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Paese che vai, tasse auto che trovi

Tasse, accise e balzelli: nel mondo si declina l’argomento «tasse auto» in maniera molto diversa da Paese a Paese. Un viaggio nei sistemi e nei parametri internazionali e nostrani

01_Tasse auto

In Belgio vengono usati ancora i cavalli fiscali in rapporto alla cilindrata, come accadeva da noi molti anni fa. Si parte dai 4 HP per i veicoli fino a 700 cc che diventano 5 HP per quelli da 800 a 900 cc, e cosi di seguito 1 HP in più per ogni 100 cc. Tanto per quantificare i costi, si parte dai 90 euro per le classi da 4 a 7 cv, 150 euro da 8 a 13 cv, 210 euro da 14 a 20 cv che corrispondono ad una vettura da 4 litri di cilindrata. Importi che però aumentano, anche di molto, se un’auto inquina di più e diminuiscono se emette meno CO2: +33% per le auto immatricolate nel 2013 e +66% per quelle del 2012. In sostanza, sono avvantaggiati i motori diesel di bassa cilindrata e di nuova costruzione rispetto ad un benzina di alta cilindrata di alcuni anni fa.

In Francia si paga in base alle emissioni. Si va dai 2 ai 19 euro per ogni g/km di CO2 e anche qui sono penalizzate le auto maggiormente inquinanti. Lo stesso parametro viene usato in Spagna.

In Germania la tassa va da 5 a 25 euro ogni 100 cc per i veicoli a benzina e da 13 a 37 euro ogni 100 cc per i veicoli a gasolio, mentre per i veicoli immatricolati dopo il 30/06/2009 si paga in base ai g/km CO2 di emissioni.

In Olanda si paga in base al peso e al tipo di alimentazione (benzina/gasolio), ma soprattutto sulle emissioni di CO2. Una vettura che emette meno di 88 g/km o una che ha più di 40 anni sono esenti dal pagamento.

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Oltreoceano

Negli Stati Uniti l’annuale tassa di proprietà è mediamente del 5% del suo valore, che naturalmente è maggiore quando è nuovo e diminuisce con il passare degli anni. Questo importo, però, può variare sensibilmente da Stato a Stato. Per esempio, una vettura da 2,4 litri del 2007 che ha un valore di mercato di 20.000 $ paga 1.255 $ in California e 12 $ in South Carolina.

Questa tassa va pagata al momento della revisione che tutti i veicoli devono fare ogni anno e che in media costa 20 $ se il veicolo ha più di 2 anni e meno di 25, oppure 10 $ se ha meno di 2 anni e più di 25 anni (veicolo storico). A quest’ultima categoria normalmente viene riservato un trattamento fiscale agevolato. Nello Stato di New York, per esempio, la tassa annuale di 28,75 $ per i veicoli storici (+25 anni) è stata sostituita con una da 100 $ una tantum da versare al momento della registrazione del veicolo nell’apposito registro per veicoli storici.

Nello Stato del West Virginia invece, per i veicoli storici si parte da un valore minimo fissato in 5.000 $, che al 5% corrisponde ad una tassa di 250 $. Questa legge ha purtroppo scontentato tutti coloro che hanno un veicolo con più di 25 anni, ma che vale meno di 5.000 $, cioè dei proprietari dei tanti veicoli costruiti nel 1990 o poco prima, che hanno 26 o 27 anni e non hanno un valore storico (e che forse non lo avranno mai) e che normalmente si possono acquistare con pochi dollari. Tutto sommato a loro stava meglio la legge precedente, con una vettura che vale 2.000 $ avrebbero pagato 100 $ di tassa.

In tutti gli Stati della Confederazione, un veicolo è considerato storico se ha più di 25 anni e viene gestito come oggetto da collezione e utilizzato per le attività di club, mostre, raduni e occasionale circolazione. Ma attenzione a non cercare di far apparire un veicolo con più di 25 anni se non li ha! https://www.motori360.it/24478/la-sicurezza-stradale-e-una-priorita/

E in Italia?

Da noi gli automobilisti continuano ad essere vessati con Tasse, Accise e balzelli vari per contribuire a tappare gli sprechi statali, senza che venga preso in considerazione il deprezzamento del veicolo o il suo livello di inquinamento. Chi ha una utilitaria di 10 o 15 anni fa, se è vero che inquina molto, tutto sommato paga una tassa di proprietà ragionevole e senza penalizzazioni. Anche coloro che fino lo scorso anno potevano beneficiare di una tassazione ridotta per le loro vetture con 20 anni o poco più (non sempre di interesse storico), dal 1° gennaio 2015 hanno dovuto versare una la tassa maggiore. Anche se non equivalente a quella di un veicolo nuovo di pari caratteristiche, ma come consuetudine italiana varia da regione a regione, tanto per creare confusione. In altre parole, in Italia il valore di emissioni o la vetustà di un veicolo, a parte quelli storici oltre 30 anni, non vanno ad incidere sulla tassa di proprietà. Forse anche per queste ragioni abbiamo il parco auto più vecchio d’Europa.

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Tanto per rimarcare ancora una volta e chissà per quante volte ancora, l’inadeguatezza del sistema italiano a livello mondiale e non soltanto per quanto riguarda la mobilità, è doveroso ricordare, semmai ce ne fosse bisogno, che nel rifornimento di carburante troviamo i prezzi più alti d’Europa. La tassazione incide per oltre il 60%, abbiamo ancora l’accisa sulla guerra in Abissinia del 1935, per la crisi di Suez del 1956, ben 7 cent/euro, e per la missione in Libano del 1983, 11 cent/euro.

Fortunatamente sul mercato ci sono anche auto alimentate con energie alternative (metano/GPL), ibride e anche elettriche che possono alleggerire sensibilmente i costi di gestione a carico degli automobilisti, ma cambiare le abitudini per molti è difficile.

[ Paolo Pauletta ]