Ma se volessi l’illuminazione più forte? E se cercassi una nuova stazione radio? Forse sarebbe meglio attivare un avvisatore acustico … Tutto questo sull’ammiraglia Lexus a 4 ruote motrici c’è, ma c’è anche molto di più.
Una prova durata 15 giorni e quasi 4.000 chilometri non è stata sufficiente ad insegnarci tutto quello che è stato installato a bordo di tecnologia (il manuale uso e manutenzione è oltre 400 pagine). Per fortuna l’auto è “comprensiva” e aiuta il felice quanto preoccupato guidatore a superare le prime difficoltà con molti automatismi. Molte particolarità sono state mutuate anche su modelli più piccoli, non parliamo nemmeno di tergi pioggia automatici o luci con accensione automatica, non dell’apertura con semplice avvicinamento della chiave in tasca e semplicemente toccando la maniglia (Houdini, dove sei?).
Il primo argomento “serio” è lo schema ibrido, costituito da un V6 di 3,5 litri a benzina che agisce sulle ruote anteriori, aiutato per motricità e coppia da due elettrici, uno per ruota posteriore, che attaccano quando l’auto perde aderenza o quando il guidatore richiede maggiore coppia, fino a fornire una potenza massima di 200 cavalli (299 per l’esattezza). Una tappa di 1.200 chilometri? Nemmeno con i capelli bianchi ci si stanca, il comfort a bordo è assoluto. Forse non è un caso che negli USA (mercato per cui la Lexus è stata progettata e costruita) abbia conquistato molte posizioni, rosicchiandole a marchi storici che hanno sempre spadroneggiato… il lusso giapponese di Lexus, inoltre, vanta una logica di prezzi che, pur restando nella sfera dell’alto di gamma, è decisamente concorrenziale.
Le ammiraglie con taglio SUV, infatti, vanno dal vertice dell’Audi Q7 4200 (368 cv x 136.000 euro) o delle già più modeste BMW X5 (V8 da 555 cv e 113.000 euro) , Porsche Cayenne (500 cv e 119.000 euro) o Mercedes Classe M (AMG63 da 510 cv e 117.000 euro), fino alla più “economica” Range Rover Sport da 510 CV e 84.000 euro. La Lexus RX 450H costa, invece, 72.000 euro, vicini ai 70.000 euro della Volkswagen Touareg ma più bassa della Infiniti FX50 (78.000). Singolare la facilità di guida e la semplicità di gestione di questo modello dall’apparenza tranquilla, ma in grado di offrire accelerazioni da sportiva vera. Lasciata condurre per brevi tratti da persone dai più disparati sistemi di guida, infatti, nessuno ha incontrato difficoltà. Vuoi che sia il cambio automatico a 6 rapporti (con sequenziale, inutile precisarlo) l’inserimento indipendente della seconda trazione o altro, tutti sono scesi convinti di aver guidato l’auto di sempre, tanta era la confidenza che avevano provato al volante di questo inarrestabile SUV dalle dimensioni di tutto rispetto, con meno di 5 metri di lunghezza ma più di due in larghezza se si considerano gli specchi esterni. Guidata con un po’ di impegno sui tornanti di Passo Sella, infine, ha reagito come una sportiva compatta e maneggevole, anche con un po’ di neve a terra che contribuiva a rendere il fondo meno aderente. Perbaccolina che auto.