Si tende al rinnovo di uno dei parchi auto più obsoleti ed inquinanti d’Europa
Il Governo sta verificando la possibilità di attivare nuovi incentivi fiscali allo scopo di rinnovare il parco auto sia privato che pubblico. Il meccanismo di applicazione di questi nuovi incentivi seguirebbe la falsariga di quelli applicati ai lavori di ristrutturazione e alla riqualificazione energetica di case ed edifici, puntando quindi ad una detrazione Irpef.
A tale proposito il Ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, a margine della presentazione del «Piano esodo Anas 2014» ha dichiarato che “Stiamo lavorando e stiamo studiando perché questo significa fare politica industriale nel nostro Paese trovando strumenti che non siano quelli dell’incentivazione tradizionale, ma utilizzando la defiscalizzazione” sottolineando inoltre che “Con il ministro Guidi, dovremmo presto arrivare a una sintesi per provvedimenti che riguardino sia i mezzi pubblici che privati. In Germania c’è stato un momento in cui lo Stato ha deciso che non potessero più circolare mezzi pubblici con un’età molto vecchia: noi stiamo lavorando su Euro0, Euro1 ed Euro2, dobbiamo accompagnare un provvedimento di questo genere degli strumenti che possano permettere il rinnovo, mentre per i privati, invece, dovremmo andare sulla defiscalizzazione”
L’obiettivo dichiarato è quello di rinnovare e rendere qui maggiormente eco-compatibile la flotta dei veicoli privati e quella degli enti pubblici; una simile iniziativa – studiata in un periodo di pesante congiuntura del quale ancora non si vede la fine – è stato positivamente giudicato da tutti ed in particolare da Federauto il cui Presidente, Filippo Pavan Bernacchi, ha dichiarato: “Non possiamo che plaudire all’iniziativa del ministro Lupi. Il nostro settore, che fattura il 12% del PIL, partecipa alle entrate fiscali complessive per il 17% e occupa 1.200.000 addetti – con la filiera allargata – da tempo sta attendendo dalla politica delle risposte.” sottolineando però che “Quanto dichiarato dal ministro Lupi, che ringraziamo insieme al ministro Guidi, va benissimo per i «clienti azienda», ovvero le partite Iva, avvezzi agli strumenti della deducibilità e detraibilità. A nostro avviso però, come spiegato in tutte le sedi istituzionali, non funzionerebbe con i privati. Anche perché, a differenza dell’edilizia, nel nostro comparto non c’è un «sommerso» da far emergere. Motivo per il quale quei provvedimenti erano stati concepiti per i privati”.
Proprio su questo specifico tema (incentivi dedicati ai privati), Federauto ha presentato una sua proposta alternativa imperniata su uno sconto da praticare all’acquirente privato contestualmente all’acquisto di un autoveicolo.
Vista la crisi di liquidità della maggior parte delle famiglie italiane, si tratterebbe di un sistema assai più gradito a questi soggetti non avvezzi a muoversi nei meandri della burocrazia e della fiscalità, ed al tempo stesso pratico ed immediato in quanto il compratore beneficerebbe semplicemente di uno sconto mentre il venditore – già soggetto fiscale – non dovrebbe fare altro che rivalersi sull’Amministrazione finanziaria, portando a sua volta in detrazione lo sconto praticato secondo Legge.
Il punto è che in Italia anche i personaggi più dinamici ed illuminati, rimangono permeati di burocrazia oppure sono consigliati da burocrati che nella farraginosità (e conseguente moltiplicazione di incombenze) trovano giustificazione all’esistenza professionale loro e delle loro strutture spesso ridondanti e tecnologicamente arretrate.
E comunque ricordiamoci che l’auto contribuisce all’inquinamento per meno di un quarto del medesimo e che quindi pari, se non maggiore attenzione, andrebbe rivolta anche altrove…
Giovanni Notaro