Oltre alla Laredo, Limited, Overland e SRT, la gamma si arricchisce con la Trailhawk e Summit
Per il modello di punta dello storico marchio a stelle e strisce è indispensabile proporsi in una ampia gamma di versioni in modo da accontentare l’altrettanto vasta clientela, ma anche per rivaleggiare il più possibile ad armi pari con le concorrenti BMW X5, Mercedes GLE, Audi Q7 e la nuova arrivata Volvo XC90.
Grand Cherokee Trailhawk
Come per la omonima versione della Cherokee, della quale riprende molti particolari estetici tra i quali il cofano nero opaco, anche la Grand Cherokee Trailhawk si presenta con meno cromature e un aspetto più consono alle sue capacità fuoristradistiche.
In particolare nel frontale con una calandra leggermente diversa che, nella parte inferiore, evidenzia 2 vistosi ganci traino verniciati di rosso e una più spartana finitura nera che può essere rimossa nel caso si debba affrontare un percorso particolarmente impegnativo. In questo modo l’angolo di attacco passa da 29,8° a 36,1°, con un angolo di dosso di 27,1° e di uscita di 22,8°. Molto buona anche l’altezza da terra che, grazie alle sospensioni regolabili, può arrivare fino a 274 mm.
Finitura grigia anche per i sottoporta e la parte inferiore posteriore, già predisposta per fissare il gancio di traino. Di serie la Grand Cherokee Trailhawk viene proposta con cerchi da 18”, ma come optional è disponibile con cerchi da 20” e pneumatici Goodyear Adventure rinforzati con fibre in Kevlar.
L’allestimento interno si presenta con l’abbinamento di colore rosso/nero. I confortevoli sedili sono rivestiti in pelle nera con cuciture rosse, il cruscotto e la consolle sono nero lucido con profili rossi. Al centro della plancia lo schermo tattile da 8,4” del sistema Uconnect, integrato con alcune informazioni specifiche nell’utilizzo fuoristradistico, come la modalità del Selec Terrain e l’altezza delle sospensioni pneumatiche regolabili.
Grand Cherokee Summit
La Summit si presenta invece con una finitura più elegante, senza tuttavia rinunciare alle sue potenzialità fuori dall’asfalto tipiche del modello e del marchio.
Esteticamente non mancano le cromature ed in tinta carrozzeria anche le parti inferiori della scocca.
Lo scudo anteriore si presenta con 2 prese d’aria laterali e luci diurne dalla forma diversa, pur mantenendo l’occhio della telecamera al centro della griglia inferiore.
Molto ricco l’equipaggiamento di assistenza alla guida che comprende il Forward Collision Warning, che frena in caso di improvvisi ostacoli, il Blind Spot Detection, che avvisa se nella corsia do sorpasso sta arrivando un altro veicolo, e l’Adaptive Cruise Control, che mantiene la distanza dal veicolo che precede.
Inoltre, per la prima volta, sulla Summit troviamo anche il Lane Departure Warning che segnala involontarie uscite dalla propria carreggiata e il Park Assist nelle modalità Parallel e Perpendicular che consente di parcheggiare senza l’intervento del guidatore.
Queste nuove versioni della Grand Cherokee possono contare sull’innovativo sistema di trazione integrale Quadra Drive II integrato con l’ELSD ( Electronic Limited Slip Differential), le sospensioni ad aria Quadra Lift e il Selec Speed Control che comprende, tra gli altri, l’assistenza per le partenze in salita e l’assistenza nelle discese più ripide, anche con scarsa aderenza.
Invariata la scelta per le motorizzazioni, che almeno negli Stati Uniti parte dal V6 Pentastar a benzina da 3,6 litri e 300 cv proposto di serie, al 3 litri V6 Turbo Eco Diesel da 245 cv fino al più potente V8 da 5,7 litri da 365 cv.
Da non dimenticare il top di gamma Grand Cherokee SRT equipaggiato per il 2016 ancora con l’unità V8 da 6,4 litri da 480 cv, ma che, sul Model Year 2017, sarà sostituito con il più potente V8 Hellcat da 720 cv, lo stesso già presente sulla Dodge Challenger e Charger.
[ Paolo Pauletta ]