Storia di un modello che da 90 anni testimonia i valori del «Leone»: sostanza, eleganza, prestazioni
Sono ben 10 le serie «3» che si sono succedute nel corso della vita del marchio d’oltralpe che, con questa serie,ha conquistato, fetta di mercato a parte, due titoli di Auto dell’Anno e conseguito notevoli risultati nei Rally.
L’avventura inizia nei primi anni Trenta del secolo scorso; nonostante la crisi economica, Peugeot presenta la 301 che, mossa da un motore da 1.465 cc da 35 cv, venne prodotta dal 1932 al 1936 in 70.500 unità nelle versioni berlina, limousine, coupé, cabriolet e roadster.
Le successe – dal ’36 al ’40 – la 302 prodotta in 25.100 esemplari. Fu questo un modello importante per la Casa di Sochaux che proprio alla 302 applicò i primi rudimenti dei principi aerodinamici, chiaramente visibili grazie al suo frontale affusolato (il famoso «fuso di Sochaux» già applicato sulla 402), con i fari integrati dietro la calandra; una linea che contribuiva al raggiungimento dei 100 km/h, un valore allora alla portata di pochi.
La seconda guerra mondiale e le successive ripercussioni, interrompono la produzione di questa serie che verrà ripresa solamente con la presentazione al Salone di Parigi del 1969 della Peugeot 304, modello che, con l’assenza della 303, crea discontinuità nella numerazione della serie.
La 304, con i suoi 1,2 milioni di esemplari prodotti dal 1969 al ’79 fu un grande successo commerciale, tanto da far tentare anche l’avventura americana tra il ’70 e il ’72; i tempi però non erano ancora maturi; il bassissimo prezzo della benzina e le caratteristiche della rete stradale americana spingevano gli automobilisti verso i loro dinosauri succhia-benzina tanto che la 304 trovò solamente 4.000 acquirenti. Nel 1973, venne sottoposta a restyling, nel ’75 le versioni coupé e cabriolet escono dal listino mentre la berlina prosegue sino al 1979, convivendo con la successiva 305 lanciata nel 1977; quest’ultima era disponibile in versione berlina a 4 porte e station wagon a 5 porte con una particolarità che precorreva, non di poco, i tempi; parliamo del sedile posteriore ribaltabile in due segmenti.
Progettata in collaborazione con Pininfarina, questa SW era disponibile in una versione «veicolo commerciale»; quando esce di produzione nel 1979, la versione 304 aveva già lasciato in eredità alla 305 tanto la sua piattaforma, sia pur evoluta, quanto il suo motore a benzina da 1,3 litri.
A differenza delle sue concorrenti straniere, la 305 aveva la trazione anteriore, il motore anteriore trasversale e le 4 ruote indipendenti. che le davano una tenuta di strada da riferimento, un abitacolo ampio e un comfort di livello superiore, caratteristiche che l’hanno imposta al mercato tanto da essere prodotta, considerando tutte le versioni, in più di 1,6 milioni di unità.
La berlina 305 è stata inoltre utilizzata come base per il programma sperimentale VERA, progettato per migliorare i consumi delle auto di futura generazione; il primo prototipo VERA 01 del 1981, pesava il 20% in meno ed aveva una resistenza aerodinamica inferiore del 30% rispetto al modello da cui derivava.
Condotto per 5 anni con un lavoro poi esteso alle motorizzazioni, il programma VERA ha avuto una notevole influenza sullo sviluppo dei modelli 205, 405 e 605 della Casa.
Prodotta tra il 1985 e il ’94 a Poissy, in Spagna e in Gran Bretagna, la 309 è stata la prima compatta moderna del Marchio: non più la classica berlina tre volumi 4 porte come la 304 e la 305, ma una berlina 5 porte con portellone posteriore; una diversa architettura che, vista la diversa distribuzione interna degli spazi, permette di risparmiare ben 19 cm di lunghezza (4,5 m) rispetto alla berlina 305 (4,24 m).
Ispirata alla Talbot Horizon, la 309 nonostante utilizzi la piattaforma e le porte della Peugeot 205, ha un suo proprio stile grazie alle sezioni anteriori e posteriori allungate ed alla bolla di vetro che ne caratterizza il portellone posteriore.
Nel 1987 viene lanciata la versione 3 porte, punto di partenza della sportiva 309 GTI spinta dal motore 1,9 litri da 130 cv della 205 GTI.
La 309 GTI copre lo scatto 0/100 km/h in 8″ e tocca i 205 km/h ma questo è solo il primo passo poiché nel 1989, nella 309 GTI viene trapiantato il 4 cilindri della 405 MI16 da 160 cv: nasce così la 309 GTI 16, una formidabile compatta sportiva che conquista sia la considerazione della concorrenza e sia un suo positivo ruolo anche nelle corse. La carriera della 309 si conclude nel 1994 dopo essere stata prodotta in oltre 1,6 milioni di unità.
Siamo nel 1993 ed il Marchio del Leone lancia la Peugeot 306 in sostituzione delle versioni alto di gamma delle Peugeot 205 e 309. Prodotta e assemblata in almeno 9 siti nel mondo fino al 2002, è diventata un best-seller nella sua categoria. Disponibile nelle versioni 3 e 5 porte dal 1993, è stata affiancata nella gamma da una versione 4 porte e nel 1994 da una bella cabriolet disegnata e costruita da Pininfarina, eletta «La Più Bella Cabriolet dell’Anno» al Salone di Ginevra del 1994 e Cabriolet dell’Anno nel 1998. Handling e tenuta di strada di Peugeot 306 continuano a rappresentare un punto di riferimento, soprattutto nelle Peugeot 306 XSI e 306 S16, le versioni sportive della famiglia affiancate nel 1996, dopo una pausa di 10 anni, dalla spettacolare e indimenticata versione MAXI da 285 cv che ha vinto nel 1996 e nel ’97 con Gilles Panizzi il combattutissimo Campionato francese Rally, continuando a vincere alcune gare su asfalto del Campionato del Mondo Rally, impensierendo World Rally Car molto più potenti, come in Corsica nel 1997 e nel 1998.
Nel 1997 la 306 berlina viene sottoposta a un restyling ed affiancata da una versione Station Wagon. Con la presentazione della Peugeot 307, la produzione della berlina termina nel 2001, quella della SW nel 2002 e quella della cabriolet Pininfarina nel 2003.
Lanciata nel 2001 ed eletta «Auto dell’Anno» nel 2002, la Peugeot 307 – prodotta in oltre 3,5 milioni di unità in tutto il mondo – inaugura una nuova architettura semi-alta dalla migliore abitabilità, e sorprende per il suo ampio parabrezza inclinato. Disponibile subito nelle versioni 3 porte, 5 porte e SW, nel 2003 viene affiancata dalla Coupé Cabriolet (CC), un unicum nel segmento delle compatte si arricchisce, grazie alla Casa del Leone, con l’innovativo concetto alla base del successo della 206 CC: l’hard top retrattile e 4 comodi posti, che fanno della 307 CC una delle cabriolet più ampiamente abitabili dell’epoca. Ed anche questa 307, confermando lo sportivo DNA di Casa Peugeot, farà da base per la versione sportiva iscritta al campionato del mondo nel 2004 e 2005, vinto 3 volte grazie alla conquista di ben 26 podi.
La Peugeot 308 ha beneficiato di 3 evoluzioni (2007, 2013 e 2021); la 308 di prima generazione è stata commercializzata nelle versioni 3 e 5 porte e SW, cui si è aggiunta a marzo 2009 la nuova Coupé Cabriolet CC seguita dalla 308 RCZ Coupé svelata in anteprima al Salone di Francoforte del 2007 e poi subito confermata in produzione con la sigla Peugeot RCZ, un bel coupé 2+2 prodotto in 68.000 unità tra il 2010 e il 2015, e la cui versione più spinta offriva 272 cv e uno scatto 0-100 km/h da 5,9″.
La Peugeot 308 di seconda generazione viene lanciata a fine 2013 per poi essere eletta Auto dell’Anno nel 2014. Le sue linee sobrie ed eleganti costituiscono un’evoluzione nello stile mentre le sue caratteristiche di guida, esaltate dalle dimensioni e dal peso molto contenuti (4,25 metri di lunghezza e 1.200 kg di massa) vengono molto apprezzati dalla clientela esattamente come l’ormai celebre Peugeot i-Cockpit® che aveva debuttato sulla Peugeot 208 un anno prima divenendo un punto di riferimento nel mercato: il volante compatto riduce i movimenti delle braccia, offre immediatezza di reazione e facilita le manovre anche se di emergenza. Immancabile la versione GTi che migliora ulteriormente le qualità di guida e il dinamismo di questa 308.
Le prime due generazioni di 308 sono state vendute in ben 7 milioni di esemplari, eccellente viatico per la terza generazione da poco lanciata sul mercato; prodotta nello stabilimento di Mulhouse, è caratterizzata dal nuovo logo Peugeot, svelato con la presentazione della nuova identità del Marchio nel febbraio 2021.
Le sue caratteristiche l’hanno portata ad essere una delle finaliste del premio «Auto dell’Anno» 2022, il cui risultato sarà reso noto a fine mese.
[ Giovanni Notaro ]