A Verona Legend Cars parata delle regine nei rally e su pista e intrattenimento con il 2 volte Campione del Mondo Rally Miki Biasion che ha deliziato il pubblico al volante dei vari modelli Lancia compresa la performante Delta S4
Lo storico marchio nato nel lontano 1906, per festeggiare i suoi 110 anni ha esposto tutti i modelli che sono diventati una leggenda nello sport, prevalentemente con i colori Martini. Per questa occasione unica, è stato il 2 volte Campione del Mondo Rally Miki Biasion a tagliare il nastro di questa 2a edizione di Verona Legend Cars.
Lancia LC1 – 1982
Spettacolari i prototipi che hanno affrontato la pista, il prototipo LC1 del 1982 realizzato su un telaio monoscocca in alluminio realizzato da Gian Paolo Dallara ed equipaggiata con un motore 4 cilindri 1.425,8 cc con turbo compressore KKK che garantiva una potenza di 430 cv. Con l’esemplare esposto, Riccardo Patrese e Teo Fabi si classificarono al 2° posto alla 6 Ore del Fuji e al 3° al GP di Spa Francorchamps.
Lancia LC2 – 1983
Nel 1983 venne realizzato il concept LC2, telaio monoscocca in alluminio a nido d’ape, ancora opera di Dallara e carrozzeria in kevlar. Il motore V8 di origine Ferrari inizialmente da 2.599 cc e poi portato a 3.014 cc con 2 turbo KKK è stato preparato da Abarth fino ad ottenere una potenza che nelle qualifiche poteva raggiungere i 1.000 cavalli!
Con le pole position alla 1000 km di Monza e alla 1000 km di Imola nel 1983 pilotata rispettivamente da Ghinzani/Fabi e Nannini/Gabbiani, seguite poi nel 1985 con il 3° posto alla 1000 km di Monza con Nannini/Patrese e la vittoria alla 1000 km di Spa Francorchamps pilotata da Baldi/Wollek/Patrese, fu l’unica vettura a contrastare l’egemonia Porsche nel mondiale Sport Prototipo.
Lancia Beta Montecarlo Turbo – 1979
Questo modello deriva dalla versione stradale in listino dal 1975, che aveva lo stesso motore 2 litri senza turbo delle berlina e coupé da 120 cv montato in posizione centrale. Una grande innovazione per una vettura sportiva sì, ma non da competizione. Sulla base di questo modello del quale conserva l’aspetto, nel 1979 viene realizzata la Montecarlo Turbo. Con un telaio progettato da Gian Paolo Dallara e con un propulsore sovralimentato sviluppato da Abarth con cilindrata ridotta a 1.425,9 cc per poter gareggiare nella stessa classe delle 2 litri aspirate, ma con ben 480 cv, partecipa al Mondiale Marche di quell’anno e conquista il Titolo Costruttori.
Visti lusinghieri risultati, per il Campionato 1980 Cesare Fiorio decide di aumentare l’alesaggio e portare la cilindrata a 1.429,4 cc che, per il coefficiente in vigore all’epoca, corrispondeva a 2.001 cc. In tal modo i piloti ufficiali di Lancia Corse, Riccardo Patrese, Walter Röhrl, Eddie Cheever e Michele Alboreto hanno potuto confrontarsi con le Porsche 935 e vincere il primo Campionato Mondiale Marche. La vettura esposta, pilotata da Riccardo Patrese e Eddie Cheever aveva vinto la 6 Ore del Mugello di quell’anno.
Lancia Fulvia HF 1600 Gr4 – 1970/72
Indimenticabili le emozioni che i tifosi hanno provato con le vittorie della Fulvia «Fanalone».
Derivata dalla più tranquilla Fulvia Coupé, la HF ha un motore di 1.584 cc per 160 cv e nel 1972 si aggiudica il Campionato del Mondo Rally. Anche grazie al suo palmaresse diventa una vettura molto ambita e desiderata anche da chi non ha velleità agonistiche, tanto che probabilmente per la prima il numero delle vendite di una coupé supera quello della versione berlina dalla quale deriva. La vettura esposta venne guidata dal finlandese Simo Lampinen all’East African Safari Rally nel 1970 e attualmente porta la livrea della vettura che ha vinto il Rally di Montecarlo nel 1972 con i mitici Sandro Munari e Mario Mannucci.
Lancia Stratos Gr4 – 1976
Prima che dalle prestazioni, la Stratos conquista per la sua linea disegnata da Marcello Gandini, lo stesso della Lamborghini Miura. Prodotta dal 1973 al ’75, va a sostituire la Fulvia HF e nella versione definitiva viene equipaggiata con il motore e la trasmissione della Dino 246, un propulsore V6 da 2.418 cc disposto in posizione centrale che dai 190 cv della versione stradale, raggiungeva i 270 cv e anche superare i 400 cv negli aggiornamenti turbo.
Caratteristiche spinte che le hanno consentito di diventare Campione del Mondo Rally per 3 anni consecutivi (1974, ’75, ’76) e vincere 3 Rally di Montecarlo consecutivi (’75, ’76, ’77). Purtroppo nel 1975 la Fiat decise di cessare la produzione per promozionare la berlina 131 attraverso la versione 131 Rally. L’esemplare esposto con una potenza da 280 cv venne guidato tra gli altri da Sandro Munari e Walter Röhrl.
Lancia Rally 037 GrB – 1983
La Rally 037, progettata dall’ingegnere Sergio Limone, è stata l’ultima vettura Lancia a 2 ruote motrici nei rally, ciò nonostante è riuscita a battere le Audi Quattro con trazione integrale e nel 1983 ha conquistato il Mondiale Costruttori vincendo i rally più importanti e impegnativi.
Le doti vincenti vanno ricercate nelle sue caratteristiche costruttive che hanno consentito di ottenere un peso ridotto e un ideale bilanciamento dei pesi per una stabilità eccezionale.
La struttura tubolare particolarmente leggera si basa su quella realizzata da Dallara per la Beta Montecarlo Turbo, la carrozzeria è in Kevlar rinforzato e il motore 2 litri con compressore volumetrico Roots per 205 cv sviluppato da Abarth è disposto in posizione centrale. Questo esemplare è stato pilotato da Miki Biasion nel Campionato Europeo del 1983.
Lancia Delta HF GrA – 1992
Ribattezzata «Deltona» per la maggiore larghezza dovuta ai parafanghi maggiorati è l’ultima versione della Delta a trazione integrale che dalla 4WD del 1987 alla HF del 1992 hanno vinto ben 6 Titoli Costruttori, ciò vuol dire per 6 anni consecutivi. Oltre alle vittorie nei vari rally europei, la Delta HF ha conquistato un 2° posto al Safari Rally del 1992 pilotata da Juha Kankkunen.
Per la gioia dei tanti appassionati che hanno affollato il Verona Legend Cars, il 2 volte Campione del Mondo Rally Miki Biasion ha scelto l’evento veronese per il suo raduno biennale per «lancisti» Amiki Miei.
Per l’occasione decine di possessori di Lancia Delta hanno potuto schierarsi all’interno della Fiera per incontrare il Campione che, per tutta la giornata, si è reso disponibile per selfie e autografi.
Emozionanti le esibizioni che Miki Biasion ha fatto nell’area specificatamente allestita antistante i padiglioni, dove il Campione ha girato con la sua tipica esuberanza al volante dei modelli Lancia che ha guidato negli anni ’80, compresa la brutale Delta S4.
[ Paolo Pauletta ]