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Omicidio stradale

Dopo la sentenza della Suprema Corte ancora più voglia di giustizia e nuovo testo al vaglio della Commissione giustizia del Senato

La Corte di Cassazione ha recentemente annullato la condanna a 21 anni di un uomo che nel 2010 uccise, guidando contromano sotto l’effetto dell’alcol, quattro ragazzi francesi in vacanza nel nostro paese.

I non addetti ai lavori, noi per primi, non si possono permettere di commentare i «tecnicismi» alla base della sentenza, tecnicismi e meccanismi che talvolta non coincidono con il sentire comune e con la voglia di giustizia del cittadino, anzi sembrano proprio allontanarsene proprio in funzione dei parametri ai quali la Corte si deve attenere.

Però il troppo storpia e quando il «tecnicismo», o come lo si vuole chiamare, sembra stridere con la voglia di giustizia, proprio perché manca la norma specifica (cosa che forse si potrà leggeremo nelle motivazioni della sentenza), ecco quindi partire la spinta dal basso, che – per dirla alla romana – “da mò che è partita” senza peraltro portare sinora ad alcun risultato concreto da parte della nostra classe politica che, in quanto a produttività, sembra essere un tantino scarsa [1].

Ecco quindi materializzarsi numerose iniziative (dalla positiva raccolta on line di firme alle manifestazioni indette dalle Associazioni delle vittime della strada davanti alle Prefetture di 24 città) che intendono spingere Commissione e Parlamento a fare niente di più che il proprio dovere, e l’indignazione è stata talmente tanta che anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha preso posizione.

D’altra parte nel 2014 la pirateria stradale ha prodotto 1.224 feriti e 119 morti che nel primo bimestre di quest’anno hanno già raggiunto quota 18.

Comunque «forse potremmo» essere ad una svolta visto che la Commissione giustizia del Senato si sta riunendo per esaminare l’introduzione del reato di omicidio stradale e di lesioni personali stradali e sottoporre (finalmente?) un testo normativo da passare al vaglio delle Camere.

Nella sua bozza,  la proposta contempla la reclusione da 5 a 12 anni se si causa la morte di una persona guidando in stato di ebbrezza o avendo assunto sostanze stupefacenti o da 4 a 8 anni se, accertata la sobrietà del conducente, fra le cause dell’incidente mortale è stata rilevata una velocità doppia rispetto al limite. Pene triplicate sino ad un massimo di 18 anni in caso di omicidio stradale multiplo.

Le lesioni stradali permanenti comporterebbero una pena da sei mesi a due anni (aumentabili da un terzo fino alla metà in caso di lesioni gravissime) qualora il guidatore colpevole non fosse sobrio o lucido. In questo caso però non si procederebbe d’ufficio ma solo a seguito di querela di parte se la malattia o convalescenza non avesse un decorso superiore ai 20 giorni.

Seguiremo gli sviluppi.

[ Giovanni Notaro ]

 

[1] a proposito di produttività dei nostri parlamentari, tanto per darne un esempio concreto, reso visibile in tutta la sua negatività da TGSky, citiamo con intuibile fastidio il conteggio che su tale Telegiornale mostra secondo dopo secondo, gli anni, mesi, giorni, ore e, appunto, secondi che si stanno sommando da quando è stata portata in aula la Legge anticorruzione?  È spietatamente efficace per misurare – appunto – del modo in cui questi strapagati e straprivilegiati «nostri» rappresentanti si prendono cura dei loro rappresentati e questo ovviamente vale non solo per quella Legge…

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