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Lamborghini e Pirelli: storica alleanza

La serie speciale Lamborghini Aventador LP 700-4 Pirelli Edition celebra la collaborazione nata nel 1963 tra i due prestigiosi marchi

Un matrimonio che ha superato felicemente le nozze d’oro ma che, a differenza di quanto accade nelle unioni tra umani, non ha conosciuto «l’onta» della decadenza, e si è saputo sempre efficacemente rinnovare grazie ad una costante attività di ricerca che, alla fine, ha portato all’inclusione del nome del costruttore italiano di pneumatici nella denominazione ufficiale di un modello della casa del Toro.

La nuova Aventador Pirelli, sarà prodotta sia in versione Coupé che Roadster, in una serie speciale che sarà commercializzata a partire da inizio estate 2015, ma che è ordinabile sin da ora.

Da un punto di vista tecnico questa serie speciale non differisce dalle «normali» Aventador, con le quali condivide quindi la monoscocca in fibra di carbonio, il motore 12 cilindri, le sospensioni push-rod e la trazione integrale permanente, ma si punta invece all’esclusività dell’equipaggiamento appositamente studiato dal Centro Stile Lamborghini.

Gli esterni sono caratterizzati da uno schema bicolore disponibile in due opzioni: nero opaco per il tetto, i montanti, gli specchietti retrovisori, il cofano motore, le prese d’aria anteriori, posteriori, laterali e mobili, in contrasto con la verniciatura del resto della carrozzeria che si potrà ottenere in Giallo Spica, Rosso Mars, Bianco Isis, Nero Aldebaran, Grigio Liqueo o Grigio Ater; in alternativa nero lucido per le parti superiori della vettura e le prese d’aria in contrasto con quattro vernici opache per il resto degli esterni (Bianco Canopus, Nero Nemesis, Grigio Adamas e Grigio Titans).

A tali elementi a contrasto si aggiunge una sottile linea rossa che richiama il branding Pirelli (anzi, il logo Pirelli è visibile all’inizio delle linee lungo il tetto) che corre – appunto – lungo il tetto e il cofano motore, gli specchietti retrovisori e i profili esterni delle prese d’aria. Questa linea rossa è richiamata anche negli interni (ricoperti di Alcantara nera con cuciture rosse a contrasto) e corre lungo il cielo dell’abitacolo mentre i sedili sono impreziositi dai loghi Lamborghini e Pirelli, ricamati sempre in rosso, e da inserti in pelle nelle parti laterali che si ripetono anche sui pannelli porta.

Infine, a sottolinearne l’esclusività, ogni esemplare avrà all’interno la targa «Pirelli serie speciale».

Tornando agli esterni, l’equipaggiamento di serie prevede il cofano motore trasparente, il vano motore in carbonio, cerchi Dione in nero lucido da 20”/21”, pneumatici PZero con logo rosso, pinze rosse (gialle solo nel caso di esterno in Rosso Mars).

Del tutto identiche, quindi assolutamente al di fuori della norma, le prestazioni: i 515 kW (700 cv) a 8.250 g/min, uniti alla trasmissione ISR, permettono di toccare i 100 km/h con partenza da fermo in 2,9 secondi, mentre la velocità massima raggiunge i 350 km/h.

La storia dell’alleanza

La collaborazione tra Lamborghini e Pirelli risale al 1963, anno in cui Pirelli «gommò» la 350 GTV (prototipo) e la 350 GT, prima vettura della neonata azienda automobilistica, con le Cinturato HS, sviluppate proprio in quegli anni per velocità di 240 km/h;

«HS», «High Speed», era infatti la sigla che indicava proprio la capacità degli pneumatici di sostenere le velocità che potevano essere raggiunte dalle supersportive degli anni ‘60.

Nel 1966 debutta la leggendaria Miura, equipaggiata con una nuova famiglia di pneumatici Cinturato HS, la CN72, (205 VR 15) il cui disegno diviene più silenzioso e confortevole rispetto al classico CA67. Questa nuova gomma diviene il primo equipaggiamento di tutti i successivi modelli Lamborghini, tra cui l’Espada del 1968.

Nel 1968 la Lamborghini richiederà per la Miura un ribassato «Serie 70» e Pirelli risponderà con il nuovo Cinturato CN73 (225/70 VR 15), caratterizzato da un fianco molto più basso rispetto alla larghezza del battistrada, in modo da aumentare notevolmente la tenuta in curva.

Dalla «Serie 70» si passerà al Pirelli P7, pneumatico che equipaggerà nel 1971 la Countach la cui versione «Anniversary», lanciata nel 1988 per il 25° anniversario della casa del Toro, sarà poi tra le prime supercar ad essere equipaggiata con i nuovi pneumatici Pirelli PZero. Ma la partnership tra Pirelli e Lamborghini travalica l’ambito tecnologico per entrare in quello pubblicitario, molto più glamour e giovevole all’immagine di entrambe le Case: molto spesso protagoniste degli spot Pirelli sono proprio i modelli del Toro come, ad esempio, la Countach Anniversary, utilizzata per una serie di campagne pubblicitarie Pirelli per i mercati americano e del Sud Est asiatico, come nel 1970 la Miura era stata la testimonial di una campagna pubblicitaria sui Primi Equipaggiamenti di prestigio dal titolo eloquente: «La Miura ha scelto Cinturato Pirelli».

Tra il 1986 ed il 1988 Lamborghini realizza la LM002, in pratica l’antesignano dei moderni SUV, per la quale Pirelli realizza la gamma di pneumatici Scorpion, per la prima volta run flat e sempre per la prima volta con kevlar nella carcassa. Nel 1988 la LM002 parteciperà alla Parigi-Dakar dando così inizio al connubio Lamborghini/Pirelli anche nelle competizioni giunto sino ai nostri giorni con la fornitura in esclusiva di pneumatici Pirelli Racing per il Campionato monomarca «Lamborghini Blancpain Super Trofeo».

Ecco nel 1990 arrivare la Diablo, prodotta in ben 3.000 esemplari, tutti calzati con Pirelli PZero in primo equipaggiamento, che diventano PZero Rosso sulla Murciélago del 2002 e sulla Gallardo del 2003 che, con la versione 2007, sarà protagonista, assieme ad Uma Thurman, di «Mission Zero», un film prodotto dalla Pirelli sulle nevi di Zermatt per lanciare la copertura invernale Winter Sottozero II.

Ed eccoci finalizzare questa breve ricostruzione della partnership fra Lamborghini e Pirelli con due modelli da urlo:

la dreamcar Veneno che, realizzata per celebrare i 50 anni di Lamborghini, è stata equipaggiata con speciali pneumatici Pirelli che, con il loro logo rosso, ricordano le coperture P Zero di Formula Uno e l’ultima nata, l’Huracán (sotto), che monta pneumatici PZero sviluppati appositamente e «marcati» (come si fa con i Tori) in questo caso con la lettera «L».

Giovanni Notaro


 

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