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Koenigsegg One:1, incredibile incidente al Nürburgring

Pesantemente danneggiata nel corso di un test, uno dei due esemplari della Hypercar svedese più veloce e più costosa al mondo

Al Goodwood Festival of Speed del 2014 avevamo visto insieme gli unici 2 esemplari di One:1 realizzati dall’azienda svedese  Koenigsegg Swedish Hypercars, una con la livrea Silver, l’altra Karbon.

La «Silver» è il prototipo, venne presentata al Salone di Ginevra alcuni mesi prima e poi usata per battere i tanti record che questo modello detiene: velocità max. 437 km/h, 0-100 km/h in 3,3 secondi, 0-200 in 6,6 e 0-300 km/h in 11,9 secondi. A fine 2015 venne spedita negli Stati Uniti e messa in vendita a 6 milioni di dollari.

La «Karbon», rifinita con dei filetti color Oro (telaio n. 107), è stata venduta invece ad ottobre 2014 ad un cliente tedesco. A tal proposito è interessante dire che al momento dell’immatricolazione il preposto ente tedesco ha dovuto modificare il proprio software in quanto non prevedeva potenze superiori a 999 cavalli e il V8 twin-turbo da 5 litri della One:1 ne eroga ben 1.360!

L’incidente al Nürburgring a causa dell’ABS

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Lunedì 18 luglio 2016, alle 16.30, sulla insidiosa Nordschleife del Nürburgring la Karbon è andata parzialmente distrutta a causa di una uscita di strada nel punto più pericoloso della pista conosciuto con il nome di Fuchsröhre. Una serie di curve e controcurve che si affrontano oltre i 200 km/h, ma dove basta il minimo errore o un qualsiasi guasto meccanico che si va fuori. Ed è stato proprio un guasto all’impianto frenante che ha ridotto ad un rottame l’auto più veloce del mondo e anche la più costosa. Per fortuna nessun danno per il pilota collaudatore della Casa che doveva testare alcune modifiche richieste dal proprietario.

Martedì la vettura era già in Svezia a Ängelholm, sede di Koenigsegg, pronta per essere smontata. Innanzitutto il team di ingegneri e tecnici dell’azienda hanno costatato con soddisfazione che la cellula dell’abitacolo ha resistito molto bene all’urto, senza presentare deformazioni, anche le porte si chiudevano, hanno poi analizzato la meccanica e interpretato la telemetria per capire le ragioni di quella anomala e inspiegabile uscita di pista.

Ieri, giovedì 21 luglio il responso: il malfunzionamento dell’ABS.

La Karbon viaggiava a 170 km/h, quando il pilota ha pigiato sul pedale del freno per affrontare la curva, l’ABS non è entrato in funzione, le ruote anteriori si sono bloccate (vedi traccia sull’asfalto) facendo perdere direzionalità.

A quel punto la «One:1» è andata diritta e, dopo aver urtato il guardrail a circa 110 km/h, ha decollato per poi atterrare circa 22 metri dopo sulla ruota posteriore sinistra e con una rotazione di 180° arrestandosi in prossimità della recinzione della Adenauer Forst.

I tecnici hanno precisato che l’eventuale malfunzionamento e dell’ABS viene segnalato da una spia gialla al centro del cruscotto, ma se questa può essere visibile nella normale guida su strada, può essere non notata se si indossa un casco e se si è concentrati alle velocità elevate percorse in pista. Attualmente l’«Active System Warning» segnala un qualsiasi mal funzionamento dei flaps anteriori e dell’alettone posteriore, elementi che vanno a pregiudicare l’aerodinamica, nonché del sistema attivo delle sospensioni che va a compromettere la tenuta di strada.

D’ora in poi, su tutti i modelli Koenigsegg la centralina di controllo sarà impostata in modo che vada a controllare anche un eventuale problema all’impianto frenante, limitando la velocità massima a 100 km/h, in questo modo il pilota recepirà più facilmente la presenza di un’anomalia.

Fortunatamente la scocca della «One:1» è rimasta integra e i danni si sono limitati, per così dire, ai pannelli in carbonio della carrozzeria e alla meccanica. I tecnici di Koenigsegg sono già al lavoro per ripristinare il gioiellino e riportarlo al suo fortunato proprietario, anche se difficilmente potrà rimetterla in garage entro Natale.

Christian von Koenigsegg

Come ha ribadito il titolare Christian von Koenigsegg, la sua azienda è impegnata a progettare e costruire le migliori hypercar del mondo e pur sapendo che guidare ad alte velocità è di per sé pericoloso, una buona parte del nostro lavoro è costituito nel garantire la massima sicurezza agli occupanti di queste vetture con prestazioni così elevate.

[ Paolo Pauletta ]

 

https://youtu.be/IAPDbkA_qKk

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