Con le versioni G63 e G5 realizzate da AMG, la Classe G è diventato il «carro armato più veloce del mondo», ora con l’arrivo della versione elettrica EQG, sarà anche il «carro armato più ecologico del mondo»! Un mito che si conferma tale anche nelle vendite in continua ascesa
Con un peso che supera le 2,5 tonnellate, alla Classe G è stato dato quell’appellativo come riconoscimento alla sua robustezza costruttiva che la rende un veicolo inarrestabile, ideale per ogni utilizzo, ma soprattutto in fuoristrada, grazie anche alla sua meccanica specificatamente progettata per la guida con ogni condizione di terreno.
In produzione dal 1979, è rimasto praticamente invariato, seppure costantemente aggiornato nelle motorizzazioni e nell’estetica, pur mantenendo i vetri e parabrezza piatti ad evidenziarele sue origini militari e l’indole fuoristradistica.
Solo pochi anni fa i vertici di Mercedes-Benz avevano ventilato l’idea di cessarne la produzione e proporre un veicolo più moderno e in linea con i tempi (era spuntato anche qualche concept). Quella notizia aveva acceso un campanello d’allarme nei tanti estimatori della Classe G di tutto il mondo e fortunatamente a Stoccarda hanno rivisto i loro progetti e ancora oggi la produzione continua nello stabilimento Magna Steyr di Graz (Austria), con numeri in continua ascesa. Dai circa 1.500 esemplari annui in Europa fino al 2011, la salita è stata costante negli anni successivi fino a superare le 6.000 unità nel 2018 e anche il 2019 promette bene, con quasi 6.800 esemplari venduti fino a settembre.
Tendenza confermata anche negli Stati Uniti, dove dopo una certa uniformità nel triennio 2016/’18 con circa 4.000 unità annue, fino a settembre 2019 sono già state superate le 5.000 unità della Classe G.
«Rinnovare è meglio che cambiare»
Ola Källenius è il nuovo CEO di Daimler Group, dal 22 maggio 2019 è succeduto al pensionato d’oro Dieter Zetsche* e nel suo intervento all’Automobilwoche Kongress di Berlino della settimana scorsa, ha annunciato che tra pochi giorni presenterà il suo pacchetto di strategie per i prossimi anni, per invertire il trend negativo che ha colpito il Gruppo di Stoccarda, per la prima volta scivolato in rosso! A margine del discorso finanziario ha affermato: “L’ultima Mercedes che produrremo sarà una Classe G“. Ciò significa che nel suo programma la Classe G non si tocca, va semplicemente adeguata alle esigenze ambientali con una meccanica in linea con i tempi, ovvero: il mito va rinnovato non cambiato.
[ *ndr: Dieter Zetsche deve accontentarsi di poco più di 4.000 euro di pensione al giorno, meno dei 2 milioni di euro dello stipendio all’anno che aveva come CEO Daimler, ai quali andavano a sommarsi i bonus per le performance del Gruppo, circa 8 milioni di euro annui (2016 e 2017). Fortunatamente per lui, appena cessato il suo incarico in Daimler è stato nominato Presidente del Consiglio di Vigilanza del tour operator TUI AG. ]
Anche la Serie G sarà elettrica
Il Gruppo Daimler è attualmente in una fase di conversione e separazione delle varie divisioni (è Mercedes che traina ed evita il peggio) con l’obiettivo (non ancora chiarito nei dettagli) di produrre solo veicoli ad emissioni Zero entro 2039.
Nel perseguire questo obiettivo anche la Classe G sarà interessata da questa «mutazione genetica», d’altra parte è insostenibile per l’ambiente le alte emissioni di CO2 delle versioni più performanti, oltre 300 g/km per le AMG a benzina e circa 250 g/km per le diesel G350 e G400.
Oltre al CEO Ola Källenius anche Sascha Pallenberg, a capo della Digital Transformation Daimler, ha ammesso che si sta pianificando una versione elettrica della Classe G che potrebbe avere la sigla EQG, come la EQC, prima vettura 100% elettrica con la Stella da pochi giorni sul mercato.
La versione elettrica della Serie G non sarà comunque una novità, infatti già nel 2017 l’azienda austriaca Kreisel Electric, specializzata nello sviluppo della mobilità elettrica e produttrice tra l’altro di pack batterie ad alte prestazioni più leggeri ed efficienti al mondo, aveva realizzato una Serie G 100% elettrica per l’attore di origine austriaca Arnold Schwarzenegger.
[ Paolo Pauletta ]