Realizzato in collaborazione con il partner cinese Changan, il Landtrek sarà disponibile sia nella versione a cabina singola che doppia cabina con motore diesel da 150 cv o benzina da 210 cv e sarà commercializzato alla fine del 2020 in Africa e America latina; purtroppo non in Europa perché le motorizzazioni non rispondono alla normativa Euro6d
Per Peugeot non è una novità produrre questo tipo di veicoli da lavoro, il primo modello è il 202 U del 1938, seguirono poi nel dopoguerra le Camionnette 203, 403 e 404, mentre la dicitura «pickup» compare solo nel 1979 quando viene presentata la 504 pickup, anche nella versione 4×4 realizzata dallo specialista francese Dengel e commercializzata fino al 1996 (2005 in Nigeria). La diffusione di questi veicoli da lavoro avviene prevalentemente in Africa e Sud America, dove dal 2010 al 2014 viene prodotto l’Hoggar sulla base della Peugeot 206.
Bisogna aspettare il 2017 per vedere nuovamente il Leone sulla griglia di un pickup che venne prodotto su un telaio Nissan degli anni ’80 dal costruttore cinese Dongfeng in joint-venture con Peugeot-Citroën e che semplicemente viene chiamato «Pick Up». Il motore era un affidabile 2,5 turbodiesel da 115 cv, ma aveva però un difetto, la sua portata era di soli 850 kg, troppo pochi per entrare nel gruppo dei pickup da 1 tonnellata che nel mondo vengono venduti in oltre 2,5 milioni di esemplari all’anno.
Il Leone si butta nella mischia dei Pickup da 1 tonnellata
Ecco allora che nel 2018 Peugeot decide di sviluppare il Project KP1, un modello totalmente nuovo derivato dal Changan Kaicene F70, ma con una portata di 1 tonnellata e realizzato in collaborazione con il centro R&D del costruttore cinese Changan Automobile che ha sede a Detroit. Sembrerebbe (?) che le potenzialità di vendita del nuovo modello a livello globale abbiano suggerito al colosso cinese il prosieguo della joint-venture con PSA Groupe che solo pochi mesi fa aveva deciso di cessare.
Per la realizzazione del Peugeot Landtrek è stata utilizzata la componentistica prodotta da importanti fornitori mondiali come Bosch, Eaton, Borgwarner, Somic Ishikawa, Getrag per il cambio manuale e Punch per quello automatico CVT. Peugeot da parte sua ha sviluppato principalmente il telaio e curato l’aspetto estetico con elementi identificativi tipici del marchio e che ritroviamo nella calandra, nei gruppi ottici e all’interno nella plancia.
Il Landtrek viene proposto in 3 versioni: Single Cab con il cassone lungo 2.430 mm per accogliere 3 Euro-pallets, Double Cab a 5 posti con cassone lungo 1.630 per 2 Euro-pallets e una variante Cab/Chassis per allestimenti personalizzati in base alle varie esigenze.
Da segnalare che in alternativa ai 2 sedili anteriori è possibile richiedere una panca Multiflex a 3 posti con 3 schienali separati, dove ribaltando quello centrale si può ottenere un comodo ripiano multiuso.
Motori diesel da 150 cv e benzina da 210 cv, ma NON per l’Europa
Le motorizzazioni disponibili comprendono un motore turbodiesel da 1,9 litri e 150 cv con 350 Nm prodotto dalla cinese Kunming Yunnei Power abbinato ad un cambio manuale Getrag a 6 rapporti; oppure un turbo a benzina da 2,4 litri di origine Mitsubishi da 210 cv e 320 Nm, abbinato al cambio manuale Getrag o automatico Punch ambedue a 6 rapporti.
Per tutti la possibilità di scegliere fra la trazione 4×2 o 4×4 con riduttore e blocco del differenziale posteriore.
Gli allestimenti top di gamma comprendono le più recenti dotazioni per l’assistenza alla guida, come l’Hill Descent, il mantenimento della corsia di marcia, l’assistenza in caso di presenza del rimorchio, la telecamera nel retrovisore esterno del passeggero (utile nella guida offroad), la visione panoramica a 360° e nell’abitacolo lo schermo tattile da 10″ con Android Auto e Apple Carplay.
Il Peugeot Landtrek sarà commercializzato dalla fine 2020 in Africa e Sud America e andrà a confrontarsi con agguerriti concorrenti come il Nissan Frontier, Toyota Hilux, Renault Alaskan, VW Amarok e Fiat Toro. In Europa NON arriverà in quanto le motorizzazioni non rispondono alle normative Euro6d.
[ Paolo Pauletta ]