Nel museo modenese, sono presenti, oltre alle vetture della Casa del Tridente, moto, biciclette, prototipi e tanto altro
Nel Museo di Umberto Panini, creato all’interno della azienda agroalimentare «Hombre», in mostra la prestigiosa collezione di vetture Maserati, ma anche un affascinante percorso alternativo con la presenza di modelli storici o esemplari unici di altre marche e…
Maserati: dalle quattro alle due ruote…
Questo ci induce a raccontare qualcosa dell’attività della Maserati nel settore delle due ruote convinti – come siamo – che per molti il fatto possa risultare del tutto nuovo, visto che questa esperienza industriale durò dal 1953 al 1960.
Come tanti sapranno la famiglia Orsi di Modena, che già negli anni ’30 gestiva un variegato impero industriale, nel 1937 rilevò dai fratelli Maserati, l’omonima azienda che oltre alle auto, produceva anche candele con grande successo commerciale tanto che nel 1947 l’attività venne scorporata dalla Maserati Automobili per confluire nella Società Anonima Fabbrica Candele Accumulatori Maserati, gestita da altro membro della famiglia Orsi del tutto indipendentemente dalla Maserati Automobili.
L’Azienda allargò la produzione ad accumulatori e lampadine e sull’onda della sempre maggior richiesta di mezzi di trasporto economici che caratterizzava il periodo post-bellico, decise, nel 1953, di entrare nel settore delle due ruote, acquisendo l’Italmoto di Bologna che, all’epoca, produceva una moto quattro tempi da 160 cc, con cambio a quattro velocità e due modelli di 125 cc 2T a tre marce.
La produzione venne trasferita da Bologna a Modena e l’iniziativa conobbe un immediato successo tanto che in quel periodo nacque un 50 cc in due versioni (T2/U versione da uomo con telaio in tubi e il T2/D, versione Donna – con telaio in lamiera stampata) poi seguiti dai modelli 125 cc T2/TV e T2/GTS a quattro velocità e da altri due modelli di 50 cc in versione sportiva: il 50/T2/S e il 50/T2/SS soprannominato «rospo» seguiti poco dopo dalla bella monocilindrica 250 cc 4T, dal 75 cc a 2 tempi e dal 125/LE 2T.
In questo modo si arrivò al 1957 anno nel quale la produzione motociclistica Maserati raggiunse il suo apice, grazie anche alla fortissima componente esportativa verso l’Europa, il Nord Africa ed il Sud America; ma la concorrenza delle altre italiane emergenti, meglio strutturate industrialmente, ed un brusco calo della domanda dall’estero, portarono la Maserati Motocicli ad una progressiva emarginazione culminata nel 1960 con la cessazione della produzione.
Oggi le moto Maserati, le cui rimanenze vennero vendute sino al 1962, rappresentano una rarità ambita dai più raffinati collezionisti.
Il resto della Collezione
A partire dalla De Dion Bouton del 1908, interessante protagonista insieme ad una serie di spettacolari vetture storiche e prototipi.
[ Redazione Motori360 ]