Dalle Peugeot 204 & C. d’antan alle nuove performanti 308 e 508 Station Wagon
Basta una vecchia immagine in bianco e nero di una partenza per le vacanze a bordo di una familiare: bagagli dentro e fin sopra al tetto, bambini che giocano, genitori e zii che si affannano: tutti abbiamo nell’album dei nostri ricordi foto di questo tipo dove la vera protagonista era sempre lei: l’auto per l’occasione si trasformava da mezzo da lavoro in mezzo di svago, un mezzo che ci permetteva – come ancora oggi fa – di lasciarci alle spalle il quotidiano e di evadere.
Fin dai suoi esordi l’automobile ha, infatti, rappresentato il simbolo di evasione per antonomasia, un mezzo con il quale percorrere distanze sempre maggiori alla scoperta del nostro mondo vicino e lontano; ieri un lusso per pochi, oggi un prodotto di larga diffusione.
Quando l’auto iniziò ad avere una certa diffusione, veniva comunque acquistata prevalentemente per scopi lavorativi: 5 o 6 giorni la settimana per la professione e la domenica per se stessi o per la famiglia…
Fu così che intorno alla metà degli anni venti del secolo scorso nacquero le prime vetture bivalenti con la Peugeot che seppe immediatamente cogliere i segnali del mercato offrendo una gamma di modelli in grado di affrontare positivamente entrambe queste mansioni conquistando velocemente un’importante fetta di mercato mai più ceduta né, tantomeno, abbandonata.
La Serie 02 ed in particolare la 402, segno una decisa evoluzione, se non una vera e propria rivoluzione, nella concezione di questo tipo di auto: le capacità di carico in termini di volume e di peso trasportabile crebbero in modo deciso e, in parallelo, vennero introdotte soluzioni modulari per aumentare e diminuire con estrema semplicità le possibilità di gestire lo spazio destinato al carico.
La 202 «Limousine Commerciale» a 4 o 6 posti sarà nel 1938 la prima commerciale familiare ad adottare una linea moderna immediatamente riconducibile a quelli che sono ancora oggi gli stereotipi di questi modelli mentre nel dopoguerra la 202 break «Canadienne» (foto in basso), così soprannominata per la sua struttura in legno, nonostante fosse stata introdotta per necessità e non per moda raggiunse delle soluzioni estetiche alquanto interessanti tanto da essere anni dopo riprese in Italia sulla Fiat Topolino Giardinetta (la Belvedere) e in Gran Bretagna sulla Mini «familiare» degli anni ’60.
Ma è a partire dagli anni cinquanta che le Peugeot Break (5 posti) o Familiari (7) si diffondono con maggiore rapidità diventando una ben presto comuni nel panorama automobilistico europeo; queste vetture erano tutte predisposte per il montaggio di un grande portapacchi con ben sei punti di ancoraggio molto utile tanto per i carichi lavorativi quanto per i bagagli delle vacanze soprattutto quando all’interno si viaggiava in sette.
Negli anni sessanta e settanta con il boom economico la Casa del Leone mise a listino una vasta gamma di modelli lunghi dalle 404 Break, Commerciali, Familiari alla piccola 204 Break per passare nel successivo decennio alle 304 Break e alle 504 Break Commerciali e Familiari a questo punto non più ritratte – specialmente nei parcheggi delle aree di sosta sulle strade delle vacanze – in bianco e nero bensì a colori…
Anche in piena era digitale Peugeot continua a mantenere a listino la sua gamma di versioni «lunghe» anche se non si chiamano più Break o Familiare ma SW. Ma la capacità di portarci in vacanza “con quasi mezza casa al seguito” è ancora fortemente presente e questo grazie alle attuali 308 SW e 508 SW, la prima disponibile da qualche giorno con il nuovo quadro strumenti 100% digitale, la seconda offerta anche in versione plug-in hybrid, in grado di coniugare i vantaggi della propulsione 100% elettrica con quelli dell’autonomia di una propulsione ibrida.
E quando diciamo con mezza casa al seguito credeteci: nel corso di un test noi abbiamo caricato sul vano posteriore della 508 SW a sedili posteriori abbattuti, due materassi singoli fuori misura (1×2 metri) sovrapposti, senza particolari problemi.
[ Redazione Motori360 ]