Al Salone di Detroit il nuovo Ford F-150 stabilisce nuovi standard nel settore pick-up
È sicuramente uno dei modelli più importanti per Ford, l’F-150, assieme ai mastodontici F-250 e F-350, è ormai sul mercato da 37 anni ed in assoluto il pick-up più venduto negli USA con oltre 33 milioni di unità. Una specie di istituzione quindi, a cui Ford è molto legata specialmente dal punto di vista economico. Questa nuova versione 2014 non cambia tanto a livello estetico bensì a livello tecnico ci sono differenze importanti. Le linee esterne, caratterizzate da una calandra imponente e scolpiture squadrate si ispirano al prototipo Atlas, ma è sotto il vestito che si concentrano i ritocchi maggiori…
Cura dimagrante
Il nuovo F-150 è più leggero di circa 320 kg rispetto al modello uscente, questo grazie all’utilizzo di un nuovo telaio a longheroni in acciaio ad alta resistenza e leghe di alluminio di origine aerospaziale per la carrozzeria. Grazie al minor peso le doti di accelerazione, traino e capacità di frenata sono decisamente migliorate. Per arrivare a questi risultati il nuovo F-150 ha richiesto oltre 10 milioni di miglia di test in qualsiasi condizione, prima del lancio sul mercato. Sul fronte motorizzazioni, oltre ai collaudati V8 5 litri Ti-VCT e V6 3.6 EcoBoost bi-turbo, spunta un inedito V6 Ecoboost da 2,7 litri con turbocompressore e Start&Stop disattivabile non appena si inseriscono le 4×4. Il cambio è sempre un automatico a sei rapporti, che ben si presta per le operazioni di traino e carico pesante.
Ben dotata
La tecnologia di bordo è all’avanguardia, a partire dal sistema di telecamere che visualizza di 360° il perimetro dell’auto, le rampe integrate nel cassone posteriore per il carico e scarico di moto o quad, gli accessori per il traino dei rimorchi e l’illuminazione a Led del cargo box. Nell’abitacolo trova posto uno schermo touch da 8 pollici per monitorare le funzioni dell’auto. Il nuovo F-150 sarà in vendita negli USA da fine 2014, negli allestimenti XL, XLT, Lariat, King Ranch e Platinum, sia con trazione posteriore che integrale.
Lorenzo Gentile