccanico che tecnologico. Il tutto senza tralasciare una particolare attenzione alla sostenibilità dei suoi prodotti.
Con la Polestar 4 cambia tutto, ma sempre seguendo i principi cardine del marchio. Questa nuova suv-coupé elettrica affianca la Polestar 2 che è una berlina e la Polestar 3 che è uno Sport Utility Vehicle con il quale la «4» ha molto in comune. La vera differenza sta nelle prestazioni, perché la Polestar 4 vuole distinguersi proprio per le sue caratteristiche decisamente più sportive.
Non chiamatela Polestar 3: stessa piattaforma ma intenzioni ben diverse
Anche questo nuovo SUV-coupé nasce sulla piattaforma modulare Sea, e pur prendendo spunto dalla Polestar 3 si discosta per linee e soluzioni estetiche del tutto nuove. Rispetto alla «3» è stato ridisegnato l’intero corpo vettura, e lo dimostra soprattutto il frontale con i gruppi ottici sdoppiati a forma di doppia lama, tant’è che gli svedesi li hanno ribattezzati Dual Blade. Il posteriore ha il compito di enfatizzare la dinamicità estetica di questa Polestar e lo fa con una coda slanciata che ricorda il concept Precept.
Salendo a bordo è un tripudio di tecnologia e soluzioni estetiche intriganti. Rispetto alle sorelle lo schermo centrale da 15,4 pollici è posizionato in orizzontale, ed è spinto dal sistema operativo Android Automotive OS. Il guidatore può inoltre beneficiare di altri 2 schermi aggiuntivi.
Uno che rappresenta la classica strumentazione di bordo da ben 10,2 pollici e un mastodontico head-up display da ben 14,7 pollici. Dallo schermo centrale possiamo controllare una buona parte delle funzioni della Polestar 4, e all’occorrenza trasformarla in una sala d’ascolto. Già, perché come optional è possibile acquistare l’impianto audio Harman Kardon da 12 altoparlanti o addirittura quello inserito nel «pacchetto» Nappa con 16 diffusori totali di cui alcuni integrati nei poggiatesta dei sedili. Proprio parlando di Nappa Pack il suo nome anticipa il fulcro del pacchetto stesso, ovvero i rivestimenti in una lussuosissima pelle Nappa certificata.
Per la Polestar 4 interni curati e luminosi
A bordo si è subito travolti da una grande luminosità. Il merito è del tetto in vetro che a richiesta può anche essere fotocromatico, che si estende oltre il divano posteriore.
Dimenticatevi il classico lunotto posteriore. È del tutto scomparso e ora il vetro diventa parte integrante della vettura donando all’insieme un senso di inaspettata continuità alla quale non siamo abituati. Chi si siederà dietro avrà uno schermo centrale per la regolazione di alcune funzioni, ma anche la possibilità di reclinare i sedili per godersi più comodamente il viaggio.
Parlando di ecosostenibilità, sappiate che Polestar ha fatto un enorme lavoro per ridurre al minimo le emissioni di CO2 anche per quanto riguarda optional e rivestimenti; infatti il tessuto a maglia è 100% PET riciclato, ed è un debutto assoluto in campo automotive. Alcuni rivestimenti sono in Econyl ovvero un materiale formato da reti da pesca riciclate e fibre naturali di polipropilene. Così facendo l’utilizzo di plastica vergine è ridotto circa del 50%.
Abbiamo detto che questa è la Polestar che strizza l’occhio alle prestazioni. Bene, scopriamo cosa la spinge. Sotto il cofano della versione Dual Motor Long Range troviamo 544 cavalli e 686 Nm di coppia. Numeri di tutto rispetto se pensiamo che la Polestar 3 più performante, con Performance Pack, si ferma a 517. Con questi numeri la Polestar 4 tocca i 200 km/h di velocità massima e scatta da 0-100 km/h in soli 3,8 secondi. In questa configurazione la batteria da 102 kWh vi garantirà una autonomia di circa 560 km.
Prestazioni o autonomia? Non resta che scegliere la versione giusta
Se non siete alla ricerca delle prestazioni più assolute, potrebbe fare al caso vostro la versione Long Range Single Motor che perde la trazione integrale e qualche cavallo ma guadagna altri 40 km di percorrenza, fermandosi a 600 km totali. A spingerla in questo caso 272 cavalli e 343 Nm di coppia per uno 0-100 km/h in 7,4 secondi e velocità massima pari a 180 km/h. Grazie alla ricarica a 200 kW in soli 32 minuti avremo già un buon 80% di carica totale. Con il sistema di bordo da 22 kW servono invece poco più 5 ore per la ricarica al 100%. Non manca la funzione V2L (Vehicle to Load).
Le più performanti versioni Dual Motor avranno in dotazione le sospensioni semi-attive e due modalità di guida aggiuntive ovvero «Range» e «Performance»: la prima permette di mantenere bassi i consumi preferendo l’autonomia alle prestazioni, la seconda invece fa esattamente l’opposto e si impegnerà a strapparvi un sorriso a ogni accelerazione. A richiesta si può anche scegliere il «Performance Pack» che può contare sull’assetto Polestar Engineered, i cerchi da 22 pollici e l’impianto frenante firmato Brembo con le pinze di colore Swedish Gold.
In Cina debutterà già entro fine anno, ci vorrà invece il 2024 per vederla e provarla in Europa e Nord America. I prezzi partiranno da 60.000 euro, in linea con la concorrenza e con il target di clientela al quale il brand svedese ambisce.
[ Ermanno Ceccherini ]