Il carburante alternativo per eccellenza si conferma una certezza per chi vuole ridurre l’inquinamento e abbattere le emissioni di particolato. E risparmiare la metà rispetto ai carburanti tradizionali. Manca, però, una seria politica di incentivi. Le proposte di Assogasliquidi
Grazie alle sue straordinarie qualità ecologiche il GPL abbatte significativamente le emissioni di NOx e PM10, principali responsabili dell’inquinamento atmosferico delle nostre aree urbane e dei blocchi del traffico che ne conseguono. Recenti studi (Fondazione Sviluppo Sostenibile «Green economy e veicoli stradali, una via italiana» – Dicembre 2014) hanno infatti dimostrato che, se un terzo delle immatricolazioni di veicoli a carburanti tradizionali venisse sostituito con auto a gas, si ridurrebbero di 21 mila tonnellate/anno le emissioni di ossidi di azoto (NOx) e di 67 tonnellate/anno quelle di particolato (PM10), che compenserebbero le emissioni generate in un anno da circa 4 milioni di automobili diesel).
Ma qual è oggi lo scenario degli incentivi? In passato lo Stato aveva promosso misure di incentivazione per favorire lo sviluppo dei carburanti alternativi, oggi invece soltanto alcune Amministrazioni regionali riconoscono delle agevolazioni fiscali a favore di chi sceglie il GPL, scontando il costo del bollo auto.
Sono misure che tuttavia non bastano a consolidare l’effetto virtuoso che il GPL potrebbe avere sull’aria che respiriamo. Che fare, allora? Lo spiega lo stesso Franchi: “Assogasliquidi sta sensibilizzando le Istituzioni interessate affinché sia adottata una fiscalità ambientale che favorisca l’utilizzo di veicoli a carburanti gassosi, con un progetto di riforma della tassazione automobilistica che potrebbe rientrare nell’ambito della Legge di Stabilità. Solo così potremo cogliere l’importante opportunità di crescita sostenibile offerta dalla maggiore diffusione delle fonti energetiche alternative”.
[ Alessandro Ferri ]