Lo storico e glorioso marchio inglese diventa di proprietà di Geely Group, lo stesso che nel 2010 ha acquisito Volvo
Certo che Colin Chapman non avrebbe mai immaginato che un giorno la sua Casa automobilistica che con tanta passione fondò nel 1952 potesse diventare di proprietà cinese.
Ma questa è l’unica e probabilmente l’ultima possibilità per evitare l’oblio di un marchio che tanto ha dato nel campo delle vetture da competizione e anche in quello delle auto sportive.
Il declino e la lenta agonia Lotus inizia dopo la prematura morte (54 anni) del suo fondatore avvenuta nel 1982. Iniziano i vari passaggi di proprietà dell’azienda fino al 1996 quando con 51 milioni di sterline diviene di proprietà del costruttore automobilistico malese Proton, acronimo di Perusahaan Otomobil Nasional, brand acquistato a sua volta dalla Holding DRB-HICOM nel 2012.
È di questi giorni l’annuncio del colosso automobilistico cinese Geely, la volontà di acquistare da DRB-HICOM il 51% di Lotus e il 49 % di Proton. Il miliardario cinese Li Shufu proprietario di Geely e Syed Faisal Albar Direttore di DRB-HICOM, si sono già incontrati e hanno già stabilito il prezzo di Lotus, resta ancora da definire la quota relativa a Proton, ma l’accordo sarà siglato entro luglio prossimo.
Un’acquisizione strategica
Sia in Lotus che in Geely c’è molta soddisfazione per questo imminente acquisizione che senz’altro porterà il marchio Lotus fuori dalle sabbie mobili Proton… La speranza è che Geely faccia per Lotus ciò che sta facendo per Volvo. Certamente la rinascita di Lotus non avverrà in tempi brevi, ma la volontà e la forza economica per raggiungere l’obiettivo ci sono.
Come ha dichiarato Gui Shengyue, CEO di Geely Automobile Holding: “Attualmente non esistono modelli di auto sportive con i marchi Geely e Volvo, quindi Lotus aiuterà a rafforzare la presenza del Gruppo Geely nel segmento”. Per Geely, Lotus è un’acquisizione prestigiosa che va a completare l’ambizione di Li Shufu di creare un portafoglio di marchi internazionali per essere massicciamente presente in Europa, negli Stati uniti e naturalmente nel sud-est asiatico con i suoi 600 milioni di potenziali clienti.
La capacità produttiva di Geely sarà incrementata con la riattivazione del secondo stabilimento malese Proton a Tanjung Malim, attualmente chiuso e in grado di produrre fino a 150.000 veicoli all’anno, dove saranno prodotti i modelli a basso costo.
[ Paolo Pauletta ]