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La «Dakar» al giro di boa con tre Peugeot 3008DKR ai primi tre posti

Stephane Peterhansel (FRA) of Team Peugeot TOTAL races during stage 5 of Rally Dakar 2017 from Tupiza to Oruro, Bolivia on January 6, 2017.

Pioggia, neve, annullamenti di tappa per maltempo ed introduzione dei waypoint di controllo: nel menu della gara di tutto e di più per gli equipaggi partecipanti e le relative assistenze

Ieri 8 gennaio è stata una giornata di (ben meritato) riposo per gli equipaggi in gara in questa Dakar che già fatto macinare oltre 4.000 chilometri di cui ben 1.386 di prove speciali e ancora non si è alla metà dell’opera in quanto ne rimangono da superare ancora quasi 4.800 di cui 2.025 suddivisi in 6 prove speciali.

Come anticipato nel sottotitolo, il maltempo, ma anche l’altidudine (se La Paz è a ben 3.660 metri di altezza, gli equipaggi hanno raggiunto quota 4.960) ha reso durissima una gara dominata dal Team Peugeot i cui equipaggi occupano i primi tre posti in classifica generale provvisoria.

Le 3008DKR si sono aggiudicate sinora quattro delle cinque prove speciali sinora disputate, mentre la prima è stata appannaggio della Toyota Hilux del driver qatariano Nasser Al Attiyah.

L’equipaggio Peterhansel/Cottret, vincitore dell’edizione 2016, è attualmente in testa con 1’, 30” di vantaggio sulla coppia Loeb/Elena (l’unica ad avere vinto due speciali) seguita da Despres /Castera; l’altra Peugeot 3008DKR di Dumas/Guehennec segue in decima posizione mentre l’equipaggio Sainz/Cruz si è ritirato per incidente con danni non riparabili in tempo nella quarta tappa.

La debuttante Peugeot 3008DKR, profonda rivisitazione della 2008DKR,vincitrice dell’edizione 2016, ha finora percorso la gara quasi senza intoppi grazie sia alle novità introdotte a livello di motore e sospensioni e sia alla sua nuova aerodinamica che le ha regalato un’ottima velocità di punta, caratteristica che si è rivelata decisiva in tappa 2.

Le dichiarazioni

Bruno Famin, Direttore di Peugeot Sport: “La Dakar di quest’anno è una corsa atipica, con moltissimi colpi di scena. Ogni giorno, succede qualcosa, incidenti di gara come quelli di Nasser Al Attiyah o del nostro Carlos, o problemi meccanici, problemi di navigazione o di cancellazione di tappe. La classifica viene rimescolata tutti i giorni e riflette questa situazione ma, alla fine, i primi quattro in testa alla gara hanno una distanza massima tra di loro di 5 o 6 minuti, davvero pochissimo. Non dobbiamo dare nulla per scontato quindi. Vediamo che alcuni concorrenti all’improvviso perdono addirittura 45 minuti per un problema di navigazione. Potrebbe succedere anche a noi, perché la navigazione è davvero complicata in questa Dakar. Avere ancora tre vetture in gara è un ottimo risultato, anche se siamo molto dispiaciuti per il ritiro di Carlos. I nostri avversari non sono però lontani. C’è Nani Roma che ci segue da vicino e persino quelli che sono più distanziati hanno ancora la possibilità di vincere quest’edizione. Se guardiamo a quello che ci aspetta in questa seconda settimana di gara, con la tappa maratona che include 800 km di speciale e la tappa di Super Belen, sarebbe azzardato e prematuro avventurarsi in un pronostico sul vincitore di questa Dakar 2017”.

Stéphane Peterhansel:Sono contento di essere in testa alla classifica generale, ma ho sensazioni contrastanti. Da un lato sento di essere entrato in gara troppo lentamente, dall’altro abbiamo fatto alcuni errori di navigazione. Fortunatamente, non ci sono costati cari e ci ritroviamo in testa dopo avere disputato una settimana non brillantissima. Trovo che il percorso sia molto più stile « rally-raid» rispetto all’anno scorso. C’è un bel misto, con una discreta varietà di speciali. Possiamo aspettarci che la seconda settimana ci riservi più scavallamenti di dune e un impegno maggiore a livello di navigazione, il che si addice a noi. Spero che la 3008DKR continui a dimostrarsi affidabile come nella prima settimana, visto che non abbiamo avuto nessun problema”.

Sébastien Loeb:Sono soddisfatto del nostro bilancio a metà gara. Le tre Peugeot sono in testa, il che è un ottimo risultato. Per quanto mi riguarda, non sono molto lontano da Peterhansel, quindi tutti i giochi sono aperti. Riguardo alle disavventure che abbiamo avuto durante le prove speciali, il problema al motore durato 25 minuti o le varie escursioni nella vegetazione, ritrovarsi a un minuto dal primo è un risultato piuttosto buono.   Abbiamo passato momenti in cui non ci credevamo troppo, quindi il risultato è incoraggiante, soprattutto perché le prove di quest’anno erano delle vere speciali da rally-raid con dei tratti fuori pista e molto impegno a livello di navigazione. Anche i più esperti hanno avuto vita dura. È dunque molto positivo il fatto di essere ancora in gara”.

Cyril Despres:È stata una prima settimana incredibile per me e David. Volevamo vincere una prova speciale, ma, in una prima parte della Dakar così complicata, non era affatto scontato e, soprattutto, non nella tappa complicata che abbiamo poi vinto. Ma ce l’abbiamo fatta e questo ci ha dato la carica per il seguito della gara. Abbiamo dimostrato di potere essere veloci. Con questa vittoria, siamo in linea con il nostro programma, anzi, abbiamo un certo margine di vantaggio. Concretizza il lavoro fatto da quando siamo passati alle quattro ruote e anche la capacità del team di realizzare una vettura eccellente in grado di affrontare tutte le situazioni. A parte un volatile che ci ha distrutto l’antenna del Sentinel, non abbiamo avuto il minimo problema sulla nostra 3008DKR. Siamo prontissimi per affrontare la seconda settimana!”.

La tappa di oggi, la settima, potrebbe essere comunque occasione di riscatto per MINI e Toyota anche perché i chilometri da qui alla fine della gara sono ancora veramente tanti ed i distacchi non ancora veramente incolmabili (la Mini di Nani Roma, veterano della Dakar, è a 5 minuti mentre la Toyota di Hirvonen é a oltre 42 minuti)

[ Redazione Motori360 ]

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