La terza tappa del Campionato del Mondo Superbike, in programma dal 31 marzo al 2 aprile, si disputa al MotorLand Aragón. Disegnato dall’architetto tedesco Hermann Tilke, in collaborazione con il pilota di Formula 1 Pedro De La Rosa, è stato inaugurato il 6 settembre 2009.
Ha iniziato ad ospitare il Mondiale Superbike nel 2011. Con 5.077 metri di lunghezza e dai 12 ai 15 metri di larghezza, il tracciato è identico a quello usato dalle MotoGP. Le Superbike sono però più lente di 2 secondi e 7 decimi: l’anno scorso Tom Sykes realizzò la Superpole con un tempo di 1’49’’374 mentre nel 2015 Marc Marquez ottenne la pole con 1’46’’635.
La pista, considerata abbastanza tecnica, è contraddistinta da 17 curve di cui 6 con velocità di percorrenza inferiori ai 100 km/h che richiedono quindi un gran uso dei freni ed è piuttosto impegnativa per l’impianto frenante soprattutto nella prima parte, determinando uno sforzo non indifferente per i dischi in acciaio che faticano a raffreddarsi; in quella sezione la sequenza serrata di staccate può mettere in crisi l’impianto. Grande è anche la fatica dei piloti in termini di carico complessivo sulla leva del freno.
Secondo i tecnici Brembo che lavorano a stretto contatto con 17 piloti del Mondiale Superbike, il MotorLand Aragón è un circuito impegnativo per i freni. In una scala da 1 a 5 si è meritato un indice di difficoltà di 4, eguagliato da Magny-Cours e Jerez.
L’impegno dei freni durante il gran premio
In 10 delle 17 curve della pista le Superbike fanno ricorso ai freni. La presenza di un rettilineo d’arrivo di 630 metri e di altri più brevi che si concludono con curve secche moltiplica i tempi di frenata: per la prima volta quest’anno i piloti frenano per oltre mezzo minuto al giro, per la precisione per 31 secondi. Nei 18 giri i freni sono usati per quasi 9 minuti e mezzo, un valore decisamente alto per gare che durano 33 minuti e mezzo.
L’alto numero di curve ravvicinate della prima parte della pista comporta una decelerazione media piuttosto contenuta: solo 1,13 g, a fronte degli 1,24 g della pista thailandese che ha ospitato il round precedente. Sommando tutte le forze esercitate da un pilota sulla leva del freno dalla partenza alla bandiera a scacchi il valore supera gli 8 quintali e mezzo, equivalenti al peso di 91 prosciutti interi Jamón de Teruel.
Le frenate più impegnative
Delle 10 frenate del MotorLand Aragón 3 sono considerate altamente impegnative per i freni mentre 6 sono di media difficoltà e una sola è light.
La più dura in assoluto è l’ultima curva perché le Superbike vi arrivano dopo aver percorso un rettilineo lungo 968 metri: dai 305 km/h frenano per 3 secondi e mezzo per impostare la curva a 150 km/h. Durante la frenata subiscono una decelerazione di 1,5 g, cioè 0,28 g in più di quella che fa registrare una Porsche 911 GT3 RS 4.0 in frenata partendo da 100 km/h. I 203 metri di questa frenata sono inferiori solo ai 213 metri della frenata alla prima curva, equivalenti a due volte la lunghezza del campo da gioco dell’Estadio de la Romareda della vicina Saragozza.
Alla prima curva le Superbike passano da 271 km/h a 90 km/h in 4,5 secondi mentre l’impianto frenante raggiunge una pressione di 11,7 bar, ossia quasi il doppio della pressione di una bottiglia di champagne.
Il maggior carico sulla leva del freno si registra invece alla curva 12: la frenata dura solo 1,9 secondi perché la velocità scende di 86 km/h ma i piloti esercitano 6 kg di carico e la pressione dell’impianto frenante tocca i 12,8 bar.
Prestazioni Brembo
Le moto con freni Brembo si sono aggiudicate tutte le ultime 6 gare corse al MotorLand Aragón: 3 di queste sono state vinte dalla Ducati ed altrettante dalla Kawasaki. Nel 2016 le moto con freni Brembo sono riuscite a monopolizzare le prime 5 posizioni in entrambe le gare