Torna sulla berlina più rappresentativa di Russelheim la storica sigla GSI, con tutto quel che comporta…
Insignia GSi è l’ultima della serie di Opel siglate GSi (Grand Sport injection), una serie che partì nel 1984 con la Manta GSi e la più celebrata Kadett GSi (la stessa sigla distinse anche i modelli più performanti della piccola Corsa). Nel 1988 i primi motori da 1,8 litri e 115 cv vennero rimpiazzati da un più sofisticato propulsore – sempre 4 cilindri – da 2 litri, il DOHC 16 valvole da 150 cv. Nel 1993 l’Atra ricevette, assieme alla sigla GSi, l’unità 1,8 litri da 125 cv.
Oggi la dinamica sigla che individua da ben 33 anni le Opel più sportive, va a distinguere un’auto pensata per chi ama le berline 4 porte ad alte prestazioni, totalmente ripensata per il piacere della guida, unito però ad una abitabilità da… famiglia e a un comfort necessariamente di compromesso; insomma gli ingegneri di Rusellheim hanno cercato di risolvere il classico compito di far quadrare il cerchio mettendo assieme elementi apparentemente poco conciliabili fra loro per offrire molto di più rispetta alla già dinamica Insignia Grand Sport; quanto ci siano riusciti, ma su questo non nutriamo dubbi, ce lo dirà un prossimo test.
Corpo vettura
Caratterizzazione estetica e aerodinamica, leggerezza e potenza, dinamismo (il baricentro è molto basso) e sicurezza: ecco quello che offre questa vettura pensata per ogni tipo di percorso.
La carrozzeria è caratterizzata dalle grandi prese d’aria anteriori cromate e dallo spoiler posteriore necessario per fornire aderenza – grazie alla deportanza prodotta con l’aumento della velocità – all’asse posteriore coadiuvato, in tale compito dalla particolare conformazione a diffusore del paraurti posteriore.
La caratterizzazione e la funzionalità sportive sono completate dalla presenza dei cerchi da 20” calzati Michelin e dei due scarichi cromati.
Leggerezza, abbiamo scritto e, in effetti, questa Insignia GSi pesa 160 chili in meno rispetto alla precedente Insignia OPC 2.8 V6 Turbo.
Il logo GSi oltre che sulla mascherina è inserito anche sul posteriore della vettura, dove si trova un efficiente spoiler che produce la deportanza necessaria sull’asse posteriore.
Telaio, ciclistica e controlli
“La nuova Insignia GSi è più veloce sul giro al Nürburgring-Nordschleife rispetto alla più potente Insignia OPC della generazione precedente” ha sottolineato Volker Strycek, Director Performance Cars&Motorsport, dopo averla provata e, in effetti, il nuovo telaio della GSi è stato sviluppato proprio sui saliscendi e sulle curve dell’«inferno verde».
Le molle sono più corte di 10 millimetri mentre gli ammortizzatori sportivi riducono al minimo i movimenti della carrozzeria, i freni Brembo a quattro pistoncini e lo sterzo, già diretto di suo, sono stati adattati alla vettura. Il tutto è installato sul telaio meccatronico FlexRide, che regola ammortizzatori e sterzo in frazioni di secondo; la centralina di controllo modifica anche la taratura del pedale dell’acceleratore e dei punti di cambiata del cambio automatico a otto rapporti.
Il telaio è stato tarato sui Michelin Pilot Sport 4 S montati sui cerchi da 20” (misura non proprio usuale per berline 4 porte…) le cui prestazioni sono esaltate dalla trazione integrale con torque vectoring di serie che, unica nel segmento, sostituisce il tradizionale differenziale sull’asse posteriore con due frizioni, ciascuna al servizio di una delle due ruote posteriori che possono istantaneamente accelerare indipendentemente dall’altra, in funzione della situazione di guida. Una soluzione tesa all’eliminazione di un eventuale sottosterzo a favore della precisione di guida anche in tratti ricchi di curve e controcurve.
Il pilota (al volante di un’auto del genere ci si sente sempre tali, «basta» essere responsabili…) può scegliere tra le modalità Standard, Tour e Sport. Ciascun settaggio agisce su sterzo e acceleratore garantendo una risposta progressivamente sempre più diretta. A questi si aggiunge l’opzione «Competition», attivabile con una doppia pressione sul tasto dell’ESP; risultato maggiore imbardata ed esclusione del controllo della trazione, insomma qui si attiva – ancor di più – la modalità consapevolezza, con tanti auguri per gli immodesti.
Meccanica
La nuova Insignia GSi monta un potente turbo 2 litri da 260 cv (neppure tanti se confrontati con altri motori della concorrenza ma in Casa Opel hanno ritenuto controproducenti ulteriori esasperazioni) in grado di sviluppare una coppia di 400 Newton metri (consumi nel ciclo NEDC: 11,2 litri per 100 km nel ciclo urbano; 7,1 l/100 km nel ciclo extraurbano; 8,6 l/100 km nel ciclo misto; emissioni di CO2 pari a 197 g/km).
A questo propulsore (sarà successivamente affiancato da un nuovo motore diesel) è abbinata una nuovissima trasmissione automatica a otto velocità attivabile sia con la tradizionale leva sul tunnel di trasmissione oppure tramite «paddles» al volante e se si opta per il funzionamento in automatico nelle modalità Standard e Sport, si possono preselezionare i punti di cambiata.
Abitacolo
Non poteva sfuggire alla caratterizzazione sportiva l’abitacolo che, dopo il look esterno, è il secondo biglietto da visita di un’auto costituito, in questo caso, da elementi di design ed accessori appositamente sviluppati come il volante in pelle con fondo piatto, la pedaliera in alluminio il padiglione nero ed i nuovi sedili sportivi sviluppati per coniugare un maggior sostegno laterale al massimo comfort anche nei lunghi trasferimenti.
Questi sedili, come quelli di Insignia Grand Sport, sono ventilati, riscaldabili, dotati di funzione massaggio e di imbottiture laterali regolabili; in più sulla GSi schienale e poggiatesta sono integrati mentre il passaggio delle cinture di sicurezza a livello delle spalle è un elemento presente ma non un fattore scontato su alcuni sedili integrali.
Inoltre il cliente può scegliere tra due tipi di abbinamento della pelle, ciascuno contraddistinto dal simbolo GSi.
L’ergonomia di tali sedute premium è attestata dalla certificazione AGR (Associazione indipendente di esperti di postura).
[ Giovanni Notaro ]