Si è conclusa da pochi giorni la 27a edizione di «Techno Classica Essen», il più grande evento europeo dedicato alle auto storiche. Audi, Mercedes e Opel hanno voluto raccontare la loro storia attraverso i loro più significativi modelli
Oltre 1.250 espositori provenienti da più di 30 nazioni, hanno esposto il meglio del vintage automobilistico nei 120.000 mq dedicati all’evento. Nei cinque giorni della kermesse, più di 190.000 visitatori hanno invaso i padiglioni della Fiera di Essen per ammirare, cercare qualcuno anche per acquistare la «storica» dei suoi sogni.
Molto interesse hanno suscitato gli stand delle Case che hanno portato le loro vetture storicamente più significative e anche numerosi concept d’epoca.
La Casa dei Quattro anelli
Sullo stand di 700 mq nel padiglione 7, Audi ha portato i suoi tesori, i modelli che hanno contribuito a fare la storia della Casa con i 4 anelli, dopo la fusione nel 1932 con la DKW, Horch e Wanderer per creare la Auto Union AG.
La più rara è senz’altro la Front 225 Roadster realizzata da Audi su telaio Wanderer nel 1935. La vettura risulta essere molto elegante, merito anche del cofano motore allungato per far posto al cambio che è disposto davanti (Front) al motore a 6 cilindri da 2,3 litri. Purtroppo a causa del suo prezzo elevato per quei tempi, 7.950 Reichsmark, sono stati prodotti solo 2 esemplari.
Un’altra vettura sportiva di quegli anni è la DKW F5 Roadster, quella esposta ad Essen è del 1937. Si tratta di una piccola vettura a 2 posti equipaggiata con un motore bicilindrico (in linea) da 600 e poi 700 cc, economica e scattante, molto apprezzata specialmente dai giovani. Con qualche mese di ritardo rispetto le «sorelle», a causa delle difficoltà nello sviluppo del motore a 6 cilindri con compressore, nel 1937 debutta la Wanderer W25K Roadster. Tra i progettisti di quel motore c’era anche Ferdinand Porsche che aveva sviluppato quel motore a 6 cilindri in linea da 2 litri per equipaggiare la berlina W20 del 1932, al quale è stato applicato un compressore Roots per ottenere una potenza di 85 cv e una velocità massima di 145 km/h, ma il consumo era di 20 l/100 km.
La galleria Audi continua con un’altra vettura particolare, la Auto Union 1000 Sp Roadster presentata per la prima volta nel 1957 per poi essere commercializzata nel 1961 e prodotta fino al ’64 in 1.640 esemplari. La sua carrozzeria disegnata dal carrozziere Baur di Stoccarda ricorda un’altra vettura molto trendy in quegli anni, anche se con caratteristiche molto diverse, la Ford Thunderbird. La tedesca ha un motore a 3 cilindri a 2 tempi da 980 cc e una potenza di 55 cv.
Un altro modello della famiglia Audi che è entrato nella storia è la NSU Wankel Spider, prima vettura al Mondo ad essere equipaggiata di serie con un motore rotante. Questa piccola vetturetta dal carattere molto pepato, è la versione spider della Sport coupé, la quale però ha un propulsore tradizionale, quello della famosa Prinz, un bicilindrico raffreddato ad aria da 598 cc. Sia la «sport» nel 1959 che la «spider» nel 1963, vennero disegnate da Franco Scaglione per Bertone. La Spider Wankel venne presentata al Salone di Francoforte nel 1963 e prodotta fino al ’67 in 2.386 esemplari. Il motore Wankel con 1 disco rotante ha una cilindrata di 498 cc per una potenza di 50 cv e una velocità massima di 153 km/h. Purtroppo il prezzo eccessivo e la diffidenza nei confronti di un propulsore tanto innovativo non ne favorirono la diffusione.
La tradizione Audi di realizzare delle belle vetture scoperte continua con la 100 LS Cabriolet realizzata dal carrozziere Wilhelm Karmann modificando una 100 berlina a 2 porte. Questa piacevole ed elegante cabriolet venne presentata al Salone di Francoforte nel 1969, purtroppo però non ne seguì una produzione e rimase un esemplare unico.
Negli anni successivi seguirono altre Cabriolet e Roadster, nel 1989 venne presentata la 80 Cabriolet, fu un successo che durò fino al 2000 e vennero prodotti altre 70.000 esemplari.
Nel 1999 arriva sui mercati la TT Roadster, versione aperta della TTS coupé presentata come concept l’anno prima al Salone di Tokio. Fino al 2000 vennero prodotti oltre 90.000 esemplari.
Fra tutti questi gioielli a 4 ruote, hanno trovato posto anche 3 moto che hanno fatto la storia del marchio NSU, storica casa auto-motociclistica tedesca acquisita dalla Casa dei 4 anelli nel 1969: la 500 SSR, la Rennfox e la Sportmax (vedi “Due ruote NSU“).
La Casa della Stella a tre punte
Se un mese fa alla Retro Classica di Stoccarda, Mercedes ha messo in vendita 45 modelli provenienti dal suo museo di Stoccarda, 2 settimane fa alla Techno Classica di Essen la Casa con la stella ha portato i pezzi più pregiati della dinastia Silberpfeil (Stella d’Argento) realizzate negli anni per battere i record di velocità. Molto ammirata la 540 K Stromlinien, esemplare unico realizzato nel 1938 per studiare i vantaggi derivanti da un accurato studio dell’aerodinamica sulle automobili.
Come la 540 K (Kompressor) equipaggiata di serie con un motore 8 cilindri in linea da 5.401 cc per una potenza di 180 cv, ma grazie al coefficiente aerodinamico di Cx 0,36, la velocità massima sale da 150 a 180 km/h. Fra le altre stelle esposte, interessante la W25 Rekordwagen, ha un motore V12 da 5.577 cc per una potenza di 620 cv e nel 1936 sul circuito dell’Avus ha battuto il record di velocità di 433 km/h.
La Casa della Saetta
Molto interessante lo stand Opel dove il costruttore tedesco con lo slogan «50 anni, dal concept della GT alla nuova Corsa», ha esposto tutta l’evoluzione della fortunata GT, dal prototipo in gesso ai vari concept fino alla versione definitiva del 1968, equipaggiata con un motore da 1.900 cc e 90 cv. Fino al 1973 vennero prodotte oltre 100.000 Opel GT, la maggior parte vendute negli Stati Uniti. Tra i concept, anche la GT/W Geneve, dove la «W» sta per Wankel ad indicare l’innovativo motore installato. Venne esposta al Salone di Ginevra del 1975.
Nello stand Opel era presente anche una rara versione coupé a 2 porte della Diplomat serie A, uno dei 347 esemplari realizzati dal carrozziere Karmann tra il 1964 e il ’68; il motore è un V8 di 4.630 cc con una potenza di 190 cv. Accanto, il concept Coupé CD ( Coupé Diplomat) presentato al Salone di Francoforte nel 1969 disegnato da Pietro Frua. Da questo modello il tuner Erich Bitter sviluppò nel 1974 la Bitter CD. Ambedue i modelli erano equipaggiati con il motore V8 della Diplomat serie B con una cilindrata di 5.354 cc e 215 cv.
[ Paolo Pauletta ]