La Casa giapponese con un V8 aspirato da oltre 450 cv lancia la sfida alla rivale BMW M4 coupé, che adotta però un V6 biturbo con circa 25 cv in meno
Solo due mesi fa al Salone di Tokio era stata presentata la RC nelle 2 versioni, “350” e “300h”, ora a Detroit è arrivata la RC F. Queste nuove coupé Lexus sono molto simili solo esteticamente, in quanto la RC nella versione 350 adotta un motore V6 da 3,5 litri, mentre la 300h è una ibrida con un motore da 2,5 litri affiancato da uno elettrico.
A questa terza sorella è stata aggiunta la lettera “F”, che fin da gennaio 2007, quando era stata presentata proprio a Detroit la berlina IS F, caratterizza i modelli Lexus dal carattere sportivo in omaggio al circuito del Fuji di proprietà Toyota.
Pronta anche per la pista…
Rispetto alle versioni “base” dalle quali deriva, la RC F adotta un affidabile motore V8 aspirato da 5 litri con 32 valvole. È un propulsore molto possente, ma come tradizione Lexus a ciclo Atkinson al fine di ridurre i consumi senza pregiudicare le prestazioni. Secondo i dati indicativi diramati da Lexus, questo propulsore eroga oltre 450 cv e più di 518 Nm di coppia. È lo stesso motore della IS F che però di cavalli ne ha “solo” 416 e non è importata ufficialmente in Italia, in quanto al momento nel listino Lexus Italia ci sono solo vetture ibride. La velocità massima stimata della RC F è di 270 km/h con lo 0-100 in 4,6 secondi.
Il capo degli ingegneri motoristi delle serie “F”, Yukihiko Yaguchi, ha detto: “Secondo una nostra analisi, questo motore aspirato V8 è il migliore per le alte prestazioni di questa vettura. Non consideriamo la possibilità di un altro propulsore. Abbiamo adottato un motore che sia fluido ed elastico nell’uso quotidiano, ma che dia il massimo delle prestazioni in pista. Noi rivolgiamo sempre uno sguardo alla tecnologia ibrida, ma per il momento non è possibile inserirla in questi livelli di prestazioni”.
Molti particolari della RC F sono stati ripresi dalla LFA, la super sportiva che montava un propulsore V10 da 560 cavalli prodotta da Lexus nel 2010 in soli 500 esemplari, come per esempio il tetto in carbonio e lo spoiler posteriore che fuoriesce automaticamente se si superano i 70 km/h e rientra sotto i 40 km/h. Per il resto, la linea non si differenzia molto dalle altre RC.
Si può notare un cofano motore più alto per consentire l’alloggiamento del V8 e dotato di una presa d’aria, la doppia coppia di terminali di scarico cromati, i parafanghi più panciuti per la maggiore larghezza delle carreggiate e i cerchi in alluminio con 10 doppie razze da 19” disponibili in 3 varianti di finitura, con pneumatici 235/35R davanti e 275/35R dietro. A parte questi particolari estetici, le differenze più sostanziali si riscontrano nella tecnologia della meccanica abbinata all’elettronica al fine di migliorare la stabilità e più in generale la guidabilità, ovvero l’handling.
Le sospensioni indipendenti con assetto sportivo, sono regolate da un ricalibrato sistema VDIM (Vehicle Dynamics Integrated Management) dotato di un G-sensor verticale che controlla l’attaccamento della vettura al suolo. Si tratta di un particolare software sviluppato da Toyota che interagisce con il controllo di trazione, di stabilità e con lo sterzo.
Questo sistema è stato introdotto per la prima volta nel 2004 sul mercato giapponese nel modello Toyota Crown Majesta e nel 2005 anche nella Lexus GS destinata all’esportazione. Questa funzionalità è ulteriormente integrata con il Torque Vectoring Differential, per la prima volta su una Lexus. A differenza del classico differenziale meccanico più o meno autobloccante, questo è gestito dall’elettronica ed è regolabile in 3 modalità di risposta: Standard (per un giusto equilibrio tra stabilità e prestazioni), Slalom (interagisce con lo sterzo ed è ideale su strade con molte curve o con scarsa aderenza) e Track (per una guida sportiva). I freni sono a disco con pinze a 6 pistoncini specificatamente realizzate da Brembo per Lexus.
Abitacolo curato
Come in ogni Lexus, molta cura è stata rivolta agli interni, in particolare nella scelta e abbinamento dei materiali, e più in generale nel comfort degli occupanti.
Pelle traforata disponibile in cinque gradazioni di colore per i sedili anteriori avvolgenti e ben realizzati e la ridisegnata panchetta posteriore con schienale alto che può ospitare comodamente due persone adulte anche per lunghi tragitti.
Di fronte al guidatore una strumentazione digitale con uno strumento circolare centrale come contagiri, nel quale viene visualizzata anche la velocità e il rapporto del cambio inserito. Sulla destra un altro strumento circolare più piccolo per visualizzare la velocità in modo analogico. A sinistra gli indicatori delle temperature e del consumo istantaneo.
Il volante rivestito in pelle dalla nuova forma ellittica ha una impugnatura più grossa per consentire una migliore presa e garantire sempre il controllo della vettura. Sul tunnel centrale la leva del cambio SPDS (Sports Direct Shift) a 8 rapporti, selezionabili anche con i paddles al volante e il pomello per selezionare la modalità della risposta del cambio: ECO, NORMAL e SPORT. Anche la pedaliera in alluminio evidenzia il carattere sportivo della vettura. Al centro della plancia il touch screen multifunzione per il navigatore e il sistema multimediale Mark Levinson.
Paolo Pauletta
Caratteristiche
Motore | V8 ciclo Atkinson, 32 valvole, |
Potenza massima // coppia | Oltre 450 cv (335 kW) // 518 Nm |
Trasmissione | Cambio Sport Direct Shift (SPDS) a 8 rapporti |
Velocità massima | 270 km/h limitata elettronicamente |
Trazione | Posteriore con Torque Vectoring Differential |
Freni carbo-ceramici | Brembo a disco con pinze a 6 pistoncini, ABS, EBD |
Sospensioni | Indipendenti con sistema VDIM (Vehicle Dynamics Integrated Management) e G-sensor |
Lunghezza | 4.704 mm |
Larghezza | 1.849 mm |
Altezza | 1.389 mm |
Passo | 2.730 mm |
Pneumatici ant. // post. | 235x35R 19” // 275x35R 19” |
Peso | 1.800 kg |
Posti | 4 |