Si chiama «Laudamotion» e dopo alcuni mesi di problemi legati al fallimento della consociata Air Berlin, l’ex pilota di Formula 1 riacquista la sua compagnia aerea e con Ryanair programma i primi voli per questa estate
Si sta per concludere nel migliore dei modi la storia della compagnia aerea austriaca Niki (Fly Niki) fondata nel 2003 dall’ex campione di Formula 1 Niki Lauda e poi passata sotto il parziale controllo (49,9 %) di Air Berlin nel 2010, dopo una collaborazione iniziata nel 2004. Le due compagnie semi low-cost avevano collaborato abbastanza bene fino al 2017, almeno fintanto che il principale azionista Etihad Airways non avesse deciso di cessare ogni sostegno finanziario, decisione che il 15 agosto dello scorso anno ha costretto la compagnia tedesca a dichiarare fallimento, trascinando nel baratro anche Niki.
La speranza era che Lufthansa salvasse la situazione con i 248 milioni di euro offerti per il salvataggio di Air Berlin e la conseguente acquisizione di Niki al fine di integrarla nell’orbita della sussidiaria Eurowings, ma la Commissione europea per la concorrenza bocciò questa acquisizione e il 14 dicembre Niki ha dovuto annunciare la cessazione della sua attività.
Una disavventura infinita con un lieto fine
Ai primi di gennaio 2018 sembrava che a breve si sarebbe risolto tutto con i 20 milioni di euro proposti del gruppo IAG che ingloba British Airways, Iberia e Vueling, per l’acquisizione di Niki, con il proposito di farne una controllata austriaca della low-cost Vueling. Ma una mera questione legale territoriale voleva che la procedura fallimentare di Air Berlin (che comprendeva anche Niki), fosse registrata anche in Austria, in quanto Niki aveva una licenza commerciale austriaca e gran parte delle sue maestranze erano austriache. Un impiccio che bloccò di nuovo la situazione.
A questo punto, Niki Lauda stufo di questi rimpalli e impedimenti, ha preso come si suol dire «il toro per le corna» e per un importo non ancora diffuso, il 23 gennaio ha riacquistato (con i soldi di Ryanair?) la sua compagnia e con 1 solo aereo a disposizione (un Airbus A320 della ex compagnia Niki), ribattezzandola «Laudamotion» con sede a Vienna.
Il 1° marzo Ryanair ha dichiarato di aver raggiunto un accordo con Niki Lauda per lo sviluppo di Laudamotion GmbH, un accordo provvidenziale che ha consentito al vettore irlandese di entrare in possesso del 24,9% della compagnia austriaca, con l’opzione di arrivare al 75% dopo l’approvazione da parte dell’autorità europea per la concorrenza.
Obiettivi ambiziosi
Dopo questo accordo, Niki Lauda è tornato a sorridere ed ha promesso di riassumere a breve i suoi 1.000 dipendenti, mentre Ryanair da parte sua ha messo a disposizione di Laudamotion 6 velivoli con la formula wet-lease in modo da consentire alla compagnia austriaca di gestire i primi voli programmati. Tra questi, il volo inaugurale sulla rotta Düsseldorf-Palma de Mallorca effettuato il 25 marzo, al quale seguono altre rotte in partenza da Vienna e Berlino.
Dal 1° giugno Laudamotion potrà contare su 21 aerei con gli hub di partenza in 9 città europee, prevalentemente in Germania, oltre Vienna e Zurigo.
Le destinazioni saranno le maggiori destinazioni turistiche del Mediterraneo, dalla Spagna (Barcellona, Palma de Maiorca, Ibiza) alle Canarie, fino alle isole greche (Corfù, Creta, Kos, Rodi), ma anche Milano Malpensa e Brindisi.
In occasione della Conferenza Stampa del 28 marzo a Vienna sia Niki Lauda, CEO di Laudamotion, che Michael O’Leary, CEO di Ryanair, hanno espresso la loro soddisfazione per questa partnership che consentirà alla rinata compagnia low-cost austriaca di affermarsi sulle rotte turistiche in partenza da Germania, Austria e Svizzera con una flotta di aerei che raggiungerà le 30 unità entro i prossimi 3 anni.
[ Paolo Pauletta ]