La crisi causata dal COVID-19 ha colpito duramente il brand di Stoccarda con le azioni Daimler che hanno dimezzato il loro valore e il rischio incombente che i cinesi ne approfittino per incrementare la loro quota societaria. Da non trascurare il nuovo Piano aziendale per contenere i costi che prevede esuberi per oltre 10.000 persone
Già prima della crisi causata dal COVID-19 il momento era difficile per i produttori premium tedeschi, ma da metà marzo le cose sono peggiorate, soprattutto per Daimler-Benz che ha visto la quotazione delle sue azioni scendere a poco più di 20 euro contro una media nel 2019 tra i 50/60 euro, nonostante un calo delle vendite in linea con le concorrenti. A prima vista sembrava che l’alta qualità dei prodotti del marchio di Stoccarda lo rendesse inattaccabile da qualsiasi crisi, ma alcuni errori del passato, che sembravano sostenibili, ora hanno fatto precipitare la situazione e ha messo Daimler-Benz in una posizione peggiore delle più dirette concorrenti.
Audi è ben protetta dal gigante Volkswagen Group che nonostante lo scandalo «Dieselgate» con i suoi risarcimenti milionari e la chiusura degli stabilimenti a causa del COVID-19 è pronta a ripartire con un’ampia proposta di modelli e un mercato cinese in forte ripresa.
BMW è saldamente in mano della dinastia Quandt che la amministra con lungimiranza fin dagli anni ’50 e pensare che in quegli anni dell’immediato dopoguerra la Casa di Monaco era in grosse difficoltà, tanto che venne consigliato ai fratellastri Herbert e Herald Quandt di cedere la loro quota del 30% a Daimler-Benz della quale peraltro possedevano il 10%, ma non cedettero e anzi aumentarono la loro quota in BMW al 50%.
La Stella splenderà ancora
Questo momento difficile per Daimler-Benz sarà senz’altro superato e in tal senso il CEO Ola Källenius e Markus Schäfer, membro del Consiglio di amministrazione di Daimler AG e responsabile dello sviluppo di Mercedes-Benz, stanno mettendo a punto le strategie per ridurre i costi in tempi brevi.
Innanzitutto è necessario eliminare i modelli che non danno un ritorno degno di nota, in altre parole «sfoltire» la produzione, tra questi la Classe X e la Classe S cabrio/coupé che da maggio non saranno più disponibili e concentrare le aspettative sulla nuova Classe S berlina, la «best in class» che dovrebbe debuttare in autunno.
Per quel che riguarda le elettriche, a Stoccarda auspicano che la nuova EQS in arrivo nell’estate 2021 trovi una migliore accoglienza rispetto alla EQC e sperano di dover affrontare problemi di consegna piuttosto che una bassa domanda da parte dei clienti.
Novità anche per smart che sarà prodotta in Cina, in quanto la nuova generazione della fortunata city-car 100% elettrica sarà sviluppata da Geely Auto Group, pur mantenendo il DNA Mercedes. Forse sarà la volta buona che nasca anche la smart SUV della quale se ne parla da oltre 10 anni… Il colosso cinese è già proprietario di Volvo Cars e detiene importanti quote in altri prestigiosi marchi, tra i quali Lotus Cars al 51% e Daimler AG al 6,7%.
[ Paolo Pauletta ]