Ci sono voluti all’asta 40 rilanci, ma alla fine l’ASI (Automotoclub Storico Italiano) si è aggiudicata per 3,44 milioni di euro (con un rialzo del 61% rispetto alla base d’asta) la storica collezione della Carrozzeria Bertone composta da 79 pezzi, tra veicoli, telai e modelli. In particolare il museo Bertone è composto da una Lamborghini Miura, Espada e Countach, da una Lancia Stratos stradale, da una Alfa Romeo Giulia SS, da una Alfa Romeo Giulia Sprint, da una Alfa Romeo Montreal e da numerosi prototipi disegnati da Nuccio Bertone.
La vendita di questa raccolta, che è stata dichiarata d’interesse culturale dal Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, – con il vincolo che l’intera collezione acquistata dall’ASI non potrà essere dispersa rivendendo i pezzi singolarmente, e non potrà mai essere trasferita all’estero – pone fine alla vicenda giudiziaria iniziata nel 2007, con la procedura di fallimento per la storica carrozzeria sullo sfondo delle liti nella famiglia Bertone, fra la vedova Lilli e le figlie Barbara e Marie Jeanne.
Roberto Loi, Presidente dell’Automotoclub Storico Italiano ha dichiarato: “Riteniamo che, in ottemperanza dei fini statutari, ASI debba svolgere preminentemente l’attività di conservazione del patrimonio storico nazionale. Una collezione come quella di Bertone rientra certamente nel patrimonio storico, e avendone la possibilità economica, ASI ha ritenuto giusto e doveroso partecipare all’asta. Circa quattro anni fa, sapendo che era in corso la vendita di alcuni veicolo prestigiosi della collezione, avevo richiesto un intervento dell’Associazione per avviare un procedimento che avesse come obiettivo quello di porre il vincolo della sovrintendenza su questi beni ritenuti culturali, al fine di impedirne il trasferimento all’estero e la vendita di singole vetture. Il ricorso fu accettato ed è grazie ad esso se oggi possiamo tenere qui in Piemonte un patrimonio nazionale come questo. È certamente un’operazione che nessun altra associazione avrebbe potuto portare a termine. È stato possibile tale risultato, poiché in passato ASI ha voluto e saputo accantonare gli avanzi di gestione, che oggi sono serviti per acquistare la collezione e che in futuro consentiranno nuove operazioni che vadano a sostituire le mancate entrate dovute alla Legge di Stabilità. Adesso porteremo avanti un programma che definiremo nelle prossime riunioni consiliari che permetterà agli associati, agli appassionati ed ai semplici curiosi di ammirare le 79 vetture della Collezione Bertone”.
[ Bruno Fulgaro ]