Si potrebbe chiamare Maria Teresa Giovanna, Roberta Benedetta, di sicuro insomma con un nome nobile, ma “in casa” la chiamano SLS AMG Roadster.
È la nuova nata che Mercedes ha lasciato realizzare alla ormai consociata AMG, produttore ormai di 16 modelli con la Stella. La Roadster nasce da una ideale costola della versione coupé, da cui non mutua ovviamente le portiere ad ala di gabbiano grazie alla carrozzeria aperta, una spider due posti secchi (molto ben progettata anche sotto il profilo aerodinamico, con gioia delle signore e della permanente delle stesse).
Lusso? Inutile parlarne. Tecnologia? Chi più ne ha (AMG) già ce l’ha messa. Potenza? 571 cavalli sempre pronti ad urlare per la gioia del galoppo. Silenzioso in città e alle andature “turistiche”, infatti, questo Dottor Jeckyll si trasforma in pochi millesimi di secondo in un Mister Hyde dalle accelerazioni brucianti (3,8” da zero a cento) e non autolimitata, tanto che raggiunge i 317 orari. E il sound è una vera e propria orchestra, tanto che viene voglia di applaudire al direttore e alla sua “bacchetta magica”.
Per quei clienti che volessero ancora di più, inoltre, e prevista una versione destinata a partecipare al campionato GT3, con adeguamenti ben precisi, a cominciare dai freni carbo-ceramici.
La versione “calma”, la stradale, costa 202.000 euro, ma li vale tutti. In due anni di produzione della SLS coupé in Italia se ne sono immatricolate 154 (e 5.462 nel mondo). E la Roadster si aggiunge con altri numeri, non certo di massa, ma sicuramente di qualità.
La più gettonata delle AMG nel mondo e in Italia però è la C63, compatta e più avvicinabile, ma non meno prestazionale.
Sensazioni al volante? Nonostante il bagno di traffico nelle vie di Roma, dove nessuno mai mostra stupore per qualsiasi cosa, la SLS chiama l’attenzione, fino a sentirsi chiedere due volte la strada da “uno” in scooter, che con la scusa dell’indicazione ha avuto modo di osservare meglio gli interni.
Fa-vo-lo-so il cambio Speedishift a 7 rapporti, con progressione e fluidità al di sopra di ogni aspettativa. Il passaggio da una marcia all’altra richiede solo 100 millisecondi e la lubrificazione è a carter secco, come sulle vere auto da corsa. Sulla versione Roadster il telaio è stato rinforzato per compensare le possibili torsioni, ma l’abbondante uso di alluminio ha permesso un aumento di soli 2 chili del telaio, mentre tutta l’auto cresce di 43 chili, dovuti però solo al tetto (si apre o si chiude in 11 secondi soltanto).